COMUNICATO DELL'ENPA
E' iniziato il 15 giugno lo sciopero della fame del presidente nazionale dell'ENPA, CARLA ROCCHI contro la deportazione in Calabria dei 400 cani di Potenza. Si tratta di animali attualmente ospitati da anni in due strutture di Potenza. Lo scorso 13 giugno anche il TG1 ha mandato in onda nell'edizione delle 13,30 un servizio sull'argomento, parlando della battaglia in cui varie associazioni sono impegnate da un anno e mezzo, anche con una denuncia alla Procura della Repubblica di Potenza.
Nei giorni scorsi anche MARISA LAURITO ha invitato tutti a scrivere ai vertici della Regione Basilicata ed al Presidente del Consiglio. "Si prevede per questi cani anziani, accusati di costare troppo, una retta di solo 1,60 euro al giorno: neppure due tazzine di caffè!", dichiara nel video sul portale www.ilrespiro.eu la Laurito, sottolineando la gara al massimo ribasso con cui i cani sono stati "appaltati", rivolgendosi in primo luogo al popolo di Internet.
Nel denunciare la politica di "scarica barile" dei randagi voluta dalla Regione Basilicata, con lo sradicamento dei 400 cani verso una struttura della Calabria, la Laurito mette il dito sulle inadempienze, sulla violazione e sull'indifferenza degli amministratori locali nei confronti della legge nazionale di tutela degli animali di affezione e di prevenzione del randagismo, legge n. 281 del 1991, per la cui applicazione le associazioni si battono da tanto tempo.
Intanto, alla singolare protesta di Carla Rocchi, sono arrivate numerose adesioni del mondo animalista e ambientalista, e della società civile al digiuno a staffetta iniziato dal presidente dell'ENPA. Già a poche ore dall'apertura della casella mail
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sono arrivate numerose manifestazioni di solidarietà e affiancamento al digiuno del presidente dell'ENPA, segnalazioni inoltrate anche tramite le pagine Facebook della Protezione Animali. Particolare significato assumono l'adesione e il sostegno di importanti associazioni animaliste e non, quali Chiliamicisegua, Gaia Animali & Ambiente, Save the Dogs, Donneinrete, Npsitalia, parimenti preoccupate per la sorte dei 400 cani.