Consegnato carbone al sindaco Moratti. La Befana dell'associazione Gaia Animali & Ambiente ha premiato gli ecocattivi del 2010: Moratti e Western Union
Tre Befane a Palazzo Marino. Per premiare il sindaco Moratti. Quest’anno la vecchina ha portato la sua calza (bucata), una sorta di Tapiro nero, al sindaco Letizia Moratti e alla compagnia di trasferimento di denaro Western Union.
Alla consegna davanti a Palazzo Marino, oggi, si sono presentate tre Befane di Gaia, Cristina Donati, Meg Belvedere e Valentina Bertolotti, capitanate dal presidente e dal portavoce di Gaia, Edgar Meyer e Stefano Apuzzo. Due Befane sono riuscite a introdursi a Palazzo Marino, consegnando una calza colma di carbone, e sono poi state ricondotte di peso fuori dal Palazzo dai Vigili.
Motivazioni del carbone per il sindaco Moratti:
Addobbare la città di tradizionali luminarie e di creative installazioni costa un fiume di soldi. Così, con una cifra tra 1,5 e 2 milioni, il Comune ha messo in piedi anche quest’anno il festival Led, affiancandolo alle decorazioni tradizionali. Questa la notevole cifra che Palazzo Marino ha speso -al netto dei soldi versati dagli sponsor privati e dalle spese per le consulenze esterne- e che comprende di tutto.
Accanto alla trasferta dell’assessore all’Arredo urbano, Maurizio Cadeo, e del suo staff a Lione, dove si tiene una analoga manifestazione, «al fine di promuovere lo scambio di esperienze e in particolare di alcune opere significative che hanno caratterizzato i due festival», tra i capitoli di spesa c’è la mostra pensata come occasione per esporre i progetti già realizzati nelle passate edizioni di Led, e ci sono le azioni necessarie per avviare «relazioni e incontri con aziende private per promuovere progetti selezionati al fine di ottenere sostegno tecnicoeconomico in grado di ridurre la spesa in fase di realizzazione» (costo delle due voci assieme: 230mila euro).
Per le luminarie, nei conti 2010, è stato speso un milione: ma questa cifra copre solo le spese delle luminarie tradizionali, non l’ideazione e la realizzazione del festival delle luci Led, affidate a tre professionisti ai quali Palazzo Marino ha fatto contratti rispettivamente per 75.333,76 euro per sei mesi di lavoro, 75.333,65 euro lordi per nove mesi e 169.500,96 euro per sei mesi. Professionisti che hanno messo in piedi, con l’assessore Cadeo, il festival Led con i noti risultati:
- i cartelloni pubblicitari dell’evento con il faccione dell’assessore Cadeo (stile campagna elettorale)
- le frasi di Mike Bongiorno che ben poco c’azzeccavano con lo spirito natalizio
- la luminaria caduta in Galleria Vittorio Emanuele che ha rotto il setto nasale a una 71enne
- la polemica con Gae Aulenti per la copertura de “L’Ago e il filo”
- il pacchiano “Festival della Rosa” in Corso Buenos Aires
- lo scontro Soprintendenza – sponsor sulla “Torre della Luce”
- l’invasività degli sponsor in piazza Duomo e un po’ ovunque
“Mancava solo un girarrosto luminescente e il risultato tra sagra paesana e centro commerciale era garantito”, hanno sottolineato Meyer e Apuzzo. “Non a caso il critico d’arte Philippe Daverio ha parlato di passaggio dalla “Ville lumière alla Ville Salumière”, sghignazzano gli ambientalisti di Gaia. Ma il carbone è meritato per i costi. Del milione previsto per «la realizzazione e l’allestimento dei progetti vincitori di Led», 500mila euro sono a carico dell’amministrazione, gli altri a carico dei privati. E questa spesa nulla ha a che fare con i 700mila euro stabiliti nel 2009 come cifra necessaria ad acquistare una parte delle altre luminarie tradizionali (e divisi così: 630mila nel bilancio 2010, il resto nel bilancio 2011), né con gli oltre 300mila euro necessari a montarle materialmente.
“In un momento di difficoltà economiche il buonsenso porterebbe a non spendere in effimero. Il sindaco ha condizionato le luminarie alle esigenze degli sponsor, ma in realtà le luminarie hanno pesato sulle casse pubbliche mentre il Comune sceglieva di congelare la spesa per disabili, minori, ambiente e cultura”, hanno concluso Meyer e Apuzzo.
Motivazioni del carbone per Western Union:
Durante le feste Josh, uno studente keniano, ha raggranellato i suoi risparmi di un anno di lavoro e li ha inviati a casa per aiutare 10 suoi familiari in difficoltà. E' da non crederci: Western Union si è presa il 20% dei soldi destinati alla famiglia di Josh come commissione.
La storia di Josh si ripete con sofferenza ogni giorno in tutto il mondo un numero di volte stupefacente: lo scorso anno ben 44,3 miliardi di dollari sono stati risucchiati dai costi di transazione! La Banca mondiale raccomanda che i costi di transazione non superino il 5% del totale, ma non ci sono mai state pressanti richieste pubbliche che chiedessero a Western Union di abbassare le sue onerose commissioni.
La Befana di Gaia vuole svergognare queste pratiche predatorie e costringerli a cambiare registro. “Ci appelliamo a Western Union per abbassare le sue tariffe per i paesi più poveri al 5%”, hanno dichiarato Meyer e Apuzzo. “I contributi dai lavoratori alle famiglie in tutto il mondo superano di gran lunga gli aiuti dei governi stranieri al terzo mondo e costituiscono un'ancora di salvataggio per le economie più povere. Tagliare gli osceni profitti delle compagnie come Western Union aumenterebbe esponenzialmente gli aiuti destinati ai paesi in via di sviluppo. E invece le famiglie in tutto il mondo hanno ricevuto meno di quello che spettava loro, per permettere al direttore generale di Western Union di portarsi a casa 8,1 milioni di dollari nel 2009”, hanno sottolineato gli ambientalisti.
“Anziché sostenere la vita dei famigliari a casa, i risparmi di donne e uomini che lavorano in ospedali, cantieri e ristoranti finiscono per rimpinguare i profitti di Western Union. Alziamo le nostre voci per chiedere costi di transazione ragionevoli, e aiutiamo ad apportare benefici immediati alle famiglie in tutto il mondo. Vogliamo che siano le famiglie bisognose, anziché i direttori generali, a beneficiarne”, hanno concluso i responsabili di Gaia.
FONTI:
Lo stipendio del direttore generale di Western Union triplicato nel 2009, Associated Press (in inglese):
http://abcnews.go.com/Business/wireStory?id=10241684
Il tempo è passato per la giustizia nei pagamenti, ACORN International (in inglese):
https://secure.avaaz.org/remittance_justice_report
Quanto costa mandare i soldi a casa?, Banca mondiale:
http://remittanceprices-italiano.worldbank.org/
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