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loghinoGaia Animali & Ambiente è orgogliosa di far parte delle associazioni che "collaborano" con l'azienda Alessi. Alessi infatti destina a Gaia una piccola percentuale delle vendite della ciotola per gatti "Tigrito", dimostrandosi azienda con spiccate attitudini di attenzione alla società civile. Questa tttitudine è confermata dall'articolo di repubblica.it, che riproduciamo.

Omegna, ecco la solidarietà al tempo della crisi: chi taglia l'erba, chi dipinge la scuola e chi assiste gli anziani. Così faranno per i prossimi sei mesi i suoi 280 dipendenti che dedicheranno parte delle loro ore ai lavori socialmente utili. Solo che a farsi venire l'idea non è stato il governo, ma un imprenditore. Dice sì l'85 per cento dei dipendenti, manager compresi: l'ad pulirà le rive del lago d'Orta con i sindacalisti.

di MARIACHIARA GIACOSA

IL TURNO di Michele Alessi è il 5 luglio. L'amministratore delegato dell'omonima azienda di casalinghi nata nel 1921 sulle rive del lago d'Orta, vestirà i panni del giardiniere e in squadra con i delegati sindacali della sua fabbrica si occuperà della pulizia dei sentieri intorno allo specchio d'acqua.

Così faranno per i prossimi sei mesi i suoi 280 dipendenti che hanno deciso di dedicare parte delle loro giornate lavorative ai lavori socialmente utili. Da queste parti, insomma, il new deal è già iniziato. Solo che a farsi venire l'idea non è stato il governo, ma un imprenditore.

Il marchio Alessi gode, nonostante la crisi, di una discreta salute, l'anno scorso ha fatturato 85 milioni, ma ora, dopo qualche mese di super lavoro e straordinari, le commesse scarseggiano. E' la faccia più nota della crisi che qui, in quello che fino a metà degli anni Novanta era il fiorente distretto dei casalinghi e delle caffettiere, fa sentire i suoi effetti più drammatici. "L'azienda tutto sommato sta bene - spiega la figlia di Alessi, Nicoletta - e non volevamo fare ricorso alla cassa integrazione anche se adesso abbiamo un esubero di ore". E così nei prossimi mesi la Alessi pagherà i suoi dipendenti per pulire le aiuole, tinteggiare le scuole, assistere i bambini, gli anziani e i disabili, ciascuno secondo le proprie competenze. E per costruire, in uno spazio all'interno della fabbrica, un laboratorio artigianale per i ragazzi disabili per il quale non c'era più spazio negli uffici comunali. Insomma gli operai usciranno dalla fabbrica e contribuiranno al bene comune. Tutti lavori che l'amministrazione comunale, da sola, non avrebbe potuto fare, perché le risorse economiche sono sempre più scarse e la coperta sempre più corta. In questo modo, però, lo stato risparmia due volte: non paga la cassa integrazione e non paga i servizi dei cittadini. "Per noi è una manna dal cielo - ammette senza mezze parole Adelaide Mellano, sindaco del paese da un anno - riusciamo a garantire lavori e servizi che avremmo dovuto tagliare". E anche il presidente della provincia Massimo Nobili plaude all'iniziativa invitando anche altre aziende del territorio a seguire l'esempio della famiglia Alessi.

I cantieri di "Buon lavoro", così si chiama il progetto, aprono domani e quella che era iniziata come una sfida sta diventando un esperimento molto serio di "patto" tra la storica azienda di Crusinallo e la comunità che la ospita. "Abbiamo avuto un'adesione straordinaria - precisa l'amministratore delegato - l'85 per cento del personale, compreso tutto il management e il cda. Ci sarò anche io, perché credo che il lavoro non sia solo remunerazione, ma uno degli strumenti con cui costruiamo la nostra identità. Ci sembra il giusto modo di stare sul territorio - osserva - e aiutare il comune e i cittadini in un momento di particolare difficoltà". E infatti secondo il sindaco "si sta già alimentando un circolo virtuoso che spinge i cittadini ad occuparsi della comunità. Iniziano a telefonare e chiedere di poter fare qualcosa - racconta - c'è il giardiniere disoccupato che vuole sistemare il giardinetto, il muratore che rattoppare il marciapiede. Credo sia una buona cosa, perché per molti di loro l'alternativa sarebbe stare a casa a deprimersi, magari bere o giocare alle macchinette del video poker. Il lavoro - conclude il sindaco - in questo senza ha davvero una valenza sociale". Non solo per i cittadini. "Questa iniziativa - spiega Michele Alessi - fa bene alla città, ma, voglio sottolineare, fa bene soprattutto alla fabbrica perché aiuta il clima aziendale e fa riscoprire a tutti noi l'idea di lavorare per la società e per gli altri".