Perché molti Comuni rimangono convenzionati con canili di dubbia fama? Non ci sono ancora molte alternative. Oggi ci sono pochi canili, molto grandi. L’obiettivo di Gaia, invece, è quello di creare -a partire dalla provincia di Milano e poi su tutto il territorio nazionale- una rete di piccoli rifugi per cani, detti eco-parco-canile: facili da gestire, facili da controllare, con pochi cani ben tenuti, premessa per tante adozioni e quindi per un risparmio di costi.
Cosa dovrebbero fare i Comuni? Maggiori controlli. Alcuni canili privati hanno costruito la loro fortuna grazie a convenzioni con Comuni poco attenti, spesso aggiudicate con gare d’appalto al ribasso d’asta, alle quali corrispondono strutture con orari d’accesso al pubblico limitati e percentuali di adozione dei cani molto basse. L’errore è dei Comuni: pagano ma non controllano. Si tratta talvolta di sperpero di denaro pubblico per la concessione di appalti a privati per il mantenimento di cani senza alcuna verifica dell’effettivo benessere degli animali.
Edgar Meyer, presidente Gaia Animali & Ambiente
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