David Broken, presidente di Harlan, la multinazionale di allevamento di animali transgenici e da laboratorio e di “servizi di vivisezione” per conto terzi attiva da 70 anni, costretto a volare in Italia dagli Usa e a dichiarare che le circa 150 scimmie che oggi già si trovano nella gabbie di Harlan Italy non verranno spedite all'azienda farmaceutica che le vuole usare in esperimenti scientifici; allo stesso modo gli altri 750 esemplari che la Harlan aveva già ordinato non arriverebbero più a Correzzana. Un primo risultato della mobilitazione antivivisezione è stato raggiunto.
“Ma non basta”, dichiarano Edgar Meyer e Stefano Apuzzo, presidente di Gaia Animali & Ambiente e di Amici della Terra Lombardia, confermando il presidio di sabato 3 davanti allo stabilimento di Correzzana della “Harlan Italy”. “Vogliamo capire se alle parole seguiranno i fatti”, proseguono Meyer e Apuzzo. “E, soprattutto, ci piacerebbe sapere che fine faranno le 750 scimmie che non verranno in Italia. A chi saranno cedute? Rimarranno in Cina? Quale il loro destino?”
Le 900 scimmie erano (o sono?) destinate a diversi “clienti” della Harlan: laboratori di vivisezione, Università pubbliche e private, centri di ricerca.
“Chiederemo ai Ministri competenti e al Presidente del Consiglio perchè le Università italiane, con i soldi pubblici, continuano indisturbate a svolgere esperimenti ridicoli, assurdi e inutili e se non sia il caso di vigilare sugli sprechi, sui doppioni, sulle ripetizioni e sull’inutilità di questi esperimenti”, affermano Meyer e Apuzzo che concludono “indagheremo per sapere quali sono le destinazioni finali delle scimmie”.
Per fermare le torture e la strage di macachi è confermato il presidio di sabato 3 Marzo 2012 dalle ore 11.30, in via Enrico Fermi 8 a Correzzana (MB) davanti all’allevamento Harlan Italy promosso da Gaia, Amici della Terra, Freccia 45, Lav Monza e altre associazioni ecoanimaliste.
“Non si escludono sorprese”, dichiarano ambientalisti e animalisti. Anche perché “la vivisezione, come dichiarano scienziati, medici, ricercatori, a partire dall’oncologo Umberto Veronesi, è una falsa scienza. E’ fuorviante, inutile e dannosa”. “I topi reagiscono ai farmaci in modo diverso dai ratti. Lo stesso vale per le scimmie. Alcuni farmaci risultano nocivi per gli uni ed innocui per gli altri. Noi a chi assomigliamo, ai topi o ai ratti? Che validità può avere una sperimentazione fatta su una specie diversa dalla nostra?”, chiede Cristina Donati di Gaia.