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cani-facebook           ADOZ_96             LogoEcoAlfabetoLibriGaia            nebbia giorgio     Image_1
logoE' uscito sul numero di maggio del mensile Focus Wild (Gruener & Jahr - Mondadori) l'articolo - dossier di Edgar Meyer "Quattrozampe in tribunale".

Su Focus Wild si ricordano i diritti animali e gli obblighi umani. Le regole di convivenza per un equilibrato rapporto uomo – altri animali: dal diritto alla vita e al benessere all’obbligo di raccogliere le loro…deiezioni.

Raccontando alcune storie si ricordano le leggi sui diritti animali. Le storie raccontano di liti bestiali in condominio (l'ascensore vietato a Tobia, il mastinone extralarge) di quattrozampe combina-guai (dall'alano che sfonda una porta al chihuahua che rosicchia porte e divani al rottweiler che manda in frantumi il vaso prezioso al collie che con la coda versa la Coca Cola sul tappeto antico dei vicini di casa), di maltrattamento (il ricercatore finito in prigione x aver ucciso la cagnolina del vicino) di dissapori tra vicini (la padrona di casa che sequestra canarini, coniglio e gatto alla studentessa che non le paga l'affitto), di maltrattamenti x disattenzione (i turisti al museo e il cane in macchina sotto il sole), ecc.

Ispirato dal libro "Quattrozampe in tribunale. Storie di animali (e uomini) alle prese con la legge" di Edgar Meyer e Claudia Taccani, l'articolo risponde anche ad alcune domande. Ad esempio: può un negozio vietare l’accesso ai cani?

domenica-29-04DOMENICA 29/04 dalle 9.30 alle 18.00

A PEGLI SUL LUNGOMARE ALL'ALTEZZA DI LARGO CALASETTE (LA PIAZZETTA DOVE CI SONO I CANNONI)

CI SARA' UN NOSTRO TAVOLO DI BENEFICENZA E RACCOLTA CIBO PER CANI E GATTI ABBANDONATI.

Abbiamo oggettini di artigianato realizzati dalle nostre volontarie e oggetti usati.

Il ricavato viene devoluto per aiutare a ridare una nuova vita ai cani e ai gatti abbandonati, per la sterilizzazione e il mantenimento dei nostri amici meno fortunati.

Raccogliamo anche cibo per cani e gatti coperte, cuccie e medicinali veterinari che verrà devoluto a situazioni di necessità.

VI ASPETTIAMO NUMEROSI ANCHE PER VISIONARE IL NOSTRO "CATALOGO" DI CANI E GATTI IN CERCA DI CASA!!

GRAZIE!!!

Le Zampette solidali di Gaia Animali e Ambiente 

frigodi Marco Masini

Tempo fa, sul sito di Gaia, abbiamo introdotto il tema della conservazione alimentare con le tecniche pre-industriali, note sin dalla notte dei tempi, come l’essiccatura, la salatura e le salamoie. Questi metodi hanno consentito lo sviluppo e la diffusione della presenza umana al di là dei limiti – anche fisici – derivanti dalla necessità di migrare con la fauna e con le stagioni. La stanzialità che ne è derivata ha consentito lo sviluppo delle città e della “civiltà” così come la intendiamo oggi, con i suoi vantaggi e svantaggi.

Ci concentriamo, ora, sulle tecniche per la conservazione alle basse temperature: al giorno d’oggi, sicuramente, la metodologia più diffusa nelle nostre case e città, che hanno, tra le altre cose, la capacità di non modificare le caratteristiche organolettiche dei cibi.

La conservazione alle basse temperature è basata sul principio descritto dall’equazione di Arrhenius, che descrive la decelerazione delle velocità di reazione delle sostanze chimico-fisiche in funzione della riduzione temperatura. La cosa, descritta scientificamente nel 1889, era nota da sempre, tant’è che per secoli la neve e il ghiaccio sono stati utilizzati per refrigerare gli alimenti e conservarli più a lungo. Neve e ghiaccio venivano trasportati dalle montagne alle città con carrozze isolate, e le ville erano dotate di stanze sotterranee dove veniva stivato il ghiaccio in inverno, così si riusciva a mantenere per molti mesi l'ambiente a bassa temperatura.

