di Edgar Meyer
Il Parco Agricolo Sud Milano è un esempio concreto di sviluppo sostenibile di un’area, quella metropolitana milanese, tra le più importanti in Europa. E’ un’occasione per favorire l’agricoltura non inquinante e compatibile con l’ambiente. E’ un’occasione di ricreazione e svago per milioni di milanesi. Insomma, rappresenta la possibilità concreta di respirare, muoversi e vivere bene.
Subisce, purtroppo, tanti tentativi di manomissione. L’amianto sta diventando uno dei problemi. Di tanto in tanto spunta una montagna abusiva di lastre ondulate di eternit. Non sono solo rifiuti fastidiosi: quando danneggiate e frantumate, le lastre di eternit sono pericolose per l’ambiente e la salute pubblica. La polvere e le fibre sprigionate sono altamente cancerogene.
Non si tratta solo di inciviltà da parte di chi, invece di approfittare del servizio gratuito di ritiro a domicilio o delle apposite piattaforme, preferisce scaricare ogni tipo di rifiuto ingombrante per strada. Si tratta di vera delinquenza. Spesso la mano criminale è quella di qualche impresa edile che sta ristrutturando, magari vicino alla zona dei “ritrovamenti”, case, capannoni o edifici risalenti agli anni ‘60-‘70, quando l’eternit spopolava e veniva usato per le coperture dei tetti e per le coibentazioni.
Che fare per difendersi? Ai cittadini rispettosi non rimane che segnalare la presenza delle lastre alla Polizia locale del Comune di ritrovamento e alle Gev, le guardie ecologiche volontarie della Provincia di Milano. Gli addetti dovrebbero intervenire per rimuovere la pericolosa discarica. Almeno questo, al Parco, lo dobbiamo.