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IL 4 OTTOBRE, GIORNO DI SAN FRANCESCO “PULIAMO ROZZANO” (Milano)
Domenica 4 ottobre, giorno di San Francesco d’Assisi, a Rozzano (Milano) si svolgerà la giornata culmine della “Settimana dell’Ambiente”. L’iniziativa “PuliAmo Rozzano”, nasce nel 2004, e consiste nella pulizia dei parchi cittadini e in una giornata di festa ecologica in Cascina Grande, con animazioni, mostre artistiche e micologiche, spettacoli e volo ancorato in mongolfiera.

La “Settimana dell’Ambiente” è iniziata il 30 settembre presso la Galleria Rudh, allo spazio espositivo della Cascina Grande di Via Togliatti a Rozzano.
In mostra, fino al 6 di ottobre, le foto d’arte di 5 fotografi, di cui tre giovani dell’Accademia di Belle Arti di Milano. Saranno esposte le immagini ritratte da Roberto Re, Cristina Donati Meyer, Elisa Peruzzi, Patrizia Bergami, Giulia Janack. Il titolo dell’esposizione è “Ambiente, Natura e corpi metropolitani”.
La manifestazione culminante della settimana è prevista per domenica 4 ottobre. La mattina in Piazza G. Foglia il ritrovo per la pulizia del vicino Parco Uno. Il pomeriggio in Cascina Grande si svolgeranno animazioni e feste per i bambini, con l’attrazione del volo ancorato in mongolfiera.
Dalle ore 15.30 in Cascina Grande sono previsti anche il “Laboratorio rifiuti” con la costruzione di giocattoli con materiale riciclato e lo spazio dedicato alle informazioni sulle energie rinnovabili.
Alla manifestazione saranno presenti il Sindaco di Rozzano, Massimo D’Avolio e gli Assessori all’Ambiente e all’Ecologia, Stefano Apuzzo e Ciro Piscelli.
Il Sindaco e l’Assessore Apuzzo hanno dichiarato: “la manifestazione, giunta alla sua quinta edizione, rappresenta un importante momento di aggregazione su temi della tutela dell’ambiente e della responsabilità nei confronti della propria città e dei parchi. La partecipazione di tanti bambini e di tante famiglie rappresenta per noi la speranza concreta per un futuro migliore e più pulito”.

giorgionebbiaIl caso ILVA riassume in se tutti gli aspetti e le contraddizioni della società industriale moderna basata sulla produzione e sul commercio di cose, di beni materiali.

L’acciaio è una di queste merci utili, anzi indispensabili. Se l’acciaio improvvisamente sparisse scomparirebbero le automobili, i frigoriferi, le lavatrici, le case crollerebbero per il venir meno dell’armatura del cemento, non ci sarebbero ponti per attraversare i fiumi, si fermerebbe la stessa agricoltura. La produzione mondiale di acciaio ammonta ogni anno a circa 1400 milioni di tonnellate; quella italiana a circa 25 milioni di tonnellate, circa la metà fabbricata a Taranto. Purtroppo il processo per la produzione dell’acciaio è lungo e inquinante ed è dannoso per la salute dei lavoratori dentro la fabbrica, e dei loro familiari che abitano i quartieri vicini.

Tutto comincia con le grandi navi che trasportano, attraverso gli oceani, il carbone e il minerale di ferro;

giorgionebbiadi Giorgio Nebbia ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. )

Oggi si celebra la “giornata mondiale dell’ambiente”, istituita quarant’anni fa a conclusione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano. Alla “giornata dell’ambiente” ci si può avvicinare con diverse posizioni. La prima è quella ufficiale, direi ministeriale, consistente in conferenze, dichiarazioni di buona volontà e di amore per l’ecologia, in coerenza con i principi che regolano la politica e l’economia e che accomunano i paesi industriali avanzati, quelli emergenti e anche quelli poveri.

Dalle crisi economiche si può e si deve uscire con la crescita della ricchezza: è la crescita che assicura, si dice, i posti di lavoro e la liberazione dalla miseria, una crescita che da noi apparentemente è dominata da alcune divinità: l’automobile, il telefono cellulare, la moda/lusso, i cibi raffinati. Solo adorando queste divinità si sistemano i conti delle aziende e degli stati.

La seconda attitudine verso l’ambiente è ben rappresentata da due aggettivi: ”verde” e “sostenibile”. E’ vero che la crescita legata alle quattro divinità può avere qualche effetto negativo sulla natura: i gas delle automobili danneggiano i polmoni degli abitanti delle città e, insieme a quelli delle fabbriche, modificano l’atmosfera provocando alterazioni del clima, improvvise tempeste e siccità; è vero che la crescita dei consumi di energia e di elettricità porta ad un impoverimento delle riserve di risorse naturali e spinge a cercare petrolio e gas a sempre maggiori profondità e fratturando le rocce profonde; è vero che il lusso dei grattacieli ultraricchi provoca, come a Singapore, un abbassamento del livello del suolo perché, tutti insieme e tutti vicini, pesano troppo; è vero che il turismo d’assalto altera le coste e le montagne incontaminate. Ma tutto questo può essere attenuato con azioni “verdi” e sostenibili.

Anzi il motto della giornata dell’ambiente 2012 è proprio quello della “economia verde”: Grandi automobili ma con minore consumo di gasolio, cellulari riciclabili, vacanze di lusso con raccolta dei rifiuti, plastica degradabile, eccetera. Tutte soluzioni considerate lodevoli; assicurano la continuazione della crescita economica e l’occupazione e alleggeriscono, anche se solo un poco, la pressione sulle risorse e la loro iniqua distribuzione.

