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17_febbraio_050La mattanza è stata autorizzata ma non comunicata. Protestano residenti e animalisti.

da Il Cittadino di Lodi 1.2.2012

Una cinquantina di volatili uccisi sabato alla periferia di San Bovio 

Peschiera
Cinquanta piccioni abbattuti a colpi di doppietta. Dalla mattina fino alle 16.30 del pomeriggio di sabato la mattanza è andata avanti, senza alcuna comunicazione al Comune o alla polizia locale di Peschiera, all’altezza della cascina Deserta a San Bovio. Alla fine i volatili sono stati rimossi, ma i cittadini hanno protestato a lungo per l’assenza di avvisi e per gli spari, oltre per quella che è stata bollata come inutile strage. L’iniziativa risulta comunque perfettamente regolare e autorizzata, sottoposta a supervisione da parte della polizia provinciale anche se a fare fuoco erano tre cacciatori volontari.
La polizia locale ha richiesto il rapporto dell’attività di abbattimento che è stato consegnato e girato per conoscenza ai residenti che hanno protestato con numerose mail e chiesto informazioni proprio ai vigili, mentre in provincia è stata depositata un’interrogazione da parte del consigliere dell’Italia dei valori Luca Gandolfi.
L’abbattimento è stato eseguito tra San Bovio e Peschiera Borromeo, in una zona di campagna dove alcune persone che stavano passeggiando sono stati attirati da tre uomini in tuta mimetica, la mattina in azione alla Cascina Deserta, nel pomeriggio nella stradina di Cascina Pestazza. Dal Comune di Peschiera si sono mossi per tempo, dopo la segnalazione dei residenti, provvedendo a chiedere informazioni in merito e pretendendo che ad iniziative come l’abbattimento dei piccioni, che possano comportare allarme per gli spari o problemi di viabilità, sia data opportuna comunicazione preventiva.
«Noi - spiega Edgar Meyer dell’associazione Gaia - crediamo che si sia dato seguito ad un’ingiustificata strage. Ingiustificata per l’orrore di tante uccisioni, ma anche per la sua inutilità. L’abbattimento si fa periodicamente, il che dimostra che non può contribuire al contenimento demografico degli esemplari che s’intende eradicare. E dico eradicare, che è un termine odioso, che rende bene l’idea di quello che si fa. C’è una visione antropocentrica del territorio, che non tiene conto che l’uomo è come gli altri animali solo un ospite della terra». Esistono secondo Meyer mezzi più opportuni e meno drastici per controllare e presenze dei piccioni, a partire dalla distribuzione di grano trattato per indurre l’infertilità dei volatili, oppure soluzioni innovative come quella della realizzazione di torri piccionaie per attirare i colombi e quindi poterne controllare le covate.

Em.Cu.

 

agras_delicCome è noto, l'associazione Gaia Animali & Ambiente Onlus è una delle più attente al tema del petood, al quale ha dedicato varie inchieste (a partire dal libro "Fido non si fida. Come difendersi da scatoletta pazza", Stampa Alternativa, a cura di Stefano Apuzzo e Edgar Meyer, fino all'articolo di ottobre 2011 sul  mensile Focus Wild dell'editore Mondadori / Gruener & Jahr dal titolo "Scatolette: cosa gli metti nella ciotola?").

In merito alle recenti notizie che vedono la Procura di Torino indagare su alcune partite di cibo per gatti prodotte all'estero e vendute sugli scaffali italiani, ci arriva da parte dell'azienda di petfood naturale e bio Agras Delic il seguente comunicato che riportiamo, come già quello di Almo Nature, altra azienda di petfood naturale e biologico. 
  
COMUNICATO UFFICIALE AGRAS DELIC

Con riferimento alla notizia che sta circolando in questi giorni sulla presenza di arsenico nel cibo per gatti a base di pesce proveniente dalla Thailandia e premettendo che l'indagine della procura di Torino non riguarda la nostra azienda, riteniamo doveroso fornire ai consumatori alcuni elementi necessari per chiarirsi le idee rispetto al “panico” creatosi intorno a notizie riportate in modo fuorviante e derivanti da un equivoco di fondo presente nella legislazione vigente.

loghinoUna antica storia considera i giorni 29, 30 e 31 gennaio "i dì della merla". La leggenda narra di una povera merla candida che, in fin di vita per il freddo e la mancanza di cibo dovuta al gelo, una mattina si rifugia dentro un comignolo per trovare riparo e calduccio.
Vi stette tre giorni interi, ritemprandosi e riuscendo a sopravvivere, diversamente dai suoi compagni uccisi dal gelo. Nel frattempo la merla aveva cambiato colore: era diventata tutta nera. Essendo l'unica merla rimasta in vita, da allora tutti i merli nacquero neri come il carbone.

