LA SEMPLIFICAZIONE LEGISLATIVA PROMOSSA DALLA REGIONE HA PORTATO ALLA CANCELLAZIONE DI BUONA PARTE DELLA LEGGE REGIONALE PER LA PREVENZIONE DEL RANDAGISMO E LA TUTELA DEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE. ASSOCIAZIONI: UN DISASTRO LEGISLATIVO IN TOTALE CONTRAPPOSIZIONE ALLE ISTANZE DEGLI ITALIANI E SU QUANTO LA REGIONE STESSA SI ERA IMPEGNATA IN QUESTI ANNI.
Semplicemente inspiegabili, illogiche e dannose le modifiche apportate alla legge regionale “randagismo”: cancellato l’obbligo di apertura al pubblico dei canili; cancellato un intero articolo sul riconoscimento delle colonie feline; cancellate significative competenze attribuite alle ATS (ex ASL, ora Agenzie per la Tutela della Salute) per gli interventi di profilassi, diagnosi e terapia su cani ricoverati e gatti liberi, così come per gli interventi di pronto soccorso di cani vaganti e gatti liberi ritrovati feriti o gravemente malati; cancellata la clausola valutativa (ossia lo strumento di specifica rendicontazione sull’uso dei finanziamenti stanziati in relazione alla valutazione dei risultati ottenuti).
Semplicemente inspiegabili, illogiche e dannose le modifiche apportate alla legge regionale “randagismo”: cancellato l’obbligo di apertura al pubblico dei canili; cancellato un intero articolo sul riconoscimento delle colonie feline; cancellate significative competenze attribuite alle ATS (ex ASL, ora Agenzie per la Tutela della Salute) per gli interventi di profilassi, diagnosi e terapia su cani ricoverati e gatti liberi, così come per gli interventi di pronto soccorso di cani vaganti e gatti liberi ritrovati feriti o gravemente malati; cancellata la clausola valutativa (ossia lo strumento di specifica rendicontazione sull’uso dei finanziamenti stanziati in relazione alla valutazione dei risultati ottenuti).
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