di Edgar Meyer, presidente Gaia Animali & Ambiente
(tratto da Focus Wild di giugno - https://www.facebook.com/pages/Focus-Wild/305448556160466)
Ciao, io sono Gaia. Cioè, Pema.
Beh, insomma, per non fare confusione parto dall’inizio…
Sono una ex gatta di strada. Non sono proprio nata in strada, ma a un certo punto la famiglia che mi aveva tenuta da cucciola mi ha buttato in mezzo a una via. Mica tanto divertente. Per un po’ me la sono cavata. Però ero meno abituata degli altri gatti liberi (così si chiamano oggi i gatti randagi), e a un certo punto mi son mancate le forze. E i riflessi. Un auto mi ha travolta. Ricordo bene. Che dolore, e che freddo! Era inverno, i primi giorni dell’anno. Sfinita e silenziosa mi sono appallottolata sul ciglio della strada. Mi sono fermata lì, aspettando di morire. Nessuno mi degnava di uno sguardo. Eppure ero viva, ferita in modo grave. Molto grave.
Solo dopo alcuni giorni qualcuno mi nota, finalmente, e si interessa a me. Era una volontaria dell’associazione Gaia Animali & Ambiente di Verona. Non la ringrazierò mai abbastanza, la mia salvatrice. Mi chiama Gaia, come l’associazione di cui fa parte, perché sono la prima incidentata dell’anno… Mi porta di corsa dal veterinario. Le mie condizioni sono mica troppo belle: ossa rotte, una zampa in cancrena, varie ferite. La diagnosi del medico, infatti, è devastante: maciullati e da amputare immediatamente zampa anteriore, zampa posteriore e coda.