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Milano, 14 – 15 – 16  gennaio  2011 (I Modulo)
Partenza corso per Educatori Cinofili

Lavorare con gli animali può essere una delle esperienze più appaganti che la vita ci riserva e nello stesso tempo una grande opportunità occupazionale.
Oggi la zooantropologia ci aiuta a costruire la partnership con gli animali domestici come compagni da coinvolgere e non strumenti da utilizzare.
Si aprono così importanti ambiti di lavoro sia nel campo della consulenza, per migliorare la relazione, sia nel settore delle attività assistite da animali, a scopo didattico o coterapeutico.

La Scuola di Interazione Uomo Animale (SIUA) da vent'anni si occupa di ricerca sulla relazione attiva tra l'uomo e le altre specie mettendo a punto specifici protocolli pedagogici nell'educazione del cane, che hanno avviato una trasformazione profonda non solo in Italia in questo campo. All'inizio del XXI secolo ha fondato l'approccio cognitivo zooantropologico basato su metodiche di apprendimento e attività pratiche esercitative ed evolutive che si differenziano in modo radicale dalle metodologie tradizionali.

Oggi le persone non hanno bisogno di un cane ammaestrato, ma di un soggetto che sia in grado di vivere all’interno della società in maniera corretta e perfettamente integrato. Per questo motivo si richiedono educatori cinofili capaci di svolgere un'azione pedagogica e di consulenza della relazione.
La formazione che SIUA offre si basa su un impianto teorico unico in Italia, realizzato in modo diretto dal professor Roberto Marchesini, etologo e fondatore della zooantropologia. Altrettanto corposa e unica è l'attività pratica comprendente oltre 150 ore di attività sul campo con i migliori docenti di istruzione cinofila.
Da sempre SIUA mantiene una fortissima attenzione per la didattica e questo la rende la scuola di eccellenza nell'ambito della formazione dell'educazione cinofila.

befane2011-1Tre Befane a Palazzo Marino. Per premiare il sindaco Moratti. Quest’anno la vecchina ha portato la sua calza (bucata), una sorta di Tapiro nero, al sindaco Letizia Moratti e alla compagnia di trasferimento di denaro Western Union.  

Alla consegna davanti a Palazzo Marino, oggi, si sono presentate tre Befane di Gaia, Cristina Donati, Meg Belvedere e Valentina Bertolotti, capitanate  dal presidente e dal portavoce di Gaia, Edgar Meyer e Stefano Apuzzo. Due Befane sono riuscite a introdursi a Palazzo Marino, consegnando una calza colma di carbone, e sono poi state ricondotte di peso fuori dal Palazzo dai Vigili.

Motivazioni del carbone per il sindaco Moratti:
Addobbare la città di tradizionali luminarie e di creative installazioni costa un fiume di soldi. Così, con una cifra tra 1,5 e 2 milioni, il Comune ha messo in piedi anche quest’anno il festival Led, affiancandolo alle decorazioni tradizionali. Questa la notevole cifra che Palazzo Marino ha speso -al netto dei soldi versati dagli sponsor privati e dalle spese per le consulenze esterne- e che comprende di tutto.

 giorgionebbiadi Giorgio Nebbia - Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Nei giorni scorsi storici, statistici ed economisti si sono incontrati nell’Università di Roma per discutere sul tema: “La scarsità delle risorse: uno sguardo di lungo periodo”, a quarant’anni di distanza dal lungo dibattito che vide contrapposti i ”neomalthusiani” e i “cornucopiani”. Secondo i primi le risorse della Terra non sono o non saranno sufficienti a sfamare una popolazione crescente con crescenti richieste non solo di cibo, come aveva detto l’inglese Robert Malthus (1766-1834), ma anche di minerali, energia, acqua, legname, eccetera; i “cornucopiani”, invece, sostenevano che la Terra ha dentro di se (nel suo magico canestro dell’abbondanza, la cornucopia, appunto), risorse e beni per tutti gli attuali e futuri abitanti del pianeta grazie alla scienza e alla tecnica che avrebbero consentito di “allargare il banchetto della natura”.

Il dibattito aveva avuto il suo culmine nel 1972 quando il Club di Roma aveva pubblicato il libro “I limiti alla crescita” il quale sosteneva che la crescita della popolazione e della produzione agricola e industriale stava impoverendo le risorse scarse della Terra e ne stava degradando la qualità con l’inquinamento, per cui doveva essere deciso qualche freno “alla crescita” economica. Dal 1980 in avanti il dibattito si è attenuato e i terrestri sono andati avanti a pompare petrolio, a scavare carbone, a tagliare le foreste per creare spazio per coltivazioni agricole, per estrarre i minerali nascosto nel suolo delle foreste.

brindisitappo_spumante--400x3001A cura di Edgar Meyer e Alessandra Corbella
(Gaia Animali & Ambiente – Diamoci La Zampa)

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ANTIPASTI
Crema del tonno felice
Patè di lenticchie
Vol au vent
Crema di avocado

PRIMI PIATTI
Lasagne al forno
Trofie al pesto con patate e fagiolini

SECONDI PIATTI E CONTORNI
Carciofi ripieni di riso
Polpettine di verdure alla panna
Torta salata con zucchine e germogli
Salsa all'arancia
Insalata mista
Bistecche di soia arrosto
Polpettone vegetariano

DOLCI E DESSERTS
Torta contadina
Mousse di frutta
Sorbetto di limone

RICETTE
ANTIPASTI
SALSINE DA SPALMARE COME BASE SU TARTINE E CROSTINI

CREMA DEL TONNO FELICE
La crema del tonno felice è molto simile alla salsa tonnata, ma si prepara con i ceci. Mettete a bagno 100 gr. di ceci secchi per almeno 24 ore (cambiando l'acqua 2 o 3 volte durante questo periodo), finchè sono ben morbidi e cominciano a germogliare. Allora frullateli, crudi, con abbondante latte (circa 1 litro) oppure yogurt al naturale diluito con un po' d'acqua, aggiungendo anche 100 gr. di ricotta. Fate sciogliere in una pentola 50 gr. di burro, versatevi i ceci frullati, aggiungete un cucchiaino di sale, una manciata di capperi tritati, un cucchiaio di salsa di pomodoro, mezzo cucchiaio di curcuma in polvere, e, se lo desideriamo aglio e cipolla in polvere. Fate scaldare la crema a fiamma dolce mescolando spesso, finchè si raddensa. A fine cottura aggiungete una manciatina di prezzemolo tritato.

PATE' DI LENTICCHIE
Mettete a cuocere 200 gr. di lenticchie ben lavate con mezzo litro di acqua, evitando che si asciughino troppo. Nel frattempo tagliate grossolanamente un porro, comprese le foglie, e mettetelo a rosolare lentamente con un cucchiaio di olio di oliva e un po' di sale. Quando lenticchie e porro saranno morbidi, lasciateli raffreddare per un po', poi versateli nel robot da cucina e amalgamateli con due tazze di pangrattato e un cucchiaino abbondante di estratto vegetale per brodo. Se avete a disposizione dell'estratto di lievito è ancora meglio. Aggiungete a piacere spezie quali bacche di ginepro, alloro, timo, pepe verde, ecc.