:: CHI E' GAIA :: LE RISORSE DI GAIA :: NEWSLETTER :: AIUTO
5x1000_a_gaia_italia

Prossimi Eventi

Nessun evento
QUATTROZAMPE

Registrati

Informazioni per i registrati nel periodo 1996 - 2008



Link

DIAMOCI LA ZAMPA
www.diamocilazampa.it
ECO IDEARE
www.ecoideare.it
DOGALIZE
www.dogalize.com 
Condividi su facebook

In linea ora

 13 visitatori online
cani-facebook           ADOZ_96             LogoEcoAlfabetoLibriGaia            nebbia giorgio     Image_1
dieta comica copertinadi Edgar Meyer

E' uscito in questi giorni "La dieta comica" (Edizioni Stampa Alternativa - Ecoalfabeto I libri di Gaia). Come ridere di tutte le corbellerie che vi hanno raccontato finora e dimagrire per sempre imparando a digerire e recuperare la salute.

Come abbinare gli alimenti per digerire senza fatica? Come sfruttarne al meglio le proprietà nutrive? Nel libro sono contenute informazioni e spunti per modificare senza fatica l’alimentazione e migliorare la propria salute nel rispetto del pianeta e degli animali.

L’autrice, Mirna Visentini, economa dietista, è ideatrice del Metodo Digestivo Veloce che da 20 anni propone ai suoi pazienti con ottimi risultati. Iscritta alla Società Scientifica Nutrizione Vegetariana, si batte per un’alimentazione più consapevole e rispettosa di tutti gli esseri viventi. Nelle conferenze “Dietomotivando” spiega il suo metodo, fornendo ai partecipanti le tecniche pratiche e psicologiche per seguire, ridendo, la sua dieta.

L’uscita del libro “La Dieta Comica” rappresenta una piccola “summa” del suo pensiero. “Ho scelto questo titolo sperando che la gente rida delle corbellerie raccontate giornalmente dai media e da operatori del settore, ignoranti e mendaci. Consiglio di togliere il sangue animale dalle bocche della gente. Da una vita spiego che le diete iperproteiche sono appannaggio dei centri standard che danno consigli mediocri ed incompetenti, puntando non alla magrezza sana e stabile ma solo a una magrezza rapida e piena di conseguenze negative in termini di benessere e di ripresa dei chili perduti. Aggiungo il fatto che i vegetariani non solo godono di migliore salute rispetto agli onnivori, ma sono anche stabilmente più magri, come tutti sanno in ambito scientifico”, dice Visentini.

Ci sarà anche da sorridere, in questo agile e utile librettino. Ma l’inizio va giù duro, non mandandole a dire. Si legge nella premessa: “La dieta che promuove salute in tutte le direzioni, energia abbondante, peso ottimale, vigore e voglia sessuale, potenza spirituale, amore e sensibilità per tutti gli animali, longevità, intelligenza sopraffina, assenza di malattie croniche e degenerative non è affatto un miraggio. Ce l’abbiamo tutti sotto il naso. E’ una dieta che non ha nulla a che spartire con gli spropositi, gli insulti e la demenzialità della Monsanto, di Rockefeller, della Pfizer, della Bayer e del Codex Alimentarius. E’ una dieta semplice, composta da frutta, vegetali freschi, germogli, legumi, funghi, tartufi, grani integrali, radici, tuberi, frutta secca e avocadi. Nient’altro”. In una parola: la dieta vegetariana.

Ma, oltre alla scelta della dieta vegetariana come quella ideale, Mirna Visentini fornisce -in maniera leggibile e simpatica- soprattutto una considerazione centrale: alle persone che vogliono dimagrire dice che non impareranno una dieta, ma il modo migliore per digerire. Non è infatti tanto importante la quantità di calorie fornite dai cibi, ma come vengono utilizzati tali cibi dall’organismo. “Tutto ingrassa, se non viene digerito”, sostiene. “Anche una semplice foglia d’insalata. E d’altra parte niente può ingrassare se quello che ingeriamo viene digerito, indipendentemente dalle quantità, dall’orario, o da qualsiasi altra situazione”. Insomma: importante è aiutare il nostro corpo a digerire bene.

Scorrendo le pagine, è possibile scoprire le verità segrete del calcio, l’importanza della motivazione, le regole su “come mangiare”, alcune verità sulle proteine animali, consigli per una sana alimentazione, come ridurre le perdite di calcio e aumentarne l’assorbimento e infine …come diventare vegetariani (o quasi), con qualche idea per un succulento menù veg. Molto utile e leggibile, il capitoletto “le vostre domande”, che chiarisce in maniera semplice semplice quanto scritto in precedenza. Buon appetito.

Biobio-tra-le-VERDURELA DIETA VEGETARIANA CONTRO CALDO E CAMBIAMENTI CLIMATICI

Un’idea per un Ferragosto alternativo: la lancia Gaia Animali & Ambiente Onlus, che propone una grigliata vegetariana: sana, gustosa, nutriente e originale, ma soprattutto fresca, leggera ed ecosostenibile.

