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almo love food image006Tre buone notizie per gli animali “poveri”. In particolare per i cani ospiti del rifugio “Le Palle di Pelo” di Locri, del canile di Caterina Cusimano di Palermo, del rifugio “Rifugio dei 400” di Napoli, che da soli non riuscivano più a far fronte alle esigenze degli animali.

Almo Nature, attraverso l’associazione Gaia Animali & Ambiente, ha donato in questi giorni ai cani dei 3 rifugi un carico di oltre 3 tonnellate di cibo: un piccolo ma significativo gesto di solidarietà da parte di un’azienda fedele alla sua filosofia e al suo impegno a favore degli animali.

L’accorata richiesta d’aiuto è arrivata dalle volontarie di Gaia, che monitorano le tante situazioni drammatiche in Italia e in particolare al Sud. Almo Nature ha subito risposto e ha fatto consegnare, attraverso l’associazione, il cibo di punta della sua produzione: le crocchette Holistic Dog e il cibo umido Orange Label Bio Soup, l’ideale per rimettere in forma gli animali provati.

stopvivisectionfirmeCon l’iniziativa “STOP VIVISECTION” sono state raggiunte, come noto, oltre 1.200.000 firme certificate (ovvero legalmente riconosciute) dalle singole Autorità Nazionali. Stop Vivisection è così diventata una delle 3 ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) di successo nei primi due anni di applicazione in Europa del “diritto d’Iniziativa”.

Si tratta di una mobilitazione a cui hanno contribuito migliaia di volontari, decine di associazioni e Almo Nature, che si è schierata subito per l’abolizione della vivisezione organizzando la raccolta firme in 2000 punti vendita di pet food in tutta Italia, realizzando uno spot tv contro la vivisezione (http://www.youtube.com/watch?v=1nQovjgtaW0) trasmesso dalle principali reti nazionali e coordinando centinaia di volontari delle associazioni Oipa e Gaia Animali & Ambiente per la raccolta delle firme.

Tra pochi giorni, a novembre, si svolgerà l'incontro dei rappresentanti scientifici di Stop Vivisection con la Commissione al Parlamento europeo in un’audizione pubblica. Oltre un milione di istanze approdano nella sede istituzionale.
Le richieste di Stop Vivisection sono chiare.

giorgionebbiadi Giorgio Nebbia

Il futuro dell’energia solare è stato discusso nel corso di un convegno tenutosi il 10 ottobre 2014 a Rodengo Saiano (alla periferia di Brescia) presso il Museo dell’Industria e del Lavoro MusIL (www.musil.brescia.it) con il contributo fondamentale del Gruppo per la Storia dell’Energia Solare (www.gses.it).

L’energia solare può fornire calore a bassa ed alta temperatura, elettricità con pannelli fotovoltaici, genera i venti e il moto ondoso, produce biomassa vegetale per fotosintesi. Il calore di origine solare a bassa temperatura permette di scaldare l’acqua o gli edifici o di distillare l’acqua di mare per ottenere acqua potabile; il calore solare ad alta temperatura, concentrato mediante specchi, può azionare macchine termiche. Per queste tecnologie ci sono stati importanti contributi pionieristici italiani sotto forma di pompe solari, di distillatori solari e di centrali a specchi. Di alcuni di tali contributi il Museo, emanazione della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, ha raccolto, donati da privati ed esposti ai partecipanti, reperti di grande interesse e una documentazione bibliografica unica in Italia.

Di tutte le conoscenze tecnico-scientifiche degli ultimi 150 anni nel campo dell’utilizzazione dell’energia solare solo una piccola parte viene oggi utilizzata per soddisfare i bisogni energetici in forma rinnovabile e pulita.

striscia_ecoideare“Noi siamo ciò che mangiamo”, diceva il filosofo tedesco Feuerbach già nell’Ottocento. Vale, credo, anche e soprattutto oggi. Nutrirsi è infatti sempre più anche un messaggio sociale. Un gesto politico. Il cibo è diventato un modo per dire chi si è: a sé stessi e agli altri.

Oggi molte istanze sociali, politiche, etiche passano attraverso il cibo. Come ha recentemente sostenuto l’antropologo Marino Niola, “cerchiamo un rinnovamento e una moralizzazione attraverso ciò che mangiamo”. Questo è vero soprattutto per alcune elites culturali, che devono fare da apripista e da megafono ai tanti, troppi che invece -penso al popolo del fast food e ai frequentatori abituali di Mc Donalds e catene affini- hanno le fette di salame sugli occhi oltre che nello stomaco.

Ecco perché, da sempre e in particolare in questo numero, la rivista Ecoideare (periodico sulla sostenibilità ambientale realizzato in collaborazione con l'associazione Gaia - www.ecoideare.it) dà spazio al tema dell’alimentazione. All’alimentazione sana, equilibrata, naturale. In queste pagine ospitiamo così il direttore di Fondazione Campagna Amica Coldiretti che ci racconta dei loro “mille mercati”, parliamo della certificazione “mercato mediterraneo”, ospitiamo come sempre la deliziosa Caterina Mosca con la rubrica “Natura in cucina” anticipando ciò che di buono ci apparecchia l’autunno, e disquisiamo con gioia di dieta veg (quella che seguo da oltre 20 anni e che personalmente consiglio caldamente per motivi ambientali, etici e salutistici) assieme a Carmen Somaschi.