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copertina ambientiamoci-racconti-di-ecologia-di-giorgio-nebbiadi Edgar Meyer

E’ uscito da pochi giorni, per i tipi di Stampa Alternativa, un nuovo libro di Giorgio Nebbia, scienziato, giornalista e grande divulgatore delle tematiche ambientali. Attraverso le pagine, divise in precisi capitoli tematici e di estrema godibilità, si spazia su tutto lo scibile della sostenibilità ambientale: dalle origini del termine ecologia ai ritratti di alcuni pionieri della disciplina, dalle considerazioni sull’importanza dell’acqua e del sole alla necessità della “riciclo-logia”. Scorrendo le pagine di Ambientiamoci si impara ad amare la robinia e la ginestra, si incontrano Garrett Hardin e la sua parabola della mucca, si scoprono le radici (italiane) dell’energia geotermica, si ripercorre per qualche attimo la vicenda di Seveso, si comprende perché la scelta nucleare è errata. L’autore ci prende gentilmente per mano e ci racconta storie di inquinamenti, di scoperte scientifiche, di uomini del futuro. Ma anche di escrementi (l’oro nelle fogne), della vicenda dell’intossicazione delle operaie di una oscura fabbrica americana, dei meccanismi dell’energia osmotica. Insomma: attraverso storie e aneddoti ci parla di acqua, di energia, di merci, di rifiuti, di lavoro e ambiente, di pace. In una parola: di ecologia. Per conoscere e capire l’ambiente che ci sta attorno. E rispettarlo. Per “ambientarci”.  

L’occasione è insomma ottima per fare una chiacchierata con uno dei più arguti studiosi della produzione delle merci e dell’energia, dell’ambiente e dei movimenti per un mondo migliore.

Caro Nebbia, come nasce questo libro?
Negli oltre 40 anni in cui ho insegnato questi argomenti all’Università, preparavo le mie lezioni in forma di racconti di storie, di persone e di cose. A 85 anni, professore emerito, ho voluto raccogliere alcuni di questi racconti in un libretto con l’obiettivo di stimolare fantasia e passione nei lettori, immaginari ascoltatori di lezioni che non tengo più.

Come si riesce ad appassionare il lettore, a scrivere “racconti di ecologia”, come recita il sottotitolo, su una materia seriosa come quella ecologica, che viene “seguita -ahinoi- solo da pochi?
L’ecologia è una austera disciplina scientifica che studia i rapporti fra gli esseri viventi e l’ambiente circostante, l’economia della natura; come tale è una avventura piena di persone e di cose, di piante e di animali, di campi coltivati e di fabbriche che producono beni utili o rifiuti inquinanti, piena di invenzioni e di inventori, di successi e sconfitte. La storia dell’ecologia è affascinante come e più di un romanzo.

Fra i protagonisti di questi racconti si trovano alcuni giganti dell’umanità…
Come la fragile chimica polacca Marie Curie, che ha scoperto le origini della radioattività ottenendo due premi Nobel, e l’economista quacquero americano Kenneth Boulding, che ha ironizzato sul “prodotto interno lordo”, la divinità adorata dai suoi colleghi come (falso) indicatore del benessere; si trova un altro chimico: Linus Pauling, pacifista che ha contestato le bombe nucleari, anche lui due premi Nobel, e ha marciato per protesta davanti alla Casa Bianca prima di entrarci invitato a cena da Kennedy (che ordinò la cessazione dei test nucleari nell’atmosfera). Ma si trova anche qualche italiano: Girolamo Azzi, il primo a insegnare ecologia in Italia nel 1923, è stato dimenticato nel suo paese benché fosse noto e apprezzato nell’Unione Sovietica e nell’America Latina.

In questi “racconti di ecologia” si fa la conoscenza anche di persone che hanno conosciuto enorme successo in vita. Ne citiamo qualcuno?
Uno su tutti è il chimico tedesco Justus von Liebig, che ha gettato le basi delle leggi della nutrizione vegetale (ed ha anche inventato l’“estratto di carne liebig”), grande divulgatore delle novità scientifiche nei quotidiani tedeschi del suo tempo. Oppure l’altro chimico Fritz Haber, che ha sconfitto il monopolio cileno dei concimi azotati, ma ha anche fornito i nitrati per gli esplosivi che hanno distrutto milioni di vite. Però si trovano anche gli sconosciuti operai che sono morti nelle miniere di carbone, nelle cave di amianto, nelle fabbriche del radio, negli incidenti industriali e anche il povero Francesco Bossi, il primo industriale chimico che nella Milano napoleonica, nel 1800, “si abbruciò” versandosi addosso un grande vaso pieno di acidi caldi.

