di Edgar Meyer
I recenti blitz del Corpo Forestale e dei Carabinieri in vari canili d'Italia, ripresi anche dalle telecamenre di Striscia la notizia, ripropongono il tema dei cuccioli che arrivano dall’est europeo. Di seguito un breve decalogo per evitare di essere complici della tratta dei cuccioli dall’est e una riflessione generale su come talvolta questo mercato si sviluppa.
Il decalogo
L'associazione Gaia Animali & Ambiente e l’Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano, voluto dall'assessore provinciale Pietro Mezzi, hanno stilato un decalogo per evitare di essere gabbati e, soprattutto, di essere complici di questa triste speculazione. Ecco dieci mosse.
1. Non acquistare animali a mercati, mercatini o fiere itineranti
2. Non comprare mai cagnolini o micetti di età inferiore ai tre mesi
3. Non comprare cuccioli in negozi: se si vuole assolutamente acquistarne uno, meglio rivolgersi ad un allevatore serio, riconosciuto dall’Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana)
4. Insospettirsi se il prezzo del cucciolo di cane è inferiore ai 250 euro
5. Richiedere sempre di avere immediatamente il documento di acquisto
6. Non farsi allettare da un attestato internazionale
7. Richiedere la documentazione delle vaccinazioni
8. Firmare un contratto d’acquisto e leggerselo tutto
9. Sempre meglio scegliere un cagnolino di canile: al nr. verde 800.992223 dell’Ufficio Diritti Animali della Provincia si può chiedere l’indirizzo del rifugio più vicino a casa
10. Portare comunque il neoacquisto subito da un veterinario, per una bella visita
Il fatto
State per acquistare un cagnolino o una micetta? Attenzione a chi vi rivolgete, per non alimentare, inconsapevolmente, l’orribile tratta dei cuccioli dall’Est europeo. Già, perché in Italia molti negozi, alcuni sedicenti allevamenti e quasi tutte le “fiere del cucciolo” si riforniscono di cuccioli provenienti da Ungheria, Romania, Polonia e così via. Che c’è di male?