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danizaLa Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente (Federazione di cui Gaia Animali & Ambiente Onlus fa parte) continuerà a chiedere “con la massima determinazione” che si faccia chiarezza sulla morte dell’orsa Daniza.
Come ha fatto oggi, durante l’udienza davanti al gip di Trento sull’opposizione, formulata dalla Federazione stessa e dalle associazioni animaliste interessate, alla richiesta di archiviazione del pm. Al termine il giudice ha deciso di ritrasmettere gli atti al Procuratore generale, per il proseguimento delle indagini, mentre l’unico indagato, un veterinario, ha fatto richiesta di oblazione.
La Federazione ha fatto presente durante l’udienza che la scelta di catturare l’orsa Daniza, adottata dalla Provincia di Trento, non era adeguatamente motivata e la sua successiva morte è stata provocata “senza necessità”, in quanto tale evento è stato accettato come possibile “conseguenza delle azioni e/o delle omissioni” dalle persone responsabili, che hanno considerato l’animale quale “pericoloso”. Pertanto, quanto accaduto deve essere interpretato alla luce del dolo eventuale o indiretto (qualificazione tipica nei reati commessi a danno di animali).

Sollecitati da una richiesta d’aiuto dell’associazione Salviamo l’Orso, siamo riusciti ad attivare due interrogazioni parlamentari: una al Senato della sen. Laura Puppato (Pd) grazie a Cecilia Parlante di Gaia Lex Veneto, l’altra alla Camera dell’on. Michela Vittoria Brambilla (FI) grazie al presidente Edgar Meyer. Ecco la seconda: interrogazione orso marsicano.pdf

Il Parco Nazionale d’Abruzzo è infetto da un focolaio attivo di tubercolosi bovina: l’orso marsicano (l’orso a più alto rischio di estinzione al mondo) rischia di essere cancellato dalla faccia della Terra, estinguendosi totalmente (ne sono rimasti 50 in tutto). Il 14 marzo 2014 è morta la prima orsa di tubercolosi. Si chiede al Ministero della Salute e alla Asl locale di attuare finalmente il piano di bonifica!

ospedale s. carlo img-20130724-wa0002A volte il tempo è galantuomo. E permette di togliersi dei sassolini dalle scarpe. All’epoca in cui ero responsabile dell’Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano mi trovai a difendere (oltre che la legge) la colonia di gatti dell’Ospedale San Carlo di Milano, che l’allora direttore generale dell’ospedale Luigi Gianola voleva deportare con modi spicci e arroganti.

Allertato dalla “gattara” disperata, che da anni se ne occupava con costanza e sacrificio e che il direttore non ascoltava, incontrai -nella mia veste di referente dell’Assessorato ai Parchi, Territorio e Diritti Animali, il suddetto direttore che tuttavia con arroganza non voleva sentir parlare di normative per la tutela degli animali e di tutte le soluzioni che gli avevo proposto per risolvere il problema da lui sollevato. Per lui non c’erano alternative: i gatti dovevano essere deportati o fatti fuori. Aiutato (se non erro) dal direttore della Padania, dall’assessore leghista alla Sanità della Regione Alessandro Cè e poi da altri quotidiani, scatenò contro il mio assessore provinciale, Pietro Mezzi, una violenta e velenosa campagna di calunnie e bugie, dipingendoci come irresponsabili amici dei gatti e nemici dell’umanità. La mia impressione netta all’epoca fu che il prode Gianola  cercasse, con lo scontro sui mici, di sviare l’attenzione mediatica dai sopralluoghi che i Nas stavano facendo allora in molti ospedali lombardi e italiani, mascherando così molte altre magagne del suo operato.

almo - ediga pa 11082288_908144982540590_6362166921942491740_oEDIGA -Ente Difesa Gatti- è una Associazione no profit che nasce nel 1988 per volontà della sua fondatrice, Sig.ra Pola Narzisi, di realizzare un rifugio per i gatti randagi di Palermo. Da quel momento la missione dell¹Ente diventa quella di prendersi cura dei gatti ammalati, abbandonati e in pericolo di vita.

Nel corso degli anni, migliaia di animali sono passati dal rifugio, accuditi giornalmente dai volontari e dalla Signora Pola e diventando presto la struttura di riferimento per accogliere, curare, sterilizzare ed affidare in adozione i gatti randagi di Palermo e provincia.

Il gattile si sviluppa su di un agrumeto di circa 1.000mq. diviso in una decina di reparti composti da un ampio giardino alberato, dove i gatti sono liberi di godere del sole e dell¹aria aperta e da una parte coperta, per garantire protezione dalle intemperie e dal freddo. Una stanza adibita ad infermeria garantisce le cure di primo soccorso per i mici.

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