di Edgar Meyer - presidente Gaia Animali & Ambiente Onlus
(tratto dalla rivista Pets & the City - www.petsandthecity.it)
Il 29 marzo è entrato in vigore il nuovo Decreto legislativo che regolamenta la sperimentazione animale nel nostro Paese. Frutto di anni di intenso dibattito la nuova legge, che purtroppo non segna la fine della vivisezione, ha visto l’inserimento di alcuni punti rispetto alla Direttiva europea che pongono degli stretti vincoli al ricorso agli animali.
In Italia non sarà più possibile:
- allevare cani, gatti e primati da laboratorio e. Quindi il famoso allevamento “Green Hill” non potrà riaprire la sua fabbrica di beagle, a prescindere dall’esito del prossimo processo
- effettuare esperimenti su scimmie antropomorfe (scimpanzè, oranghi, gorilla, gibboni, bonobo)
- effettuare esperimenti per la produzione e il controllo di materiale bellico
- effettuare esercitazioni su animali per la didattica, ad eccezione dei corsi universitari per la medicina veterinaria. Il divieto si applica anche alle scuole primarie e secondarie
Sono obiettivi raggiunti grazie al lavoro di molte associazioni animaliste, al supporto dell’opinione pubblica (che nell’oltre 80% dei casi è contraria alla vivisezione - dati Eurispes 2014) e di numerosi ricercatori e medici che hanno detto il loro NO a una scienza inutile, obsoleta e pericolosa per l’uomo.