C’è poi una terza maniera “ecologica” di vedere il mondo, quella della decrescita, non si sa di chi e di che cosa; quella dell’ecologia profonda ispirata agli ideali buddisti, all’adorazione della natura nelle notti di luna, con cene tutte “biologiche”.

caccia genova 0e38b84f-3a1f-4bc5-8a6d-c3efe9202674Mani coperte da sangue, accompagnate da una frase di Groucho Marx: “la caccia sarebbe uno sport più interessante se anche gli animali avessero un fucile”. Questa è la provocatoria campagna “No alla caccia” su Genova, ideata dall’artista Aldo Gottardo e patrocinata dall’associazione Gaia Animali & Ambiente.

Per 14 giorni i cartelloni, realizzati interamente grazie a libere offerte di consapevoli cittadini, faranno mostra di sé in 10 punti strategici della città: corso Europa (ponte via Lagustena e via Bettolo), Sopraelevata (altezza s. Benigno), via Milano (sala Chiamata del porto), via 5 maggio-Quarto (monumento), corso Montegrappa, via Pozzo/Dassori, via Tolemaide/Archimede, via Bari (altezza Lagaccio).

“L’iniziativa vuole sensibilizzare sulla brutalità della caccia”, spiegano Monica di Meo, Paola Morsoletto e Roberto Gallocchio, promotori dell’iniziativa. “Questo mese ricomincerà l’attività venatoria in Liguria e in Italia. Le doppiette sparano, gli animali muoiono”.

caccia genova 0c5ee0e3-0d4c-4bf5-be25-3d4e1d4a7662La caccia è un’attività contro gli animali, contro l’ambiente, contro gli uomini”, fa eco il presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer. “Gli animali uccisi dai cacciatori italiani, secondo le più prudenti valutazioni, supera i 17 milioni di capi. Secondo altri è di molto superiore. Un massacro operato per divertimento, che deve finire al più presto. Non solo”, prosegue Meyer, “in un solo anno i fucili dei cacciatori italiani vomitano sul territorio del Belpaese 50 milioni di cartucce. Vengono disperse nell’ambiente migliaia di tonnellate di piombo sotto forma di pallini e di plastica dei bossoli non raccolti dai cacciatori”. “Di più”, proseguono gli ambientalisti di Gaia, “oltre a sterminare milioni di animali e a inquinare l’ambiente, la caccia uccide anche gli esseri umani. Nella stagione venatoria 2020-2021 ci sono stati 14 morti e 48 persone ferite. Tra questi non solo cacciatori, ma anche persone che con la battuta di caccia non c’entravano nulla: semplici escursionisti, cercatori di funghi, ciclisti”.

caccia genova 8e0e1f37-6e78-4df2-a030-c5c8388bd276Per limitare questa attività è in atto una campagna di raccolta firme per promuovere un referendum sulla caccia. Come fare a firmare? Si firma negli uffici comunali di residenza (bisogna recarsi all’ufficio elettorale), chiedendo gli appositi moduli per la firma sui referendum nazionali contro la caccia, oltre che presso i tavoli autorizzati delle associazioni. E’ anche possibile firmare online: www.referendumsiaboliamolacaccia.it

“Siamo nel ventunesimo secolo”, concludono Di Meo, Morsoletto, Gallocchio e Meyer. “È giunto il momento di abolire la caccia, attività insostenibile”.

Aiutaci ad aiutare gli animali indifesi:
- dona il tuo 5 x 1000 a Gaia – Codice fiscale Gaia: 97160720153
- iscriviti a Gaia. La quota associativa annuale è di 15 €
- sostieni le attività delle volontarie e dei volontari di Gaia con una donazione libera (anche piccina):
C/C bancario: IBAN IT74 J030 6909 6061 0000 0119 549 presso Banca IntesaSanPaolo  – Milano intestato a Gaia Animali & Ambiente

 

copertina vegano bastardo 9791220344616_0_536_0_75E' bene ammetterlo subito: sono doppiamente di parte. Primo: conosco Max Morengo da anni, e ne apprezzo la persona e la capacità di scrittura: fresca, brillante, scanzonata, diretta e veloce ma con un background culturale ben evidente (vale sia per la persona sia per la scrittura…). Secondo: in quanto presidente di Gaia Animali & Ambiente, associazione che da anni si batte per i diritti animali e per la sensibilizzazione della dieta veg, ho salutato immediatamente con gioia l’idea che Max mi prospettava di scrivere un libro sulla dieta "plant based".

Il risultato ha corrisposto alle attese. “Vegano Bastardo” spiega, una volta di più, che la dieta veg è salutare: per gli animali (evita di sacrificarne), per l’ambiente (l’industria della carne è seconda causa di emissioni di gas serra e di cambiamento del clima, distrugge le foreste) e per noi stessi (OMS ha valutato la carne rossa come probabilmente cancerogena, mentre lo è senz’altro la carne insaccata). Ma lo fa in maniera simpatica, senza pipponi, raccontando aneddoti. Max mischia abilmente la sua storia personale (con vicende precise: citando Pablo, il beagle che gli ha mostrato una nuova prospettiva sul mondo, l’infanzia, il passato da marketing manager milanese che guidava una Bmw turbodiesel) con quella che può essere la storia di tutti noi: nessuno è nato vegano, tutti noi abbiamo accompagnato la mamma dal macellaio e abbiamo visto pezzi di carne appesi ai ganci. Era normale, anche se un po’ impressione la faceva. Il problema -che Vegano Bastardo contribuisce a risolvere- è passare dalla vaga sensazione alla consapevolezza piena delle proprie azioni.