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sfilata dsc_7629 1024x683Milano capitale del cane simpatia!
Sfilata canina aperta a tutti: Best in show, Pest in show, Skizzo, Fedeltà ecc e “Chippa Day”, giornata della microchippatura

Domenica 24 settembre Milano diventa capitale del Cane Simpatia: arriva la 27a edizione del Raduno Cani Simpatia che si terrà nella splendida cornice del Parco Forlanini (entrata Via Taverna).
Una giornata in allegria, assieme al proprio pet. Questo è il “succo” della sfilata canina organizzata dalle associazioni Diamoci La Zampa e Gaia Animali & Ambiente, da decenni attive contro l’abbandono e il randagismo.
sfilata cani dlz - margheritaLa sfilata, aperta a tutti i cani e non solo a quelli di razza, è una “gara” dove pedigree, eleganza e acconciature non contano: conta solo la simpatia. “In questa kermesse”, spiega il portavoce Edgar Meyer, anche meticci, bastardini e trovatelli possono aspirare alla coccarda dei “vincitori”, sfilando accanto ai loro padroni con la stessa gioia e voglia di partecipare dei loro più quotati fratelli di razza”. Vince, infatti, l’allegria: saranno premiati il più simpatico gigante (con la coppa “Taglie forti”), il più allegro “Pesi medi”, il più scavezzacollo “Mini” e il cucciolo più discolo. Ma ci sono anche il Premio Skizzo e Buonanotte, che vanno rispettivamente al cane che avrà sfilato trafelato e velocissimo e a quello che invece, durante la kermesse, se l’è presa decisamente comoda. Non mancano due premi tradizionali: quello “Fedeltà”, per il quattrozampe da più anni con il suo compagno umano e quello per il nome più buffo. La giuria avrà un occhio di attenzione per gli ex sfortunati: in palio ci sono anche le coppe “Più simpatico adottato da un canile” e, sempre commovente, il “premio Trovatello”, per il più “brigante” adottato dalla strada. Non mancheranno, ovviamente, il Best in Show, la Coppa del re e il…Pest in show, per il più scavezzacollo di tutti.
Occuparsi di un cucciolo ancora da svezzare non è un compito difficile, ma richiede molto tempo e impegno. Dopo tutto, è come un bambino!
cuccioli-cane_ng2Durante le prime due settimane di vita un cucciolo mangia, dorme ed evacua. Solo a partire dalla terza settimana diventerà più attivo e inizierà ad esplorare il mondo intorno a lui. Dalla quarta settimana inizierà a giocare e dalla quinta inizierà gradualmente a nutrirsi da solo. Le prime settimane sono fondamentali e un’adeguata cura gli garantirà un buono sviluppo fisico e neurocognitivo.
Ecco perché è importante conoscere il modo più corretto per aiutarlo a crescere. I motivi per cui può essere necessario, ad un certo punto, occuparsi di un cucciolo da svezzare sono molteplici. La prima cosa a cui pensare è la possibilità di trovare una “mamma” che stia allattando e che possa prendersene cura nutrendolo. Molte saranno felici di prendersene cura anche se è sempre importante fare attenzione che non si attivino comportamenti aggressivi e che effettivamente lo accudisca come uno dei suoi cucciolo. Nel caso in cui questa opzione non fosse considerabile, dovremo prendercene cura direttamente.
Gli obiettivi fondamentali su cui concentrarci sono essenzialmente tre.
trasporto marittimo animali 1Sulla scia della denuncia che lo studio Conte Giacomini (referente di Gaia Lex Liguria) ha presentato per conto delle associazioni di protezione animale -la tedesca “Animal Welfare Foundation” e la svizzera “Tier Schutz Bundzurich”- davanti alla Commissione europea contro 13 Stati membri per la violazione del Regolamento CE n. 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto via terra (la quale è ancora al vaglio della Commissione stessa), alcune settimane fa le stesse associazioni ci hanno sottoposto un nuovo dossier di indagini svolte tra il 2014 e il 2017 relative ai trasporti via mare di animali vivi dall’Unione europea a Stati terzi per un nostro preliminare parere legale sulla legittimità delle pratiche utilizzate da alcuni Stati membri in tale contesto.

Purtroppo, come per il trasporto via terra, il quadro che ne è emerso è stato nuovamente allarmante.
copertina ecologia e economia nebbia 1La difesa dell’ambiente è un problema principalmente economico, di soldi. Non a caso eco-logia e eco-nomia hanno la stessa radice: “ecos”, l’ambiente in cui abitiamo, intorno a noi. La prima racconta come l’ambiente è fatto di esseri che vivono in un mondo costituito di acqua, suolo, aria; la seconda, l’economia, consiglia (o dovrebbe consigliare) come amministrare l’ambiente per soddisfare i bisogni umani, i loro affari, arrecando meno danno alle persone e alla natura. Delle relazione fra ecologia e economia parla un recente libro di Giorgio Nebbia, “Ecologia ed economia. Tre tesi per il futuro”, pubblicato da un’intraprendente casa editrice pugliese, “Andrea Pacilli Editore”, e distribuito sul territorio nazionale da Messaggerie.

Giorgio Nebbia è professore emerito dell’Università di Bari dove ha insegnato per molti anni Merceologia, la disciplina che descrive le merci, gli oggetti della nostra vita quotidiana, la loro produzione, come si trasformano durante l’uso e dove fanno a finire. Nel suo libro, che contiene i testi delle tre “lezioni” svolte quando gli è stata assegnata la laurea honoris causa dalle Università del Molise, di Bari e di Foggia, Nebbia spiega che i danni ambientali derivano proprio da come le merci sono fabbricate e da come i residui e i rifiuti, dopo l’uso, vengono smaltiti nell’ambiente, in genere provocando inquinamenti, dannosi per la salute.