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Dopo la privatizzazione della gestione dell'acqua, approvata dal Parlamento italiano, pubblichiamo un estratto di "Umano stupidario...Ma per fortuna", la rubrica di Edgar Meyer tratta dalla rivista EcoIdeare (www.ecoideare.it) di cui Meyer è direttore responsabile.

Nella notizia precedente del nostro sito, invece, troviamo una (come sempre) saggia riflessione di Giorgio Nebbia sulla proprietà dell'acqua. Che consigliamo di leggere.

Umano stupidario
Acqua privatizzata
Il Parlamento italiano ha definitivamente approvato, seppur con scarto minimo, il decreto Ronchi. Il testo del ddl, con cui il governo ha incassato la fiducia, prevede, fra le altre cose, la privatizzazione della gestione e dell’erogazione dell’acqua. Dura la contestazione da parte dell'Idv  e delle forze della società civile. Gli esperti concordano: il prezzo dell’acqua aumenterà.
 
Ma per fortuna
C’è chi dice no
La Regione Puglia ha stabilito l’avvio del processo di ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese. Il presidente Vendola e la Giunta regionale ritengono l’acqua non assoggettabile ai meccanismi di mercato. Il rifiuto della privatizzazione si diffonde: a Palermo, Napoli, Pietra Ligure, Corchiano, Povegliano Veronese, Sommacampagna, Fumane ed altri Comuni piccoli e grandi sono stati inseriti negli Statuti articoli a protezione dell’acqua come bene comune pubblico.

 

di Giorgio Nebbia

Avrebbero dovuto chiamarlo "Acqua" e non "Terra", il nostro pianeta, perché l'acqua è presente in quantità grandissima e occupa una superficie ben più grande di quella dei continenti e delle terre emerse.  E’ noto quanto sia grande e immenso il mare, anche se tutta la sua acqua non serve a (quasi) niente a fini umani e neanche per l'irrigazione, per la sua troppo elevata concentrazione di sali, 35 grammi per ogni litro. L'acqua "utile" per la vita e per gli umani deve avere una concentrazione salina massima di circa uno o due grammi per litro.

L'unica acqua utile è quella fornita dal grande distillatore di acqua marina alimentato dal Sole; l'energia del Sole fa evaporare l'acqua dalla superficie dei mari e delle terre emerse e la porta allo stato di vapore nell'atmosfera; poi ancora il Sole, scaldando diversamente le varie parti del pianeta, fa spostare le masse dei gas dell'atmosfera fino a quando incontrano dei corpi freddi, al di sopra o sulle terre emerse, e a questo punto il vapore acqueo si condensa ad acqua liquida, priva di sali, che cade sulla superficie dei continenti e degli stessi oceani.

di Edgar Meyer
La bicicletta dà un senso di libertà, è comoda per spostamenti brevi, mantiene in forma ed è economica. Di più: è l’unico mezzo realmente transgenerazionale, ubiquitario e socialmente equo.
I vantaggi della mobilità ciclistica? L’uso della bicicletta genera grandi benefici individuali, sociali, economici ed ambientali rispetto a quelli attribuibili a qualunque altro sistema meccanizzato.
Le statistiche affermano che il 60% degli automobilisti urbani percorre meno di 6 chilometri per andare al lavoro. Questa distanza potrebbe essere coperta senza troppi disagi anche dalle due ruote ecologiche. Basta un quarto d’ora per fare tre chilometri ad andatura tranquilla, compreso il tempo per slegare e legare la bici al primo palo libero. Questa scelta porterebbe diversi vantaggi: diminuzione di smog, traffico, risparmio sul carburante, senza dimenticare l’importanza dell’attività fisica!
mayer e il cane adottatodi Edgar Meyer
Il Parco Agricolo Sud Milano è un esempio concreto di sviluppo sostenibile di un’area, quella metropolitana milanese, tra le più importanti in Europa. E’ un’occasione per favorire l’agricoltura non inquinante e compatibile con l’ambiente. E’ un’occasione di ricreazione e svago per milioni di milanesi. Insomma, rappresenta la possibilità concreta di respirare, muoversi e vivere bene.
Subisce, purtroppo, tanti tentativi di manomissione. L’amianto sta diventando uno dei problemi. Di tanto in tanto spunta una montagna abusiva di lastre ondulate di eternit. Non sono solo rifiuti fastidiosi: quando danneggiate e frantumate, le lastre di eternit sono pericolose per l’ambiente e la salute pubblica. La polvere e le fibre sprigionate sono altamente cancerogene.
Non si tratta solo di inciviltà da parte di chi, invece di approfittare del servizio gratuito di ritiro a domicilio o delle apposite piattaforme, preferisce scaricare ogni tipo di rifiuto ingombrante per strada. Si tratta di vera delinquenza. Spesso la mano criminale è quella di qualche impresa edile che sta ristrutturando, magari vicino alla zona dei “ritrovamenti”, case, capannoni o edifici risalenti agli anni ‘60-‘70, quando l’eternit spopolava e veniva usato per le coperture dei tetti e per le coibentazioni.
Che fare per difendersi? Ai cittadini rispettosi non rimane che segnalare la presenza delle lastre alla Polizia locale del Comune di ritrovamento e alle Gev, le guardie ecologiche volontarie della Provincia di Milano. Gli addetti dovrebbero intervenire per rimuovere la pericolosa discarica. Almeno questo, al Parco, lo dobbiamo.