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apuzzoguardiecontrolovenatoriorozzanolightOggi. domenica 16 settembre, si è inaugurata la stagione venatoria in Lombardia. Nell’hinterland milanese gli ambientalisti hanno dato la “Caccia ai cacciatori” e a Rozzano, con l’Assessore all’Ambiente, Stefano Apuzzo, ha vigilato la Protezione Civile sulle nuove aree protette e interdette alle doppiette.
Le “battute di caccia ai cacciatori” sono state organizzate dal presidente di Gaia Animali & Ambiente Onlus, Edgar Meyer e da Cristina Donati, responsabile campagne di Gaia animali & ambiente.
La caccia è una pratica crudele, arcaica e violenta che ogni anno stermina centinaia di migliaia di animali selvatici e di allevamento (immessi nell’ambiente come “selvaggina”) che deve essere abolita”, affermano Edgar Meyer e Cristina Donati.
“Nel Comune di Rozzano, alle porte sud di Milano, sono state istituite nuove aree protette, per circa 36 ettari, interdette alla caccia”, sottolinea l’assessore all’Ambiente Stefano Apuzzo. “Si tratta di parchi e zone piantumate da ERSAF Lombardia, dalla Regione Lombardia e dal Comune di Rozzano, dove sono state realizzate anche piste ciclopedonali e percorsi naturalistici. Tali aree, fino allo scorso anno erano aperte ai seguaci di Diana”.

La caccia in numeri – un hobby contro natura, contro gli uomini, contro gli animali:La caccia è contro l’ambiente
In un solo anno, secondo i dati dell’associazione Gaia Animali & Ambiente (www.gaiaitalia.it) i fucili dei cacciatori italiani vomitano sul territorio del Belpaese 50 milioni di cartucce. A raccoglierle tutte se ne farebbe un mucchio di 10.000 metri cubi. Vengono così disperse nell’ambiente migliaia di tonnellate annue di piombo sotto forma di pallini. Un diluvio di frammenti velenosi che si accumula sul fondo di laghi, fiumi, stagni e boschi italiani, che già non godono di grande salute. Senza contare le tonnellate di plastica dei bossoli non raccolti dai cacciatori, che avrebbero l’obbligo di farlo. Non male, per una categoria che afferma di amare la natura...

La caccia è contro gli animali
C’è, ovviamente, un’altra conseguenza: molti di quei colpi raggiungono il bersaglio. Questa pioggia di piombo serve infatti ad ammazzare, secondo i dati Lav-Lega Antivivisezione, 12.000 lepri all’anno, 24.000 fagiani e 3.000 cornacchie nella sola provincia di Mantova, 38.000 fagiani, 27.000 allodole, 50.000 cesene, 90.000 merli e 300.000 tordi nella sola provincia di Bergamo, oltre 1 milione di animali, di cui 7.000 lepri, 26.000 fringuelli (specie protetta!) e 12.500 passeri (specie protetta!) nella sola provincia di Brescia. Cifre terrificanti. Il totale degli animali uccisi dai cacciatori italiani, secondo la prudente valutazione dell’associazione internazionale Komitee gegen del Voegelmord (www.komitee.de) supera i 17 milioni di capi. Secondo altri è di molto superiore. Un massacro operato “per divertimento”…

La caccia è contro gli uomini
Oltre a sterminare milioni di animali, oltre ad inquinare l’ambiente, la caccia uccide anche gli esseri umani. Secondo l’associazione Vittime della caccia (www.vittimedellacaccia.org) nella stagione venatoria 2010-2011 ci sono stati 53 morti e 88 persone ferite. Tra questi non solo cacciatori ma anche persone che con la battuta di caccia non c’entravano nulla: semplici escursionisti, cercatori di funghi, ciclisti. 

