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cacia - fringuello-cartucciaDodici cacciatori italiani, sospettati di bracconaggio, sono stati fermati in Romania dopo che nelle loro camere d’albergo sono state rinvenute le carcasse d’un migliaio di uccelli.
Lo rende noto la polizia della città di Costanza, nel sudest del Paese.
“In seguito alle perquisizioni, i poliziotti hanno trovato 20 fucili da caccia, 7.000 cartucce e oltre mille uccelli abbattuti o catturati durante le battute di caccia. I cacciatori non hanno potuto presentare documenti o giustificare la provenienza degli animali”, afferma un comunicato diffuso dalla polizia romena.
I dodici italiani hanno tutti tra i 50 e i 70 anni. Secondo fonti della polizia citate dall’agenzia di stampa Mediafax, gli uccelli erano imballati in cartoni e dovevano essere trasportati in Italia. Le stesse fonti hanno riferito che i cacciatori italiani hanno preso l’abitudine di andare in Romania per utilizzare una serie di
dispositivi elettronici per attirare gli uccelli proibiti in Italia.

Il Presidente di Amici della Terra Lombardia e Portavoce di Gaia Onlus (Assessore all’Ambiente del Comune di Rozzano), Stefano Apuzzo e Edgar Meyer, Presidente di Gaia Onlus, sono intervenuti sulla vicenda dichiarando: “Molti cacciatori italiani si recano all’estero a fare strage di animali, per lo più in Paesi dove la corruzione è diffusa a tutti i livelli e dove minori, quasi inesistenti, sono le norme a tutela dell’ambiente: Polonia, Paesi della ex Jugoslavia o dell’ex URSS. E’ positivo che i bracconieri siano stati arrestati, ma quanti altri la fanno franca ogni anno, dissimulati e protetti dall’enorme business del cosiddetto turismo venatorio?”.