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QUATTROZAMPE
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attestato_fotoUn affido simbolico per aiutare chi aiuta gli animali.

Alberto è stato trovato da una coppia di turisti in Sardegna. Era uno dei tanti randagi del Sud. Affidato alle cure di una gattara è stato successivamente trasferito in Rifugio. Alberto è un cane dolce e affettuoso, anche se a volte è un po’ troppo irruento. Gli piace essere coccolato.

Peggy è stata adottata da cucciola da una famiglia con cui ha trascorso i primi 4 anni della sua esistenza. Per qualche motivo la famiglia di Peggy ha deciso che non poteva più stare con loro, così è stata ceduta ad un conoscente che l'ha impiegata come guardiana di una ditta. Ma la ditta ha chiuso i battenti e per Peggy si sono aperte le porte del canile.

“Non tutti i nostri amici quattrozampe sono fortunati: molti vivono in rifugio anche per molti anni. Parecchi sono vecchietti, qualcuno magari non è proprio bellissimo: insomma, non proprio l’ideale di cane che la gente sceglie di portarsi a casa, di amare e seguire. Ma anche a loro bisogna garantire una vita dignitosa”, racconta il presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer. “Grazie all’adozione a distanza”, spiegano i volontari “siamo riusciti a salvare molti più cani e gatti del previsto. E abbiamo fatto felici molte persone”.
Di storie di animali salvati, nei rifugi, se ne possono raccontare centinaia. Chi volesse conoscerne alcune, con un’adozione a distanza verrà a sapere tutto, ma proprio tutto, del quattrozampe che ha scelto o che gli è stato assegnato.

"Fido in afFido e un Micio per Amico" è la campagna di Gaia Animali & Ambiente Onlus volta ad aiutare alcuni canili e gattili di cui sono ospiti molti sfortunati amici a quattro zampe. Può essere un simpatico regalo di San Valentino. Con un piccolo versamento mensile è possibile contribuire al mantenimento di più di 600, fra cani e gatti, ospiti presso vari rifugi della Lombardia: Mortara (PV) – gattile /  Vigevano (PV) – canile / Arzago d'Adda (BG) presso Associazione DiamociLaZampa - canile  
I rifugi sopravvivono grazie all’aiuto di volontari che ogni giorno fanno i conti con le necessità quotidiane dei loro beniamini: cibo, una cuccia dignitosa, cure veterinarie adeguate.

COME AIUTARLI
Per sottoscrivere un’adozione a distanza è sufficiente versare 16 euro al mese a favore di Gaia Animali & Ambiente, specificando la causale 'adozione a distanza' ed eventualmente il nome del proprio beniamino, scelto fra le foto disponibili. In occasione della festa degli innamorati è possibile anche regalare un'adozione a distanza, la procedura è la stessa. Basta solo effettuare la propria donazione e fornirci nome e indirizzo del destinatario del regalo per poter intestare e spedire l'attestato: un dono d’amore anche verso gli animali.
Si può scegliere fra due modalità di pagamento:

  • bollettino postale o bonifico sul c.c.p.: IBAN IT82 E07601 01600 000046940599 intestato a Gaia Animali&Ambiente Onlus
  • bonifico bancario sul c.c. BANCA INTESA SANPAOLO IBAN IT81 G030 6909 4776 2501 5997086 intestato a Gaia Animali&Ambiente Onlus

Si riceverà così un attestato di adozione con la foto e tutti i dati inerenti al nuovo amico quattro zampe, con la possibilità e l’invito ad andarlo a trovare previo accordo coi gestori del rifugio.

Per ulteriori informazioni: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. - tel/fax: 02/86463111 – www.gaiaitalia.it .

 

locandina_concorso_fotografSi chiama "Scatti con i Baffi" ed è un concorso fotografico che ha scopo benefico: tutti i proventi vengono devoluti per aiutare gli animali abbandonati e in condizioni di difficoltà.

Organizzato da Gaia Animali & Ambiente Liguria, "Scatti con i Baffi" è patrocinato dalla Provincia di Genova e dall'Assessorato al Benessere Animale del Comune di Genova.

Il concorso è strutturato con i temi: "il gatto", "il cane", "la foto più simpatica" e "la foto più dolce". Verranno premiati i primi tre vincitori di ogni categoria, per cui ben 12 vincitori.

I proventi del concorso saranno devoluti al "Progetto di salvezza dei cani al sud Italia, nello specifico della zona di Andria e al Rifugio Buoncanile di Genova.

In palio ci sono bellissimi premi! Tutti e 12 i vincitori riceveranno uno Smartphone HTC Soft Touch Pro, messi a disposizione dalla compagnia telefonica 3, e forniture di cibo per i loro amici protagonisti delle foto grazie alla sponsorizzazione di Agras Delic, azienda produttrice di petfood bio e naturale (Schesir).

La domanda e le fotografie dovranno essere presentate entro il 10 marzo 2012.
 
La premiazione dei 12 vincitori avverrà il 17/03/2012 alle ore 11, presso il Salone del Consiglio Provinciale di Palazzo Doria Spinola in Largo Lanfranco 1 a Genova. Le foto in concorso verranno esposte nel Loggiato Inferiore di Palazzo Doria Spinola a partire dal 17 marzo 2012 fino al 30 marzo 2012, con orario di visita dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.30 e il sabato dalle 9 alle 13.