L’associazione Gaia ha infatti predisposto, in collaborazione con Diamoci La Zampa Onlus, un ricettario vegetariano per scoprire nuovi sapori (e difendersi dal caldo) durante l’abbuffata ferragostana.

“Niente di meglio, per il Ferragosto, che la classica, sana dieta mediterranea. Anzi, meglio ancora la dieta vegetariana: verdure alla griglia e frutta, primi piatti freddi e freschissime insalatone verdi: da quelle tradizionali a quelle a base di farro o orzo”, spiega Edgar Meyer, presidente di Gaia.

I primi piatti freddi sono nutrienti ma leggeri: dalla pasta fredda, condita non con ragù ma con verdurine tagliate, al riso o cous cous freddo, guarniti con pomodorini, cetrioli, piselli, mais, menta e limone. Senza dimenticare gli squisiti tortini ai funghi, alle zucchine o alle carote (queste ultime, come anche peperoni, albicocche, mango, melone, papaia e nespole, sono molto ricche di beta-carotene, che protegge la pelle preparandola all'abbronzatura). I più curiosi possono cimentarsi con pietanze curiose come il Kibbé alle noci.

Oltre che fresca, leggera e gustosa, la dieta vegetariana è pacifica e nonviolenta: risparmia milioni di animali tra capponi, caprette, maialini, vitelli. Le cifre della mattanza di animali sono infatti impressionanti. “In Italia”, sottolineano gli ambientalisti di Gaia, “600 milioni di animali vengono uccisi ogni anno per finire sulle nostre tavole: 570 milioni di polli, 9 milioni di suini, 6 milioni di agnelli, 4 milioni di manzi, 2 di conigli, 2 di vitelli, 3 di pecore e capretti, 500.000 equini. L’alternativa, per di più sana e gustosa, esiste”.

“Mangiare vegetariano, oltre che fresco, è un modo per rimettersi in forma e disintossicarsi da tutte le scorie e le tossine accumulate. La dieta vegetariana è ricca di vitamine, sali minerali e fibre e aiuta l'organismo a disintossicarsi”, conclude Meyer.

C’è, poi, l’aspetto ambientale. L'industria mondiale delle carni si è divorata fino al 40 per cento delle terre coltivabili del pianeta e ha trangugiato ingenti quantità di riserve di carburanti fossili affinché un'esigua percentuale della popolazione terrestre possa banchettare con gli alimenti più in alto nella catena alimentare globale mentre centinaia di milioni di altri esseri umani si trovano a dover far fronte a malnutrizione, carestia e morte. E ancora: la carne (ottenuta da bovini cresciuti a mangimi) che portiamo in tavola è la seconda più importante causa del cambiamento del clima. Dagli studi della Fao risulta che il bestiame produce il 18 per cento delle emissioni di gas serra, ovvero complessivamente più di tutti i mezzi di trasporto.

Le succulente ricette vegetariane, biologiche (ma anche vegan e biodinamiche), possono essere facilmente scaricate gratuitamente dal sito www.gaiaitalia.it.

clydedi Edgar Meyer

La valigia è pronta: ci sono i giochini, il tiraunghie, i croccantini, le scatolette preferite, la cuccia morbida, la cassettina, e poi il collarino antiparassitario, spazzola, pettine e un guinzaglietto per andare a spasso. Micio si prepara a una splendida vacanza con la sua famiglia, alla scoperta di un mondo tutto nuovo lontano dalle costrizioni cittadine. Ma c’è un problema: il viaggio in macchina. Un momento stressante che può diventare addirittura insopportabile per il compagno felino di casa. Non solo per le ore trascorse nell’odiato trasportino, ma anche per il fastidio stesso che il trasporto in auto può causare a uno stomaco tanto sopraffino quanto delicato quale è quello del gatto. Un’antipatia, quella per il trasporto su ruote, che certo Micio non nasconde e che manifesta con tentativi di fuga, miagolii incessanti e, non di rado, nausea e vomito.
All’origine di questo disagio c’è la naturale avversità del gatto per il luoghi che non siano famigliari (come può essere una nuova casa) e il costante desiderio di libertà e autonomia che, chiaramente, il trasportino non concede. A questo si aggiunge però un problema fisico in senso stretto: la continua oscillazione dell’auto provoca la chinetosi, meglio nota semplicemente come “mal d’auto”.

I consigli per prepararlo al viaggio
Per abituare Micio a familiarizzare con l’automobile può essere utile effettuare alcuni “viaggi-prova” piuttosto brevi allungando progressivamente i tempi del percorso. Si può iniziare semplicemente facendo conoscere al gatto l’ambiente all’interno dell’auto rimanendo fermi e tenendolo chiuso nel trasportino. Quest’ultimo sarà sicuramente visto con meno diffidenza se coperto e quindi considerato come un riparo dal mondo esterno e, magari, attrezzato con giochini vari (evitare prodotti masticabili che invece potrebbero creare problemi di digestione) in grado di distrarlo dal viaggio.
Al pari delle persone e dei cani, inoltre, anche il gatto soffre maggiormente l’auto se viene collocato sul sedile posteriore: lasciarlo all’interno del trasportino (fondamentale per ragioni di sicurezza come prevede l’articolo 169 del codice della strada) sul sedile accanto a quello di chi guida – anche in braccio al passeggero – può consentire di affrontare i primi piccoli viaggi in modo che si abitui al mezzo (attenzione alle manovra brusche! Ha un senso dell’equilibrio molto sviluppato). Gattini cuccioli che imparano da piccoli a viaggiare in macchina con il passare degli anni avranno sempre meno problemi fino al punto di superarli completamente.

