Una persona si è rivolta a uno dei nostri referenti di Gaia Lex, l'avv. Paola Ulano. Riportiamo la storia e il commento -con i termini di legge- dell'avv. Ulano.
“STATE IN GUARDIA!
Riporto la mia esperienza per evitare che altri incappino in questo allevamento di cani - molto pubblicizzato anche in rete - che a tutt’oggi lavora indisturbato.
Ho acquistato un cucciolo in un allevamento di Golden Retriever molto noto nella zona di Bergamo e subito dopo ho scoperto, in occasione di una visita veterinaria, che era affetto da criptorchidismo, patologia di natura ereditaria. Mi sembrava corretto avvisare la proprietaria dell’allevamento di tale scoperta - anche per preservare le future riproduzioni - ma la stessa è stata a dir poco infastidita dal mio gesto e, dapprima ha addirittura proposto di sostituire il cucciolo con un altro, per poi negare la patologia segnalata. Sono stato costretto a nominare un perito del Tribunale per fare accertare la patologia del cucciolo ed ottenere giustizia.
La relazione del perito del Tribunale ha accertato non solo che la patologia esiste ma che incide enormemente sulla qualità di vita del cane sia in quanto dovrà sottoporsi ad indagini diagnostiche e ad intervento chirurgico (sostenendo ingenti spese sanitarie) sia in quanto inibisce la capacità di riproduzione. La relazione ha anche attestato la violazione da parte dell’allevamento di basilari doveri stabiliti dall’ENCI e dal Codice Etico dell’Allevatore di Cani in quanto il criptorchidismo è frutto di una gestione non attenta delle linee genetiche. L’allevatrice avrebbe poi dovuto regalare il cane e non venderlo in quanto è prassi cedere a titolo gratuito i soggetti criptorchidi. Nemmeno dopo l’intervento da parte dell’Autorità Giudiziaria l’allevamento ha collaborato e mi ha costretto ad instaurare un giudizio per ottenere un ristoro per le spese veterinarie che dovrò sostenere. Per mia correttezza - pur se l’Allevamento non se la merita - attenderò la sentenza di condanna per darvi dati più precisi”.
Che fare? La legge
Questa triste vicenda, triste per il comportamento tenuto dalla titolare dell’allevamento più che per il “problemino ” del povero cagnetto, rientra appieno nella fattispecie dei vizi e difetti della cosa – termine che ripugna a noi animalisti - venduta che ne diminuiscono il valore o la rendono inadatto all’uso cui è destinata.
Il povero sventurato cane in questione presentava un vizio consistente nell’assenza del testicolo (tecnicamente, criptorchidismo ), vizio che ne diminuisce in modo apprezzabile il valore, pur se non lo rende inidoneo all’uso – brutta parola anche questa riferita al cane - cui è destinato, essendo stato nella fattispecie acquistato non per la riproduzione ma per compagnia.
Al fine di accertare la esistenza, negata dall’allevamento, del vizio/difetto, ho adottato lo strumento del cosiddetto ATP, consistente nel fare compiere un accertamento da un Perito del Tribunale per indurre l’Allevamento a trovare un accordo, evitando una vera e propria causa.
Il C.T.U. ha, come era facile prevedere, accertato l’assenza di un testicolo, specificando che il criptorchidismo è una patologia ereditaria che predispone all’insorgenza ed allo sviluppo di neoplasie testicolari ed in misura minore a torsione testicolare in caso di ritenzione addominale, ragion per cui è sempre consigliabile la solerte asportazione chirurgica del testicolo ectopico nonché l’asportazione pure del testicolo controlaterale “in situ”. Ha prospettato, quindi, tutte le possibili ipotesi cliniche e le relative possibili scelte terapeutiche , con conseguenti esborsi da 910,00 € a 1.560,00 €.
Anche parlando solo di “vil denaro”, i costi per curare la patologia assorbono, nella più fortunata delle ipotesi, il 60% per prezzo pagato !
Purtroppo, neppure di fronte ad una perizia totalmente a favore della mia cliente hanno desistito dal loro scellerato atteggiamento.
Al Giudice l’ardua, neanche poi tanto, sentenza.
avvocato Paola Lucia Ulano – Gaia Lex Milano
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