Le principali associazioni ambientaliste italiane denunceranno nei prossimi giorni la Regione Lombardia alla Commissione europea in merito alla legge sulla 'caccia in deroga', per "palese violazione" della cosiddetta 'Direttiva Uccelli'. Lo riferisce il Wwf.
Il 4 agosto, si legge nel testo della denuncia, anticipato all'ANSA, la Regione "ha varato l'ennesima legge regionale che consente la caccia in deroga a specie protette", e in particolare a "310.000 friguelli, 165.000 storni, 39.000 peppole, 21.000 pispole, 13.000 frosoni, in assenza delle condizioni prescritte dalla direttiva perché ne sia consentito l'abbattimento in deroga al divieto generale di caccia".
Le associazioni ambientaliste - tra cui Wwf, Lipu, Enpa, Lav, Gaia, Amici della Terra e Legambiente - chiedono "l'azione urgente da parte della Commissione" per un "intervento straordinario delle autorità comunitarie, dando avvio al procedimento speciale di sospensione tramite ricorso alla Corte di Giustizia Europea".
Le associazioni, si legge ancora, chiedono inoltre che l'Italia sia sanzionata con "una somma forfettaria o una penalità adeguata alle circostanze" per non aver " preso le misure che l'esecuzione delle sentenze della Corte comporta" La denuncia, spiega la responsabile dell'ufficio legale del Wwf Patrizia Fantilli, "arriva dopo una diffida inviata a luglio dalle associazioni alla Regione in cui si chiedeva di non approvare per l'ennesima volta una legge che, per accontentare la parte più barbara del mondo venatorio, consente la caccia a piccolissimi uccelli protetti dall'Ue". La direttiva, prosegue, "non permette l'esercizio della deroga per usi venatori, intendendo questa attività come esercizio ricreativo. Se così fosse si avrebbe il paradosso che tutte le specie potrebbero essere oggetto di caccia, purché in piccole quantità".
(ANSA, 1 settembre 2011)
Il 4 agosto, si legge nel testo della denuncia, anticipato all'ANSA, la Regione "ha varato l'ennesima legge regionale che consente la caccia in deroga a specie protette", e in particolare a "310.000 friguelli, 165.000 storni, 39.000 peppole, 21.000 pispole, 13.000 frosoni, in assenza delle condizioni prescritte dalla direttiva perché ne sia consentito l'abbattimento in deroga al divieto generale di caccia".
Le associazioni ambientaliste - tra cui Wwf, Lipu, Enpa, Lav, Gaia, Amici della Terra e Legambiente - chiedono "l'azione urgente da parte della Commissione" per un "intervento straordinario delle autorità comunitarie, dando avvio al procedimento speciale di sospensione tramite ricorso alla Corte di Giustizia Europea".
Le associazioni, si legge ancora, chiedono inoltre che l'Italia sia sanzionata con "una somma forfettaria o una penalità adeguata alle circostanze" per non aver " preso le misure che l'esecuzione delle sentenze della Corte comporta" La denuncia, spiega la responsabile dell'ufficio legale del Wwf Patrizia Fantilli, "arriva dopo una diffida inviata a luglio dalle associazioni alla Regione in cui si chiedeva di non approvare per l'ennesima volta una legge che, per accontentare la parte più barbara del mondo venatorio, consente la caccia a piccolissimi uccelli protetti dall'Ue". La direttiva, prosegue, "non permette l'esercizio della deroga per usi venatori, intendendo questa attività come esercizio ricreativo. Se così fosse si avrebbe il paradosso che tutte le specie potrebbero essere oggetto di caccia, purché in piccole quantità".
(ANSA, 1 settembre 2011)
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