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scimmia-e vivisezione 1330449225331di Edgar Meyer - presidente Gaia Animali & Ambiente Onlus

(tratto dalla rivista Pets & the City - www.petsandthecity.it)

Il 29 marzo è entrato in vigore il nuovo Decreto legislativo che regolamenta la sperimentazione animale nel nostro Paese. Frutto di anni di intenso dibattito la nuova legge, che purtroppo non segna la fine della vivisezione, ha visto l’inserimento di alcuni punti rispetto alla Direttiva europea che pongono degli stretti vincoli al ricorso agli animali.

In Italia non sarà più possibile:

-          allevare cani, gatti e primati da laboratorio e. Quindi il famoso allevamento “Green Hill” non potrà riaprire la sua fabbrica di beagle, a prescindere dall’esito del prossimo processo

-          effettuare esperimenti su scimmie antropomorfe (scimpanzè, oranghi, gorilla, gibboni, bonobo)

-          effettuare esperimenti per la produzione e il controllo di materiale bellico

-          effettuare esercitazioni su animali per la didattica, ad eccezione dei corsi universitari per la medicina veterinaria. Il divieto si applica anche alle scuole primarie e secondarie

Sono obiettivi raggiunti grazie al lavoro di molte associazioni animaliste, al supporto dell’opinione pubblica (che nell’oltre 80% dei casi è contraria alla vivisezione - dati Eurispes 2014) e di numerosi ricercatori e medici che hanno detto il loro NO a una scienza inutile, obsoleta e pericolosa per l’uomo.

salviamo-il-paesaggio2In questi giorni la Commissione Territorio, Ambiente, Beni ambientali del Senato sta esaminando le modifiche, ovviamente al ribasso della legge quadro sulle aree protette del 1991. Questa legge ha dato risultati straordinari: i parchi nazionali sono passati da 5 a 23; le regioni hanno intensificato l’istituzione delle loro aree protette; la superficie di territorio protetto ha oltrepassato quella che era la soglia strategica del 10% e procede verso la nuova soglia del 20%. Contro la minaccia a una legge straordinaria, intellettuali, specialisti, naturalisti (da Dacia Maraini a Fulco Pratesi, da Giorgio Nebbia al presidente di Gaia Edgar Meyer, da Grazia Francescato a Franco Pedrotti) rivolgono un pressante appello al presidente Napolitano, al premier Renzi, ai presidenti delle Camere, ai ministri Galletti, Martina e Franceschini affinché non siano abbassate le difese di legge per i nostri straordinari polmoni verdi.
Ecco l'appello:

almo gruppo stop vivisection img-20131128-wa0000Vittoria!

Le autorità nazionali ed europee lo hanno confermato: sono oltre 1 milione le firme che sono state ritenute valide, e il Comitato Stop Vivisection per bocca di Adriano Varrica ha ringraziato Almo Nature, Gaia Animali & Ambiente e Oipa per la enorme campagna di appoggio della raccolta, che si è rivelata decisiva per il raggiungimento della quota.

Oltre 1 milione di firme valide è un risultato che, inizialmente, sembrava impossibile da raggiungere e che lo è diventato grazie a una straordinaria mobilitazione di cittadini europei (moltissimi italiani), di associazioni animaliste e di quella mediatica e organizzativa di Almo Nature-Gaia-Oipa. Ecco lo spot andato in onda per un mese tutti i giorni sulle reti Mediaset, Rai e La7 e che ha fatto infuriare i vivisettori: https://www.youtube.com/watch?v=1nQovjgtaW0  

Stop Vivisection continuerà dunque il suo processo istituzionale e sarà la prima iniziativa di cittadini discussa e analizzata dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea. Il prossimo settembre 2014 si terrà a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, l'audizione ufficiale dei rappresentanti scientifici del Comitato. Ad ottobre 2014 avremo la risposta ufficiale della Commissione Europea, che spiegherà in che modo agirà per conformarsi con le nostre richieste.

La battaglia continua.