La realtà non è molto lontana dalla leggenda. I giorni della merla sono, per gli animali selvatici, tra i più duri dell'anno. In questo periodo, oltre agli uomini, anche passeri, merli, fringuelli, pettirossi, cinciallegre e tutti gli altri uccellini che popolano i nostri giardini se la passano davvero male.

Più della metà non sopravvive al gelo e alla mancanza di cibo, come insetti e granaglie. "Proviamo ad aiutarli noi cittadini", è l'invito di Gaia Animali & Ambiente.

merlaCome? Costruendo o acquistando una mangiatoia e riempiendola di cibo apposito, come è consuetudine nei paesi del nord Europa. "E' semplice, divertente e fa stare bene", spiega il presidente di Gaia Edgar Meyer.

“Due buone ragioni”, prosegue Meyer, per aiutare i volatili: alle mangiatoie si possono osservare bene alcune specie di uccelli selvatici da parte di chi altrimenti non ha occasione di conoscerle. L'alimentazione invernale consente, specialmente ai bambini, di vedere subito il successo del loro impegno: le mangiatoie, una volta individuate, si riempiono di volatili cinguettanti di gioia. Infine, negli inverni freddi un'alimentazione eseguita come si deve diminuisce le perdite di alcune specie", conclude Meyer. Le soddisfazioni, insomma, non mancano.

Alcuni consigli: la mangiatoia deve essere facilmente visibile, deve essere controllata regolarmente e soprattutto pulita e liberata da resti di cibo vecchi o inzuppati.

COME PREPARARE LE TORTINE PER UCCELLI:

african circusPubblichiamo volentieri un appello della splendida responsabile dell'Ufficio Diritti Animali di Gorgonzola (Mi), Elisa Cezza a visitare l'Africa Circus.

Cari amici,
la battaglia a Gorgonzola è stata vinta!  Altro Circo ma stavolta senza animali.

Dopo essere stata avvisata da alcuni di voi mi sono informata di che si trattasse e ho così scoperto che l'African Circus è una sorta di -Cirque du Soleil- riadattato.
La mattina dopo essere stata pre-allertata da alcuni cittadini che avevano  visto i manifesti del Circo, sono stata anche contattata dal mio Assessore che mi ha "tranquillizzata" ed assicurata che il Circo non utilizza animali. L' Amministrazione Comunale stavolta si è mostrata ben attenta e ligia nel  rispettare il Regolamento Comunale che vieta sul territorio comunale i Circhi/spettacoli con animali. Le parole dell' Assessore sono state "il  Regolamento va rispettato". Insomma, un notevole cambio di registro rispetto
alla trascorse e note vicende.

30 tra ballerini, giocolieri, equilibristi, trapezisti che vanno supportati e sponsorizzati se vogliamo arrivare fino in fondo.

Il Circo in questione non sta riscuotendo successo, sabato mi ci sono recata  per assistere allo spettacolo ma è stato annullato per scarsità di pubblico.
La grandissima (lo è davvero, le farei una statua) giornalista de  "Il Giorno" che aveva già seguito la vicenda del Circo (con animali), ospitato  a Gorgonzola nonostante il nostro Regolamento comunale, ha parlato con il  titolare dell' African Circus che era disperato. Sembra infatti che la gente  stia disertando gli spettacoli perchè convinta coinvolgano degli animali. Il  titolare racconta che le mamme dei bimbi, davanti alle scuole, dicono "niente  circo per i loro bambini perchè ci sono gli animali maltrattati".

Questo è il risultato del coinvolgimento e dell' ottimo lavoro di tante  persone. I ragazzi dei presidi che ringrazio infinitamente, Laura e Ivan per avermi affiancato in questa battaglia con serietà e coerenza, i giornali, in particolare Il Giorno e Monica Autunno, La  Gazzetta della Martesana e, fuori dal Comune, l'Associazione Gaia Animali e  Ambiente ed il suo presidente Edgar Meyer per il costante supporto che mi ha  dato, nonché la Provincia di Milano – Ufficio Diritti Animali.

Ma occorre fare un altro passo ed è quello di lanciare un messaggio forte e  chiaro:
I CIRCHI SENZA ANIMALI FUNZIONANO!

Perciò chiedo a tutti voi di venire ad assistere allo spettacolo che ci sarà  anche questo week end (io andrò sabato sera) e di divulgare e sponsorizzare questo Circo.
Dobbiamo chiudere il cerchio ed è necessario far capire alla Giunta (dato che  mi è stato fatto notare che un circo senza animali è come un violino senza  archetto) che un Circo senza animali ha ben ragione d'essere! Per non parlare dei circensi stessi: dobbiamo incentivare il rinnovo del Circo e "premiare" chi  ha scelto un' alternativa possibile a quella dello sfruttamento degli animali.

E’ necessario davvero dimostrare con i fatti quanto finora sostenuto, perciò andiamo allo spettacolo e portiamo gente!

Vi ringrazio nuovamente tutti e spero di vedervi allo spettacolo dell' African Circus!

elisa