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almo love food image006Ecco perché Gaia Animali & Ambiente Onlus patrocina l’iniziativa di Almo Nature che va a concludere la campagna Love-Food 2011: semplicemente registrandosi sul sito www.almonature.eu fino al 25 dicembre si regalerà gratuitamente un pasto ai quattro zampe senza famiglia.

Tra gennaio e marzo 2012 Almo Nature distribuirà il cibo donato con il vostro aiuto alle sezioni dell’Oipa, della Lega del Cane e di Gaia. 

La scorsa edizione della grande iniziativa solidale volta a fornire un aiuto concreto e immediato a tutti i gatti e cani poveri ha avuto risultati eclatanti: l'azione svolta in Italia, Germania e Inghilterra, ha permesso ad Almo Nature di donare oltre un milione di pasti!

Registratevi subito! http://www.almonature.eu/it_it/index.cfm/almore/love-food/dona-un-pasto/

 

logoDecorazioni di casa
Perchè spendere soldi per acquistare decorazioni artificiali quando possiamo sfruttare ciò che la natura della nostra zona ha da offrirci? Viviamolo come un piccolo gioco: organizziamo un pomeriggio con figli o amici e partiamo all’esplorazione del nostro quartiere. Rametti di alberi, pigne ma anche bacche, arance e foglie possono diventare decorazioni perfette. Rallegrate e abbellite con qualche fiocchetto possono diventare composizioni per segnaposto, per centrotavola e altro. Il tutto a costo zero e a totale biodegradabilità: passate le feste, via tutto nel compost!

Alberi 1
Gli alberi veri rappresentano la scelta più sostenibile, ma a condizioni ben precise. Devono essere acquistati con le radici, in modo che, finite le feste, possano essere piantati in terra. Bosso, alloro o arbusti sempreverdi sono essenze locali e facili da trapiantare e curare. Se invece vogliamo proprio un abete, accertiamoci che porti il marchio Fsc: in questo modo potremo essere sicuri che provenga da foreste gestite in modo sostenibile. Molti Comuni ne organizzano il ritiro per sistemarli in luoghi appositi. È il modo più sicuro per essere certi che il nostro abete non morirà.

Alberi 2
Invece gli alberi artificiali, benché abbiano il vantaggio della resistenza negli anni, hanno la pecca di essere prodotti da derivati del PVC, con necessità di grandi quantità di energia per la produzione. Sono inoltre spesso prodotti in Cina o Taiwan, quindi sono gravati di costi ambientali addizionali dovuti al trasporto.

Illuminare in modo responsabile
Accendiamo le luci natalizie solo quando siamo in casa: faremo bene all’ambiente evitando immissioni inutili di CO2 e alla nostra bolletta.

Fare regali consapevoli
Scegliamo tra libri stampati su carta riciclata, giocattoli colorati con vernice atossica e quelli che educano a pensare “green”, creme e prodotti per il corpo di marche attente e sensibili all’ambiente. Anche gli spettacoli teatrali e i concerti rispondono a logiche eco: sono emozionanti e poco inquinanti. I regali hi-tech vanno scelti con una cura maggiore perché, terminato il loro ciclo di vita, smaltirli rappresenta un rischio per la natura. Preferiamo quelli costruiti o confezionati con materiali non dannosi per l’ambiente.

Confezionare riciclando
Comprate tutte le strenne, non resta che avvolgerle graziosamente in un pack originale in carta riciclata! 

Fare una spesa ecologica
Per la spesa, aboliamo i sacchetti di plastica. Le buste ce le portiamo da casa e sono di juta, di cotone o di rete.
Scegliamo frutta di stagione, fresca e locale, che comporta minor impiego di pesticidi e fertilizzanti. Evitiamo prodotti confezionati con imballaggi eccessivi ed inutili, cibi con conservanti, coloranti e spray non “salva ozono”. Per liquidi, bevande, cibi, saponi e shampoo preferiamo i contenitori di vetro. Detersivi senza fosforo e biodegradabili (sapone di Marsiglia, altro). Fibre naturali come canapa, cotone, seta, lana. Pane e uvetta, dolci e cioccolato biologico, miele e mele al posto delle merendine. Latte fresco o parzialmente scremato fresco, meglio se biologico.

Servire un menù verde
Preferiamo prodotti regionali o locali senza Ogm dei farmer’s market presenti in città o provenienti dai mercati equosolidali. Riscopriamo le cascine che vendono prodotti tipici e stagionali. Natale e Capodanno originali (e senza crudeltà) sono senz’altro quelli con un menù vegetariano: succulente ricette si trovano sul sito www.gaiaitalia.it. Si può partire da tartine con la crema del tonno felice, che ha il sapore di vitello tonnato ma che rende felice il tonno perché fatto in realtà con farina di ceci, per passare ai delicati ravioli alle erbette con burro e salvia, proseguire con zucchine ripiene di bosco e polpettine di verdure alla panna, per concludere con dolci a piacere, senza però avere dimenticato le lenticchie che portano buono.

