Domenica 18 novembre l’associazione Gaia ha sfilato, assieme alla Lav e a tante altre Onlus, per le vie del centro storico di Milano insieme a numerosi artisti per ricordare a tutti quanto può essere meraviglioso e spettacolare il circo senza animali, e quanto invece è crudele quello che sfrutta le loro vite.
Partendo da piazza della Scala, dopo aver consegnato la lettera (si può leggere più sotto) firmata da Lav, Gaia, Diamoci La Zampa e altre associazioni nelle mani del Garante per gli animali del Comune di Milano, prof. Valerio Pocar, il corteo è arrivato nella grande area verde dei Giardini Indro Montanelli, dove c'è stato spazio per le esibizioni degli artisti e la distribuzione di materiale informativo. “Accompagnati da percussionisti, artisti e giocolieri abbiamo portato il nostro messaggio chiaramente, e a tanti”, hanno detto gli organizzatori.
“Il Circo senza animali c’è, ed è bellissimo”, ha sostenuto Meyer. Come il Cirque du soleil, il più celebre del mondo. Negli ultimi 12 anni è stato applaudito da 7 milioni di persone. Non trasporta tristi e sfruttati animali, non ha elefanti costretti a esibirsi stancamente, non ha tigri in gabbia che saltano nel cerchio di fuoco, non ha scimpanzé costretti a fare i clown, non ha orsi che ballano sui palloni. E non ha nemmeno domatori con la frusta, né ammaestratori con i bastoni, non ha addestratori con scariche di corrente e pungoli d’acciaio. Ha detto addio al vecchio e anacronistico circo di stampo ottocentesco, quando gli animali esotici venivano mostrati come fenomeni da baraccone. I protagonisti, invece, sono acrobati, contorsionisti, equilibristi, giocolieri, mimi, ballerini e clown. Lo spettacolo, pieno di musica e di fermenti teatrali, è un condensato di colori, suoni, tessuti, ombre, luci. Grazie ai 50 artisti di strada, ballerini ed ex atleti olimpionici, qui teatro, opera, balletto, ginnastica, musica e acrobazia si fondono tutte assieme in uno show di immagini, emozioni e suoni.
Ecco il circo senza animali. Ecco il circo del futuro. Che è anche circo del presente, considerato che da ben 44 anni ottiene un successo clamoroso. “L’augurio è che questo tipo di circo solare, divertente, artistico, poetico ed ispirato, sempre più decisamente sostituisca il vecchio e superato circo delle gabbie, delle torture, delle scariche di corrente, dei forconi, degli uncini e dei maltrattamenti”, ha concluso Meyer.
Ecco il testo della lettera consegnata al Comune di Milano:
LETTERA APERTA AL SINDACO DI MILANO
DARE ALLA CITTA’ UN NUOVO REGOLAMENTO COMUNALE PER LA TUTELA DEGLI ANIMALI RINCHIUSI NEI CIRCHI
Ill.mo Signor Sindaco avv. Giuliano Pisapia,
le associazioni animaliste AAE, Diamoci La Zampa, Enpa, Gaia Animali e Ambiente Onlus, LAC, LAV, Mondo Gatto ed OIPA, in occasione dell’evento coreografico di domenica 18 novembre 2012, dal titolo “Liberiamoli dai circhi”, organizzato dalla Lav (Lega Anti Vivisezione), con la collaborazione di RadioBau – Radiomontecarlo e che ha visto una significativa partecipazione popolare di numerosi cittadini;
considerato
che è prossima l’approvazione del nuovo Regolamento comunale per la tutela degli animali;
che si rende necessario cogliere tale occasione per colmare le lacune normative attuali con particolare riferimento allo stato degli animali impiegati nei circhi;
c h i e d o n o
- che il Comune di Milano voglia approvare al più presto un nuovo Regolamento Comunale;
- che, in tale contesto, si preveda espressamente, in modo inequivocabile, un fermo divieto di detenzione per le specie incompatibili con le strutture mobili circensi, disponendo precise condizioni per la detenzione di tutte le altre, come nelle più moderne ed avanzate città europee e come, in Italia, è già stato previsto in importanti città quali Torino, Bologna, Modena, Rimini, Alessandria, e in Comuni della stessa provincia di Milano;
- che, insomma, Milano dimostri ancora una volta di essere all’altezza della sua fama di città da sempre all’avanguardia nella battaglia contro lo sfruttamento degli animali e nel riconoscimento e nella tutela dei diritti di chi non ha voce, nella consapevolezza che rinunciare agli animali nei circhi non significa rinunciare al divertimento, ma guadagnare in civiltà.
Milano, 18 novembre 2012
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