Fra i “personaggi” del libro ci sono anche alcune piante.
Come la robinia e la ginestra, umili ma utilissime per la difesa del suolo contro l’erosione.

A proposito di acqua: un intero capitolo è dedicato a questo elemento.
L’acqua, amica e nemica, col suo gigantesco ciclo naturale rende fertili i campi e le foreste, disseta le città, ma disgrega anche le rocce dei continenti provocando frane e alluvioni, per finire poi il suo cammino nel mare, “grande e immenso”, ricco di sali, di esseri viventi, capace di disegnare, col suo moto ondoso, le spiagge e le coste, ma anche triste ricettacolo dei rifiuti che gli sprovveduti umani versano dovunque e che vanno a finire nelle acque e infine nel mare…

E al centro dei racconti di ecologia si trova l’energia del Sole…
Certo. L’energia del Sole che tiene in moto il ciclo dell’acqua, che scalda e raffredda l’aria e genera i venti e le onde, che fa crescere le piante, e tiene in moto gli elettroni che producono elettricità commerciale. E anche qui si erge un altro chimico, Giacomo Ciamician, che oltre un secolo fa aveva immaginato che grandi macchine alimentate dal Sole avrebbero portato sviluppo economico e avrebbero sconfitto la miseria dei paesi poveri del mondo.

Tutto il potere all’ecologia.

QUATTROZAMPEVenerdì 11 febbraio, alle ore 18.30, l’on. Francesca Martini, sottosegretario al Ministero della Salute, terrà la presentazione del libro “Quattrozampe in tribunale. Storie di animali (e uomini) alle prese con la legge” (il libro che…rende giustizia a cani, gatti & Co.), di Edgar Meyer e Claudia Taccani.

Lo scenario sarà rilassato: nella splendida cornice di Sala Arazzi di Palazzo Barbieri, piazza Bra, Verona, si farà una chiacchierata con gli autori e con il sottosegretario Martini (che firma la prefazione) sui temi del libro e sui diritti animali.

Come difendersi da un vicino che vuole che ci “liberiamo” del cane che gli dà fastidio? Come rispondere all’amministratore di condominio che non vuole che si diano cure ai gatti randagi? Come denunciare chi maltratta o uccide un animale? In questo libretto si trovano alcune risposte.

Morale: gli animali hanno diritti e alcuni avvocati li fanno rispettare.

Seguirà un piccolo rinfresco vegetariano

Info: tel. 329.8227707 Gaia delegazione Verona – www.gaiavr.altervista.org/

Grazie di essere dei nostri!

Elena Maggioni e i volontari di Gaia animali e ambiente delegazione di verona

loghinoEsce oggi in tutte le librerie il nuovo libro della collana “Ecoalfabeto – I Libri di Gaia”:  “Ambientiamoci. Racconti di ecologia”, di Giorgio Nebbia, padre nobile dell’ecologismo italiano.

L’ecologia è il racconto della vita, il copione del grande dramma, bellissimo e terribile, che si svolge sul palcoscenico del nostro pianeta. Pieno di protagonisti, dall’umile scarabeo che ricicla i rifiuti degli animali più grossi, agli esseri umani che lasciano andare i propri escrementi nei fiumi e nel mare, dalle silenziose coloratissime piante come la ginestra, alle fabbriche in cui si inventano nuove merci e ai laboratori in cui si cerca di svelare i segreti della natura. I protagonisti e i narratori umani delle avventure che si svolgono dentro la natura sono stati personaggi straordinari, da grandi scienziati e premi Nobel come i coniugi Curie o Linus Pauling, a inventori che hanno cambiato il mondo come il padre scolopio versiliese Eugenio Barsanti che ci ha dato il motore a scoppio, allo sfortunato Charles Goodyear, sempre in miseria, che ha fatto della gomma il principale materiale dell’industria moderna. Questo libro si propone di raccontare vita, morte e miracoli di alcuni di questi protagonisti, vegetali, animali, umani ed esseri inanimati come l’acqua, la spiaggia, il mare, l’aria del cielo, il terreno dei pendii. Tante piccole storie in cui domina la solidarietà fra esseri viventi e il loro ambiente circostante — è ben questa l’ecologia, la scienza della pace e dell’armonia.