Nell'800 si diffusero le prime ghiacciaie domestiche: erano armadi nei quali veniva stivato il ghiaccio che si acquistava sottoforma di stecche. Per avere i primi frigoriferi (detti a compressione, che sfruttano cioè la capacità di un gas di assorbire calore dall'ambiente quando evapora) si dovette attendere il deposito del primo brevetto, nel 1851, da parte dall’americano John Gorrie. Ma si diffusero solo nel dopoguerra. La storia dei frigoriferi inizia nel 1834, pochi anni dopo che S. Carnot formulò le sue teorie sul ciclo frigorifero. Nel XIX secolo i fluidi utilizzati erano tutti "naturali": acqua, ammoniaca, anidride solforosa, anidride carbonica. Nel 1912 Linde propone il protossido d'azoto e, poco dopo il 1920, un impianto frigorifero funzionante a etano e propano.

Allo scienziato ed ingegnere Lord William Thomson, iI barone Kelvin, si deve il nome e l’invenzione del ciclo a compressione (ciclo Kelvin), che consentì la nascita del frigorifero. Lord Kelvin ideò un ciclo termodinamico in cui si applica un lavoro di compressione per far passare un fluido (detto fluido refrigerante) dallo stato gassoso allo stato liquido; la compressione ed il cambiamento di stato producono calore, che è estratto dal ciclo. Successivamente il liquido è fatto espandere ed evaporare, sottraendo calore nel cambiamento di stato inverso: il liquido in evaporazione (ed espansione) produce l’effetto frigorifero.

Per una buona efficienza del ciclo, furono introdotti i fluidi refrigeranti sintetici, comunemente noti come Freon (nome brevettato dalla Du Pont) abbandonando, per la loro pericolosità e tossicità, l'utilizzo dei fluidi “naturali”. Negli anni trenta del ‘900, la Frigidaire propose sul mercato nuovi refrigeranti, che consentirono una maggiore sicurezza d'uso. A partire dal 1930 fanno la comparsa sul mercato i primi fluidi clorurati: R11, R12 e, via-via negli anni, R22 e R502. Gli elementi chimici che hanno potuto garantire requisiti di non tossicità ed infiammabilità sono il cloro ed il fluoro che sono entrati a far parte in gran quantità nella composizione dei CFC e degli HCFC.

Quando però il problema del buco dell'ozono e dell'effetto serra sono saliti alla ribalta internazionale si è visto che i CFC non potevano più essere accettati, dato che contribuivano notevolmente all’aggravarsi dei due problemi, stante proprio la presenza nella loro composizione del cloro e del fluoro, e si sta tornando, ad oggi, ai vecchi refrigeranti naturali!

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In Ucraina si stanno massacrando i cani vaganti per “ripulire” le strade in vista dei Campionati Europei di calcio.

 Oggi, venerdì 20 aprile, un comitato di cittadini con Gaia Animali & Ambiente ha organizzato un presidio di fronte al Consolato della Repubblica Ucraina (Via Ludovico Di Breme, 1) a Milano.

Il fine è stato megafonare il dissenso internazionale per l’imbarbarimento dell’Ucraina, che ha messo in campo vere e proprie squadre della morte per assassinare i randagi.

C’erano cani, manifesti e cartelli di protesta, peluche insanguinati. Al presidio hanno partecipato alcuni attivisti di Gaia Animali & Ambiente, capitanate da Cristina Donati e Meg Belvedere, la presidente di Freccia 45 Susanna Chiesa, il referente Oipa Federico Barletta, il responsabile del KulturCentroMirindaMondo Mario Righi, Massimo Tettamanti e altri militanti dei diritti animali.

Il presidente di Gaia, Edgar Meyer, in rappresentanza dei dimostranti, è stato ricevuto dal console ucraino a Milano Sergiy Poda. Il disappunto dell’opinione pubblica italiana e le iniziative di boicottaggio degli Europei di calcio sono state fatte presente al console, che ha promesso di scrivere alle autorità centrali ed in particolare al Ministero competente e di tenere al corrente le associazioni.

“L'Ucraina ha recentemente firmato la Convenzione europea sulla protezione degli animali da compagnia (STCE No. 125), un'iniziativa del Consiglio d'Europa che prevede una tutela rigorosa di questi animali”, ricorda il presidente di Gaia, Edgar Meyer. “Chiediamo che il paese si adegui immediatamente a quanto stabilito e firmato”.