:: CHI E' GAIA :: LE RISORSE DI GAIA :: NEWSLETTER :: AIUTO
5x1000_a_gaia_italia

Prossimi Eventi

Nessun evento
QUATTROZAMPE

Registrati

Informazioni per i registrati nel periodo 1996 - 2008



Link

DIAMOCI LA ZAMPA
www.diamocilazampa.it
ECO IDEARE
www.ecoideare.it
DOGALIZE
www.dogalize.com 
Condividi su facebook

In linea ora

 13 visitatori online
cani-facebook           ADOZ_96             LogoEcoAlfabetoLibriGaia            nebbia giorgio     Image_1
danizaLa Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente (Federazione di cui Gaia Animali & Ambiente Onlus fa parte) continuerà a chiedere “con la massima determinazione” che si faccia chiarezza sulla morte dell’orsa Daniza.
Come ha fatto oggi, durante l’udienza davanti al gip di Trento sull’opposizione, formulata dalla Federazione stessa e dalle associazioni animaliste interessate, alla richiesta di archiviazione del pm. Al termine il giudice ha deciso di ritrasmettere gli atti al Procuratore generale, per il proseguimento delle indagini, mentre l’unico indagato, un veterinario, ha fatto richiesta di oblazione.
La Federazione ha fatto presente durante l’udienza che la scelta di catturare l’orsa Daniza, adottata dalla Provincia di Trento, non era adeguatamente motivata e la sua successiva morte è stata provocata “senza necessità”, in quanto tale evento è stato accettato come possibile “conseguenza delle azioni e/o delle omissioni” dalle persone responsabili, che hanno considerato l’animale quale “pericoloso”. Pertanto, quanto accaduto deve essere interpretato alla luce del dolo eventuale o indiretto (qualificazione tipica nei reati commessi a danno di animali).

Sollecitati da una richiesta d’aiuto dell’associazione Salviamo l’Orso, siamo riusciti ad attivare due interrogazioni parlamentari: una al Senato della sen. Laura Puppato (Pd) grazie a Cecilia Parlante di Gaia Lex Veneto, l’altra alla Camera dell’on. Michela Vittoria Brambilla (FI) grazie al presidente Edgar Meyer. Ecco la seconda: interrogazione orso marsicano.pdf

Il Parco Nazionale d’Abruzzo è infetto da un focolaio attivo di tubercolosi bovina: l’orso marsicano (l’orso a più alto rischio di estinzione al mondo) rischia di essere cancellato dalla faccia della Terra, estinguendosi totalmente (ne sono rimasti 50 in tutto). Il 14 marzo 2014 è morta la prima orsa di tubercolosi. Si chiede al Ministero della Salute e alla Asl locale di attuare finalmente il piano di bonifica!

o sole nostroEcco il nuovo libro della collana "Ecoalfabeto-I libri di Gaia" coordinata dal presidente di Gaia Animali&Ambiente, Edgar Meyer. E' O SOLE NOSTRO. Dai pionieri dell'energia solare ai giorni nostri di Vincenzo Stella.

Viene dai Sumeri, dai Greci e dai Romani, dagli studi di Archimede, di Leonardo e di tanti altri ricercatori e pionieri ciò che ci è stato consegnato: il sogno di rendere il futuro, anche immediato, libero da monopoli energetici e dal rischio di catastrofi ambientali. Per questo occorre recuperare e condividere informazioni che si trovano a fatica e sono sistematicamente ignorate dai mass-media.

Non solo ai tecnici: il libro è rivolto a giovani, studenti, imprenditori, a chi ama l’autocostruzione, a chi non cessa di essere curioso e di cercare la verità, a chi vuole rendersi libero, a chi crede che le idee semplici, geniali e secondo Natura possano cambiare il mondo. La crisi di un sistema può servire a farne nascere un altro, libero da bollette, condizionamenti e dipendenze, in sintonia con la Natura, con... O Sole nostro.

ospedale s. carlo img-20130724-wa0002A volte il tempo è galantuomo. E permette di togliersi dei sassolini dalle scarpe. All’epoca in cui ero responsabile dell’Ufficio Diritti Animali della Provincia di Milano mi trovai a difendere (oltre che la legge) la colonia di gatti dell’Ospedale San Carlo di Milano, che l’allora direttore generale dell’ospedale Luigi Gianola voleva deportare con modi spicci e arroganti.

Allertato dalla “gattara” disperata, che da anni se ne occupava con costanza e sacrificio e che il direttore non ascoltava, incontrai -nella mia veste di referente dell’Assessorato ai Parchi, Territorio e Diritti Animali, il suddetto direttore che tuttavia con arroganza non voleva sentir parlare di normative per la tutela degli animali e di tutte le soluzioni che gli avevo proposto per risolvere il problema da lui sollevato. Per lui non c’erano alternative: i gatti dovevano essere deportati o fatti fuori. Aiutato (se non erro) dal direttore della Padania, dall’assessore leghista alla Sanità della Regione Alessandro Cè e poi da altri quotidiani, scatenò contro il mio assessore provinciale, Pietro Mezzi, una violenta e velenosa campagna di calunnie e bugie, dipingendoci come irresponsabili amici dei gatti e nemici dell’umanità. La mia impressione netta all’epoca fu che il prode Gianola  cercasse, con lo scontro sui mici, di sviare l’attenzione mediatica dai sopralluoghi che i Nas stavano facendo allora in molti ospedali lombardi e italiani, mascherando così molte altre magagne del suo operato.