Turismo sostenibile
Se, per brindare al nuovo anno, scegliamo un’altra città, consideriamo l’idea di raggiungerla in treno, oppure facciamo car-pooling. Giunti a destinazione, poi, spostiamoci solo con i mezzi pubblici o utilizziamo il bike-sharing.
Scegliamo alberghi, bed&breakfast, rifugi certificati Ecolabel, il marchio europeo di compatibilità ambientale.

No a botti e petardi
A Capodanno evitiamo botti e petardi: migliaia di animali selvatici si spaventano a morte, colti dal frastuono mentre tentano di dormire. Meglio, molto meglio le classiche -e inoffensive- stelle filanti. Fanno allegria e non disturbano nessuno.

(a cura di Edgar Meyer e Gaia Gusso)

logo2 zampe pulitePer la prima volta in Italia condannate tre persone per il traffico di animali di compagnia. Gli animali erano spesso malati, privi di vaccinazioni e venduti sul web ad ignari acquirenti.

Se ne parla a "Zampe pulite", la rubrica televisiva di Gaia Animali & Ambiente condotta da Edgar Meyer e Claudia Taccani all'interno della trasmissione "Cani, Gatti & Co", in onda tutta la settimana da sabato 10 a venerdì 16 dicembre sui canali lombardi Primarete - Telecolor e Natura & Salute.

Nel corso della trasmissione, oltre a raccontare la storia, si ricorda che:
IL TRAFFICO ILLECITO DI ANIMALI DA COMPAGNIA E' UN REATO:

CHIUNQUE, MEDIANTE ATTIVITA’ ORGANIZZATA O CONDOTTA REITERATA INTRODUCE, TRASPORTA, CEDE O RICEVE A QUALSIASI TITOLO, CANI E GATTI SPROVVISTI DI MICROCHIP, DOCUMENTAZIONE SANITARIA E PASSAPORTO EUROPEO, E’ PUNITO CON LA PENA DELLA RECLUSIONE E DELLA MULTA

E' possibile seguire la puntata di Zampe pulite su:
Telecolor (canale 89):
sabato alle 20,30 replica il lunedì sera intorno alle 22.00

Primarete (canale 18):
domenica alle 19.45

Salute Natura (canale 199):
in onda tutti i giorni, la mattina alle ore 10.30, la sera alle 18.50 e la notte alle 2.10

 

trapani-le-salinedi Marco Masini

Uno dei problemi più annosi dell’umanità, dopo il reperimento del cibo, è stato la sua conservazione.

Le più importanti tecniche di conservazione alimentari, sin dai primordi, furono l’essiccatura e la salatura, entrambe da considerarsi di tipo “solare termico”. L’essicazione infatti, tramite l’esposizione ai raggi solari o ai venti, comporta la perdita di acqua nella materia umida degli alimenti, riducendo la possibilità di moltiplicare la riproduzione dei batteri e delle muffe che causano il deperimento. Per la salatura, invece, si utilizza il sole per far evaporare l’acqua di mare e ricavarne salgemma. La salatura ha la duplice funzione di inibire la crescita di microrganismi dannosi e favorire la crescita di quei microrganismi che tollerano un'alta concentrazione salina e provocano la stagionatura dei prodotti. 

L’essiccazione, oggi, si è trasformata in processo industriale e consiste sempre nel togliere i liquidi dai solidi, ma sottoponendo i prodotti alimentari al passaggio di correnti calde e non più con l’esposizione solare.  L'essiccazione si effettuava naturalmente, esponendo l'alimento al calore del sole (per esempio fichi o prugne secche) o semplicemente all'aria (come nel caso dello stoccafisso), ma oggi per motivi igienici si utilizzano gli essiccatoi ad aria calda. E' un processo normalmente applicato alla carne, al pesce, ai cereali ed alla frutta.  L' essicamento modifica l'aspetto degli alimenti e li rende duri senza alterarne i caratteri organolettici; ne mantiene integro il valore nutritivo, eccezion fatta per la vitamina C, particolarmente termosensibile.

La salatura sembra essere un processo che risale ai Cinesi ed agli Egiziani. Essa consiste nel far assorbire il cloruro di sodio (sale da cucina) agli alimenti deperibili. Si basa sul potere di disidratazione del sale e si effettua in vari modi. Per aspersione a secco (spesso in combinazione con l'affumicatura), sfregando il sale sulla superficie dell'alimento oppure per sovrapposizione a strati, alternando prodotto e sale. La si realizza anche in vari modi per immersione in salamoia, ossia immergendo l'alimento in una soluzione ad elevata concentrazione di sale, o per iniezione della stessa.

Questi antichi metodi e quelli popolari delle “nonne” (come la conserva sott’olio, sotto aceto o sotto spirito), hanno ed avevano tutti il grande problema della distruzione della vitamina C, determinando l’impossibilità di alimentarsi correttamente nei periodi di indisponibilità di alimenti freschi. Una delle più famigerate malattie del passato che si riferiscono a questa mancanza, è lo scorbuto. Tale vitamina è essenziale per la formazione del collagene, a mantiene l'integrità del tessuto connettivo, del tessuto osseo, della dentina, è indispensabile per la guarigione delle ferite e ustioni oltre che l'assorbimento del ferro.