Cinque mosse vincenti
Alcuni piccoli accorgimenti seguiti attentamente prima della partenza garantiscono un viaggio sereno sia per il proprietario che per il proprio compagno a quattro zampe.
1. Lasciare sempre a digiuno il gatto per le 6-8 ore che precedono il viaggio. Se il tempo passato in macchina è molto lungo, si possono dare piccoli pasti con cibo secco, preferibile sia per praticità che per minore possibilità di deterioramento a causa di sbalzi di temperature.
2. Dare anche poca acqua sia prima della partenza che durante il percorso stesso, anche se fare bere (poco) ma spesso è fondamentale soprattutto nei periodi molto caldi
3. Bagnare occasionalmente il muso e la fronte di Micio per rinfrescarlo
4. Fare soste frequenti liberando (con le dovute precauzioni: sicuramente tenterà di scappare da quella situazione decisamente poco gradita!) se possibile il gatto dal trasportino e facendogli prendere un po’ d’aria
5. Per tutta la durata del viaggio l’auto deve essere ben areata per evitare colpi di calore, ma senza esagerare per il rischio, opposto, di colpi d’aria.
Grazie a queste precauzioni (e con un po’ di pazienza) il viaggio in compagnia di Micio sarà davvero l’inizio della vacanza.

L’aiuto del veterinario
In alcuni casi, però, con gatti particolarmente delicati, ansiogeni o difficilmente gestibili, neppure i cinque accorgimenti appena citati sono sufficienti. L’aiuto del veterinario, diventa, a questo punto indispensabile per aiutare il gatto a superare il disagio in macchina. Prima di passare a tranquillanti, antiemetici o, comunque, prodotti farmacologici (che vanno sempre somministrati dietro prescrizione del medico veterinario, il quale dovrà consigliare anche il tipo e il dosaggio) si può ricorrere a qualche metodo naturale. Ad esempio è possibile somministrare rimedi omeopatici antinausea (come il Coccolus 7 o 9 CH in granuli, da sciogliere nell’acqua e fornire in piccole dosi mezz’ora prima di partire e all’occorrenza durante il viaggio) oppure Fiori di Bach come il Rescue Remedy, un composto di vari fiori che ha un effetto tranquillizzante e rassicurante per i gatti agitati che non tollerano lo stress del trasportino e dell’auto. A quest’ultimo può essere associato, oppure scelto in alternativa, uno spray ai feromoni (facilmente reperibile in commercio) che viene spruzzato direttamente nella gabbietta e aiuta a rilassare. Infine se tutto questo non dovesse bastare e Micio iniziasse a manifestare irrequietezza, respirazione accelerata, salivazione eccessiva, rigurgito e vomito (tutti sintomi della già nota chinetosi – o mal d’auto, di mare o d’aria - dovuta magari più a fattori psicologici che propriamente fisici) è possibile farsi consigliare dal veterinario blandi farmaci specifici, simili a quelli umani (ma diversi!), contro la nausea e l’agitazione. Da somministrare sempre dietro prescrizione e controllo del medico anche per il rischio di eventuali intolleranze.

randagio01g-300x226Da La Voce di Manduria

MANDURIA - «E’ in atto in tutto il territorio di Manduria come in altre aree della Puglia insensibili al randagismo, una vera e propria strage di cani e gatti che muoiono di sete e per il caldo torrido di questi giorni». Una strage silenziosa che non crea allarme perché quando muore un randagio non c’è nessuno che ne denuncia la scomparsa.  L'allarme è dell’animalista manduriana Luigia Parco, presidente locale dell’associazione onlus Gaia che punta il dito contro l'«insensibilità» della pubblica amministrazione «che già in altre occasioni ha dimostrato di tenere molto poco al problema». «In tutto il territorio - dice Parco - non esiste un servizio pubblico gestito da Asl o comune finalizzato alla fornitura di acqua agli animali che con questo caldo soffrono come e più gli esseri umani». Calcola la presidente Parco che i circa trecento randagi (quelli censiti ma ce ne sarebbero molti di più, ammette la stessa), i cani randagi muoiono di sete nella misura di almeno dieci al giorno. «Il cibo bene o male riescono a trovarlo attraverso la caccia di altri animali o nei rifiuti urbani, ma l’acqua per loro è un problema reperirla soprattutto nelle periferie». Molto fanno le varie associazioni animaliste ma non è abbastanza. «In altri comuni del Nord Italia - continua Parco - esistono degli abbeveratoi per i randagi o per i cani di quartiere mentre qui da noi si pensa di rinchiuderli nei maxi canili da 400 posti nonostante una legge regionale ne limiti la capienza a duecento».