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edgarolddi Edgar Meyer

A settembre, come ogni anno, ricomincia la caccia in Italia. Le doppiette sparano, gli animali muoiono. A Focus Wild non piace questo sport. Che sport non è: il CONI ha escluso infatti la Federcaccia dal proprio ambito, in quanto non coerente con alcun tipo di attività sportiva.

Su Focus Wild, il mensile Gruener & Jahr/Mondadori di settembre facciamo un po’ di conti sull’attività venatoria, un hobby di pochi che infastidisce molti.

La caccia è contro l’ambiente
In un solo anno, secondo i dati dell’associazione Gaia Animali & Ambiente (www.gaiaitalia.it) i fucili dei cacciatori italiani vomitano sul territorio del Belpaese 50 milioni di cartucce. A raccoglierle tutte se ne farebbe un mucchio di 10.000 metri cubi. “Vengono così disperse nell’ambiente migliaia di tonnellate annue di piombo sotto forma di pallini”, esclama Stefano Apuzzo, portavoce di Gaia. “Un diluvio di frammenti velenosi che si accumula sul fondo di laghi, fiumi, stagni e boschi italiani, che già non godono di grande salute. Senza contare le tonnellate di plastica dei bossoli non raccolti dai cacciatori, che avrebbero l’obbligo di farlo. Non male, per una categoria che afferma di amare la natura...”.

La caccia è contro gli animali
C’è, ovviamente, un’altra conseguenza: molti di quei colpi raggiungono il bersaglio. Questa pioggia di piombo serve infatti ad ammazzare, secondo i dati Lav-Lega Antivivisezione, 12.000 lepri all’anno, 24.000 fagiani e 3.000 cornacchie nella sola provincia di Mantova, 38.000 fagiani, 27.000 allodole, 50.000 cesene, 90.000 merli e 300.000 tordi nella sola provincia di Bergamo, oltre 1 milione di animali, di cui 7.000 lepri, 26.000 fringuelli (specie protetta!) e 12.500 passeri (specie protetta!) nella sola provincia di Brescia. Cifre terrificanti. Il totale degli animali uccisi dai cacciatori italiani, secondo la prudente valutazione dell’associazione internazionale Komitee gegen del Voegelmord (www.komitee.de) supera i 17 milioni di capi. Secondo altri è di molto superiore. Un massacro operato “per divertimento”…

La caccia è contro gli uomini
Oltre a sterminare milioni di animali, oltre ad inquinare l’ambiente, la caccia uccide anche gli esseri umani. Secondo l’associazione Vittime della caccia (www.vittimedellacaccia.org) nella stagione venatoria 2010-2011 ci sono stati 53 morti e 88 persone ferite. Tra questi non solo cacciatori ma anche persone che con la battuta di caccia non c’entravano nulla: semplici escursionisti, cercatori di funghi, ciclisti. 

La caccia è insostenibile
I cacciatori, lentamente ma inesorabilmente, stanno diminuendo. Ma sono sempre troppi, secondo il parere delle associazioni ambientaliste e animaliste. In Italia sono circa 700.000. “Se questo esercito si dispiegasse tutto insieme sull’intero territorio nazionale, comprese città, laghi, fiumi e montagne, ogni chilometro quadrato ne comprenderebbe tre”, prosegue Apuzzo. “E’ la seconda densità più alta d’Europa. In Olanda e in Belgio, ad esempio, ci sono 1,4 cacciatori per chilometro quadrato, in Germania 1,3 mentre in Lussemburgo 1,2. Il valore medio dei paesi dell’Unione Europea è di 2”.

Gli italiani sono contro…
In realtà, la  maggior parte degli italiani è contro la caccia. Il dato è emerso da un recente studio di Ipsos (società di sondaggi) per le associazioni Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia. Il sondaggio su “Le opinioni degli italiani sulla caccia”, secondo le associazioni, non lascia spazio a dubbi: il 79% dei cittadini -dunque più o meno 45 milioni di italiani- considera la caccia una crudeltà da vietare o da regolare più rigidamente, mentre l’80% la vorrebbe vietare nei terreni privati senza l’autorizzazione del proprietario (la legge italiana, infatti, oggi permette ai cacciatori di entrare anche nei terreni agricoli privati). Il 71% degli italiani chiede poi di limitare la stagione venatoria ai soli mesi di ottobre, novembre e dicembre e il 77% chiede il divieto assoluto di caccia agli uccelli migratori.

…e l’Europa si arrabbia
Sono alcuni milioni gli uccelli migratori (quelli che al cambiare delle stagioni volano per migliaia di chilometri e migrano di paese in paese, talvolta di continente in continente) uccisi ogni anno dai cacciatori italiani. Lo sterminio dei migratori abbattuti sul suolo italiano fa ribollire di rabbia quei paesi europei ed extraeuropei che, invece, si sforzano di tutelare concretamente gli animali di passaggio, considerati bene di tutta l’umanità… Per questo il Belpaese è stato definito “il cimitero della fauna d’Europa”. Non solo. L’Italia spesso non rispetta le normative internazionale sulla caccia, cedendo alle richieste dei cacciatori e dei produttori di armi. Le Regioni e le Province del nostro paese spesso consentono ai cacciatori, in contrasto con le leggi della Comunità europea, deroghe e libertà insostenibili dall’ecosistema e dalla fauna italiani. Già nel recente passato la non attuazione delle norme europee in materia venatoria ha portato il nostro paese davanti alla Corte di Giustizia del Lussemburgo. Ma ogni anno gli amici dei cacciatori cercano di far approvare leggi in contrasto con quelle europee…

per leggere tutto l'articolo: Focus Wild in edicola da settembre