Per qualsiasi informazione, per partecipare, per iscriversi: http://www.zampettesolidali.it/scatti_con_i_baffi.htm;
email: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

combattimenti caniPubblichiamo di seguito l'inchiesta di Edgar Meyer, presidente di Gaia, uscita sul mensile Focus Wild (Gruener + Jahr / Mondadori) di febbraio 2012, col titolo "Cani da combattimento: non killer ma vittime dell'uomo"

In mezzo a un gruppo di imbecilli assatanati, due poveri cani lottano e s’azzannano, ubriachi di sangue e grida. Il mastino, enorme e nero come Tyson, abbranca senza sforzo il pitbull. Venti minuti dopo, nel ring macchiato di bava, sangue e ciuffi di peli, il pitbull si divincola dalla morsa e chiude le fauci alla gola del poderoso avversario. Una stretta precisa, agghiacciante, e il gigante nero si rovescia al suolo, gli occhi pieni di terrore sulla piccola folla in delirio. Fine dello scontro. Chi ha scommesso sul vincitore incasserà il denaro e scomparirà nella notte. Chi ha perso, aspetterà la prossima occasione per rifarsi. Perché di questo si tratta: scommesse clandestine sui combattimenti tra cani.

Chi sono gli infami che organizzano queste cose? “Quello delle lotte tra cani è, oggi, un mondo legato alle mezze tacche del crimine: piccoli mafiosi, balordi, bulli e ragazzotti di periferia senza arte né parte”, spiega Stefano Apuzzo, portavoce dell’associazione ecologista Gaia Animali & Ambiente. Gente che, non avendo altro per emergere nella vita, usa la violenza. E, vigliaccamente, se la prende con chi ha meno difese e diritti. Pitbull soprattutto, ma anche boxer, bulldog, bull terrier, rottweiler, tutte le razze canine di grande taglia e marcata aggressività.

L’addestramento
La violenza non sta solo nelle lotte. I poveri animali vengono trasformati in belve da un addestramento indegno di esseri civili. I cani vengono maltrattati e “addestrati” alla cultura dell’odio, in modo tale da poter essere spietati nel corso dei combattimenti. Spesso queste povere creature sono tenute a digiuno per giorni, poi nutriti con animali feriti, sanguinanti ma ancora vivi. Serve a renderli più feroci. Talvolta la vittima è un gatto che viene solo ferito, che i cani sanno di poter avere in pasto alla fine dell’addestramento giornaliero. Prima degli incontri, molti vengono eccitati con droghe varie, soprattutto anfetamine. Altro aspetto allucinante di questa barbara attività: si allena un “campione” a uccidere utilizzando bastardoni randagi presi dalla strada, rubati o riscattati da qualche canile privato. Vengono usati come cavie e lanciati contro gli “assi”. Possibile che esseri umani facciano cose così degradanti? Sì, purtroppo. In un capannone di Mathi Canavese, in provincia di Torino, tempo fa le forze dell’ordine hanno trovato una cinquantina di cani di varie razze tenuti alla catena, digiuni, a pochi centimetri dal cibo e in una condizione di vicinanza coatta per esasperarne l’aggressività. Anche una pecora, sottoposta a questo trattamento, diventerebbe pericolosa...

17_febbraio_050La mattanza è stata autorizzata ma non comunicata. Protestano residenti e animalisti.

da Il Cittadino di Lodi 1.2.2012

Una cinquantina di volatili uccisi sabato alla periferia di San Bovio 

Peschiera
Cinquanta piccioni abbattuti a colpi di doppietta. Dalla mattina fino alle 16.30 del pomeriggio di sabato la mattanza è andata avanti, senza alcuna comunicazione al Comune o alla polizia locale di Peschiera, all’altezza della cascina Deserta a San Bovio. Alla fine i volatili sono stati rimossi, ma i cittadini hanno protestato a lungo per l’assenza di avvisi e per gli spari, oltre per quella che è stata bollata come inutile strage. L’iniziativa risulta comunque perfettamente regolare e autorizzata, sottoposta a supervisione da parte della polizia provinciale anche se a fare fuoco erano tre cacciatori volontari.
La polizia locale ha richiesto il rapporto dell’attività di abbattimento che è stato consegnato e girato per conoscenza ai residenti che hanno protestato con numerose mail e chiesto informazioni proprio ai vigili, mentre in provincia è stata depositata un’interrogazione da parte del consigliere dell’Italia dei valori Luca Gandolfi.
L’abbattimento è stato eseguito tra San Bovio e Peschiera Borromeo, in una zona di campagna dove alcune persone che stavano passeggiando sono stati attirati da tre uomini in tuta mimetica, la mattina in azione alla Cascina Deserta, nel pomeriggio nella stradina di Cascina Pestazza. Dal Comune di Peschiera si sono mossi per tempo, dopo la segnalazione dei residenti, provvedendo a chiedere informazioni in merito e pretendendo che ad iniziative come l’abbattimento dei piccioni, che possano comportare allarme per gli spari o problemi di viabilità, sia data opportuna comunicazione preventiva.
«Noi - spiega Edgar Meyer dell’associazione Gaia - crediamo che si sia dato seguito ad un’ingiustificata strage. Ingiustificata per l’orrore di tante uccisioni, ma anche per la sua inutilità. L’abbattimento si fa periodicamente, il che dimostra che non può contribuire al contenimento demografico degli esemplari che s’intende eradicare. E dico eradicare, che è un termine odioso, che rende bene l’idea di quello che si fa. C’è una visione antropocentrica del territorio, che non tiene conto che l’uomo è come gli altri animali solo un ospite della terra». Esistono secondo Meyer mezzi più opportuni e meno drastici per controllare e presenze dei piccioni, a partire dalla distribuzione di grano trattato per indurre l’infertilità dei volatili, oppure soluzioni innovative come quella della realizzazione di torri piccionaie per attirare i colombi e quindi poterne controllare le covate.

Em.Cu.