4 deficienti torturano e impiccano un povero cane randagio in provincia di Cosenza, e pubblicano il video su facebook. Denunciati, saranno processati.
Gaia Animali & Ambiente ha immediatamente (prima associazione in Italia) preparato la costituzione parte civile, grazie all'avv. Rossella Nigro di Gaia Lex Cosenza (con l'appoggio dell'avv. Luana Elia di Gaia Lex Cesena-Forlì).
Dal video si vede il cane bianco con lo sguardo indifeso, impaurito. E’ trattenuto con una corda da uno dei balordi. Il cane è disteso su una strada sterrata, tramortito. Prova ad alzare la testa ma non ci riesce. Qualcuno, in sottofondo, parla e ride. Poi c’è un cambio di campo. Il cane è impiccato al tronco di un albero. Uno dei balordi chiede in dialetto se è morto. La risposta è aberrante: ”Ancora muove gli occhi e la bocca”. Con una mazza il povero cane (che poi da tutta Italia verrà chiamato Angelo, per dargli un nome e restituirgli la dignità di individuo) viene colpito ripetutamente fino a rimanere senza vita, penzoloni sull’albero. Questi subumani devono capire che esiste una collettività che ha leggi di convivenza civile e che queste leggi vanno rispettate. Lo dovranno capire in fretta.
Gaia Animali & Ambiente si costituisce parte civile anche per restituire giustizia al povero randagio buono (scodinzolava anche ai suoi assassini) che ha incrociato la sua strada con delle nullità, che solo contro un essere indifeso potevano sfogare la loro confusa consapevolezza di essere, appunto, delle nullità. Con una punizione esemplare possiamo provare a restituire dignità a quel povero essere incappato nella peggiore arretratezza culturale.
La legge (Legge 189/2004 “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali” e Legge 201/2010 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia”) parla chiaro. Il Codice Penale all'articolo 544bis - (Uccisione di animali)così dice: “ Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.
Gaia Animali & Ambiente, con il suo centro di azione giuridica Gaia Lex, sarà presente nelle fasi del processo, anche dopo che il clamore sarà finito. Affinchè i 4 (o forse 5) delinquenti non la passino liscia.
Aiutaci ad aiutare gli animali indifesi:
- dona il tuo 5 x 1000 a Gaia – Codice fiscale Gaia: 97160720153
- iscriviti all’associazione. La quota associativa annuale è di 15 €
- sostieni le ns. attività con una donazione libera (anche piccola)
C/C postale: IBAN IT82 E076 0101 6000 0004 6940 599
C/C bancario: IBAN IT21N0335901600100000119549 presso Banca Prossima – Milano intestato a Gaia Animali&Ambiente Onlus
Gaia Animali & Ambiente ha immediatamente (prima associazione in Italia) preparato la costituzione parte civile, grazie all'avv. Rossella Nigro di Gaia Lex Cosenza (con l'appoggio dell'avv. Luana Elia di Gaia Lex Cesena-Forlì).
Dal video si vede il cane bianco con lo sguardo indifeso, impaurito. E’ trattenuto con una corda da uno dei balordi. Il cane è disteso su una strada sterrata, tramortito. Prova ad alzare la testa ma non ci riesce. Qualcuno, in sottofondo, parla e ride. Poi c’è un cambio di campo. Il cane è impiccato al tronco di un albero. Uno dei balordi chiede in dialetto se è morto. La risposta è aberrante: ”Ancora muove gli occhi e la bocca”. Con una mazza il povero cane (che poi da tutta Italia verrà chiamato Angelo, per dargli un nome e restituirgli la dignità di individuo) viene colpito ripetutamente fino a rimanere senza vita, penzoloni sull’albero. Questi subumani devono capire che esiste una collettività che ha leggi di convivenza civile e che queste leggi vanno rispettate. Lo dovranno capire in fretta.
Gaia Animali & Ambiente si costituisce parte civile anche per restituire giustizia al povero randagio buono (scodinzolava anche ai suoi assassini) che ha incrociato la sua strada con delle nullità, che solo contro un essere indifeso potevano sfogare la loro confusa consapevolezza di essere, appunto, delle nullità. Con una punizione esemplare possiamo provare a restituire dignità a quel povero essere incappato nella peggiore arretratezza culturale.
La legge (Legge 189/2004 “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali” e Legge 201/2010 “Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia”) parla chiaro. Il Codice Penale all'articolo 544bis - (Uccisione di animali)così dice: “ Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni”.
Gaia Animali & Ambiente, con il suo centro di azione giuridica Gaia Lex, sarà presente nelle fasi del processo, anche dopo che il clamore sarà finito. Affinchè i 4 (o forse 5) delinquenti non la passino liscia.
Aiutaci ad aiutare gli animali indifesi:
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