Come un romanzo, consigli per tornare a una maggiore “naturalità” del cibo per animali Intolleranze alimentari e allergie negli animali sono causate dagli allevamenti intensivi
Da oggi, 3 novembre, in tutte le librerie il racconto “UNA VITA PER LORO. Storia di Sergio Canello, veterinario illuminato” a cura di Edgar Meyer e Alessandro Ciorba, per i tipi di Stampa Alternativa (collana Ecoalfabeto – I Libri di Gaia).
Questo libro racconta, come fosse un romanzo, la vita di Sergio Canello: prima veterinario omeopata (che cura tenendo presente sia l’aspetto fisico sia quello mentale di ogni singolo individuo) poi esperto di alimentazione degli animali e infine fondatore di un’azienda di petfood che non utilizza prodotti chimici e carne da allevamento intensivo.
Il libro –non un saggio bensì un racconto, ricco di dialoghi e di cambi di scena– sviluppa informazione sul ruolo centrale dell’alimentazione sulla salute. La chiave di lettura è sintetizzata da questo slogan: l’alimentazione, da primo veleno a prima medicina.
“Una vita per loro” racconta le gesta, gli studi e gli aneddoti di un medico veterinario “controcorrente”. Attraverso l’evoluzione della biografia del veterinario (e di episodi raccontati in presa diretta) si mostra il ruolo di precisi inquinanti nello sviluppo di decine di reazioni difensive dell’organismo di cani e gatti, erroneamente chiamate patologie. “Ciò che ci svela Sergio Canello è un altro dei frutti avvelenati degli allevamenti intensivi”, dichiara il presidente di Gaia Animali & Ambiente Edgar Meyer, uno dei due autori. “Gli allevamenti intensivi, campi di concentramento per i quali sono necessari veri e propri bombardamenti di farmaci e antibiotici, non sono solo un orrore dal punto di vista etico, ma anche un pericolo per la salute degli animali domestici e dell’uomo”.
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di Giorgio Nebbia
E' stato un bel successo (anche quest'anno) il 26.mo raduno cani Simpatia, organizzato da Diamoci La Zampa e Gaia Animali ed Ambiente.
Il vincitore assoluto, il cane che rappresenta questa giornata, il nostro Best In Show di questo 26.mo raduno è stata Lucy, una cagnolona cieca e sorda. Cosa che non le impedisce tuttavia di essere un cane perfettamente normale nel dare e ricevere amore dalla famiglia Contatto, di cui è fedele compagna di vita da 14 anni.
Tante le storie commoventi, allegre o divertenti che ci avete raccontato: storie di cani abbandonati a se stessi, condannati a morte certa nelle campagne del sud Italia, là dove ancora non esiste una seria ed organizzata battaglia al randagismo per la mancanza delle istituzioni. Infatti la salvezza di tanti cani passa per le mani, spesso, troppo spesso povere e carenti di mezzi, di un piccolo manipolo di volontari che tuttavia credono nella possibilità di dare una nuova speranza di vita a chi speranza non ne ha mai avuta. E' il caso di Isotta (10 mesi di vita), che arriva dall’associazione catanese “i cuccioli dell'etna”. Di Simba, trovato vagante in Puglia, scacciato da un pastore, timoroso degli uomini, che sta cercando il riscatto dalle sue paure grazie alla sua nuova famiglia. Alice,Wisky,Dasty,Willy arrivano da varie parti del sud, hanno appena pochi mesi ed hanno raggiunto il nord con la speranza di trovare una famiglia che li ami per sempre. Fox, figlio di una randagia dell'Aquila, nato durante il terremoto in Abruzzo, ora splendidamente accasato a Milano. Rocky, abbandonato nelle strade della Sicilia e ora milanese al 100%... Bosco ha vissuto cinque anni in canile: prima in Calabria e poi a Roma. Ora ha trovato la sua famiglia a Peschiera Borromeo . Bella, scacciata da un pastore che non voleva cuccioli, arriva dalla Calabria. Pongo, scuignizzo sopravissuto alle strade di Napoli. Batman, altro randagiotto della Puglia ...e tanti altri ancora, ognuno con la sua storia di paura ed abbandono conclusasi con un happy end.