Editore: Stampa Alternativa
Collana: Ecoalfabeto - I Libri di Gaia
Pagg. 240 - Euro 13

Info: tel. 0761.352277 - www.stampalternativa.itwww.gaiaitalia.it

 

L'Espresso (25 gennaio 2011) -  di Mauro Munafò

Ecco chi è il ventiseienne milanese che la Moratti paga 7.500 euro al mese per fare il 'Garante degli animali'. Nessuna esperienza nel settore e nessun lavoro svolto prima di essere assunto dal Comune: però alle elezioni era nel listino del sindaco

Neolaureato, con uno stipendio comunale di circa novantamila euro annui – 7.500 al mese - e un incarico dirigenziale per il quale non ha nessuna preparazione. E' la storia del Garante per la tutela degli animali del Comune di Milano Gianluca Comazzi. Un esempio creativo di come risolvere il problema della disoccupazione giovanile e sprecare denaro pubblico.

Voluto direttamente dal sindaco Letizia Moratti, Comazzi nel novembre del 2006 diventa il primo Garante degli animali ad appena ventisei anni, firmando un contratto di consulenza che gli frutterà 400 mila euro fino al 31 maggio del 2011, quando il mandato del sindaco e il suo incarico finiranno.

La sua nomina ha scatenato subito le proteste dell'opposizione che, attraverso il consigliere comunale del Partito Democratico Maurizio Baruffi, chiede di conoscere il curriculum e le esperienze dell'enfant prodige Comazzi. Le poche informazioni disponibili non sembravano infatti giustificare un incarico tanto particolare e costoso. Ma i documenti poi consegnati all'opposizione non hanno migliorato la situazione: Comazzi risulta laureato nel 2005 all'Università Cattolica di Milano, appena un anno prima di diventare dirigente. Ma il suo titolo di studi non è in Veterinaria o Legge, materie in qualche modo attinenti al suo attuale incarico, bensì in Psicologia.

Altre voci degne di nota nel suo curriculum non se ne leggono, anche se lui sottolinea «una lunga tradizione familiare di medici veterinari». Come dire, visto che di animali in casa ne ho sempre sentito parlare, qualcosa avrò di sicuro imparato.

Sulla sua pagina Facebook invece Comazzi palesa un altro interesse, anche questa non molto attinente con il suo incarico: la passione per Mike Tyson.

Per capire il perché di questa nomina bisogna allora guardare da un'altra parte: non nel curriculum ma negli agganci politici. Gianluca Comazzi nel 2006, prima di diventare Garante, si candida alle elezioni comunali nella lista civica della Moratti, raccogliendo 328 preferenze. Già nel 2001 era invece stato eletto in un Consiglio di Zona per l'allora Alleanza Nazionale e al momento della nomina a Garante risultava tra i consiglieri di un'associazione milanese vicina a Forza Italia.

«E' stato nominato senza nessuna esperienza e solo perché era un attivista della Moratti», sostiene Maurizio Baruffi del Pd milanese. «Per anni si è più preoccupato di farsi fare foto per i giornali che degli animali».

Della su attività restano negli annali soprattutto due eventi: la targa consegnata nel 2008 a Vittorio Feltri per il suo "contributo quotidiano e importante nella crescita della cultura del rispetto per gli animali" portato avanti attraverso il quotidiano "Libero" e la presentazione ufficiale del musical "Cats" quando questo è arrivato a Milano.

Quella del Garante degli animali è una figura che sta comparendo in molte amministrazioni locali per occuparsi dell'organizzazione dei canili, di promozioni di tematiche legate all'abbandono di cani e gatti e di raccordo tra le varie associazioni del territorio. Di solito questo incarico è però coperto a titolo gratuito da dipendenti o assessori del Comune o della Provincia. «Questa figura l'abbiamo introdotta nel 2005 con un emendamento presentato da noi dall'opposizione – continua Baruffi – Ma nella sua formulazione originaria doveva essere un titolo di rappresentanza dato a personalità di spicco del mondo delle associazioni e a titolo gratuito. Gli assessorati avevano già degli uffici con questo genere di incarichi».

Con la Moratti invece l'incarico è stato interpretato in maniera diversa: un dirigente esterno al Comune, nominato dal sindaco e con uno stipendio d'oro. Non certo una vita da cani.