La caccia è insostenibile
I cacciatori, lentamente ma inesorabilmente, stanno diminuendo. Ma sono sempre troppi, secondo il parere delle associazioni ambientaliste e animaliste. In Italia sono circa 700.000. “Se questo esercito si dispiegasse tutto insieme sull’intero territorio nazionale, comprese città, laghi, fiumi e montagne, ogni chilometro quadrato ne comprenderebbe tre”, prosegue Apuzzo. “E’ la seconda densità più alta d’Europa. In Olanda e in Belgio, ad esempio, ci sono 1,4 cacciatori per chilometro quadrato, in Germania 1,3 mentre in Lussemburgo 1,2. Il valore medio dei paesi dell’Unione Europea è di 2”.

Gli italiani sono contro…
In realtà, la  maggior parte degli italiani è contro la caccia. Il dato è emerso da un recente studio di Ipsos (società di sondaggi) per le associazioni Enpa, Lav, Legambiente, Lipu e Wwf Italia. Il sondaggio su “Le opinioni degli italiani sulla caccia”, secondo le associazioni, non lascia spazio a dubbi: il 79% dei cittadini -dunque più o meno 45 milioni di italiani- considera la caccia una crudeltà da vietare o da regolare più rigidamente, mentre l’80% la vorrebbe vietare nei terreni privati senza l’autorizzazione del proprietario (la legge italiana, infatti, oggi permette ai cacciatori di entrare anche nei terreni agricoli privati). Il 71% degli italiani chiede poi di limitare la stagione venatoria ai soli mesi di ottobre, novembre e dicembre e il 77% chiede il divieto assoluto di caccia agli uccelli migratori.

…e l’Europa si arrabbia
Sono alcuni milioni gli uccelli migratori (quelli che al cambiare delle stagioni volano per migliaia di chilometri e migrano di paese in paese, talvolta di continente in continente) uccisi ogni anno dai cacciatori italiani. Lo sterminio dei migratori abbattuti sul suolo italiano fa ribollire di rabbia quei paesi europei ed extraeuropei che, invece, si sforzano di tutelare concretamente gli animali di passaggio, considerati bene di tutta l’umanità… Per questo il Belpaese è stato definito “il cimitero della fauna d’Europa”. Non solo. L’Italia spesso non rispetta le normative internazionale sulla caccia, cedendo alle richieste dei cacciatori e dei produttori di armi. Le Regioni e le Province del nostro paese spesso consentono ai cacciatori, in contrasto con le leggi della Comunità europea, deroghe e libertà insostenibili dall’ecosistema e dalla fauna italiani. Già nel recente passato la non attuazione delle norme europee in materia venatoria ha portato il nostro paese davanti alla Corte di Giustizia del Lussemburgo. Ma ogni anno gli amici dei cacciatori cercano di far approvare leggi in contrasto con quelle europee…

Di chi sono gli uccelli migratori?
Può sembrare una domanda sciocca, ma è importante. La legge italiana stabilisce con chiarezza che la fauna selvatica, compresa quella che transita sul nostro Paese, è "patrimonio indisponibile dello Stato". Questo significa che appartiene allo Stato e nessuno la può toccare senza averne il permesso: in pratica è qualcosa che appartiene a tutti noi. Nel caso degli uccelli migratori questo concetto deve poi essere ulteriormente esteso: di chi è un animale che nidifica in Finlandia e poi attraversa 10 diversi Paesi per arrivare al luogo di svernamento? Di chi altri potrebbe essere se non patrimonio comune di tutti i cittadini di questi Paesi? Purtroppo per alcuni sembra prevalere l'antica idea che la fauna selvatica non sia di nessuno e quindi di chi se la prende; idea questa rafforzata dalla crescente moda che, al motto di "a casa mia faccio quello che mi pare", ritiene di non dovere più rendere conto a nessuno se non a sé stessa. In termini venatori questo atteggiamento si riflette nell'idea che uno, sul proprio terreno, può sparare o mettere tutte le trappole che vuole, tanto il terreno è suo e gli animali che ne cadono vittima non sono di nessuno.