di Edgar Meyer
Se io devo andare da Milano a Bergamo ho varie opzioni: posso andare a piedi, inforcare una moto, prendere l’auto, il treno, un bus, andare in triciclo… Arriverò comunque alla meta, ma la tempistica è diversa. E il disagio del viaggio pure…
Ecco, la vivisezione è il triciclo. Si cerca il “progresso” della scienza con il triciclo…Non che la sperimentazione animale non abbia portato a dei risultati: tutti i farmaci che usiamo oggi sono frutto di vivisezione, e i favorevoli alla sperimentazione animale sostengono proprio questo. “Chi vuole abolire la vivisezione vuole cancellare la scienza! Chi vuole abolire la vivisezione non dovrebbe più prendere alcun farmaco, nemmeno contro il mal di testa!”. Non è così. La vivisezione è il triciclo. Anche lei arriva a Bergamo. Ma a costo di un viaggio lunghissimo, di un dispendio di energia elevatissimo, di disagi tremendi.
Noi vogliamo prendere il treno, l’auto, la moto. Arrivare a risultati più rapidi e con meno dolori. Imboccare una strada nuova. Il modello animale è spesso fuorviante. Porta spesso a risultati sbagliati, cioè fa sbagliare strada. Ed è terribilmente ingiusto, violento, barbaro. La vivisezione affonda le sue radici nell’Ottocento. Vogliamo cambiare la scienza. Vogliamo una scienza nuova, moderna, al passo con il terzo Millennio. Ai giovani ricercatori diciamo: “stay hungry, stay foolish”, come diceva l’inventore del computer, che ha cambiato il mondo. Cambiate la scienza. Abbandonate il triciclo, vecchio arnese arrugginito. Inforcate la moto, prendete il treno. Battete nuove strade. Siete giovani. Si spera brillanti. Fate la storia, invece di ripetere stanche formule che vi hanno insegnato vecchi baroni.