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almo gruppo stop vivisection img-20131128-wa0000Il 23 dicembre 2013, dopo più di un mese e mezzo di intenso lavoro di conteggio e scarto delle firme doppie o non valide, si è completata la fase di consegna delle firme a sostegno di STOP VIVISECTION alle autorità competenti dei 28 Paesi dell'Unione Europea. Il numero finale delle dichiarazioni di sostegno consegnate è di 1.326.000, un risultato straordinario, frutto dell'impegno e della tenacia di decine di migliaia di volontari, dei comitati nazionali, delle centinaia di associazioni e della grande campagna di Almo Nature, GAIA e OIPA che hanno lavorato in tutta Europa per raggiungere questo straordinario traguardo.

Ben 12 Stati hanno raggiunto gli obiettivi nazionali.

Ora le Autorità nazionali procederanno a certificare le firme valide entro la fine di marzo 2014. A seguito di questi controlli si conoscerà il risultato finale di STOP VIVISECTION ma il margine di oltre 300.000 firme rispetto al milione non dovrebbe lasciare spazio a sorprese di alcun tipo.

Dopo l'approvazione di STOP VIVISECTION, verrà organizzata un'audizione del comitato scientifico da parte della Commissione europea, a seguito della quale quest'ultima dovrà chiarire in che maniera intende intervenire per dare seguito al volere dei cittadini europei.

E' necessario continuare durante questi mesi ad insistere nell'attività di divulgazione, sensibilizzazione e pressione per fare crescere il già vasto movimento antivivisezionista che è confluito, salvo rare ed incomprensibili eccezioni, in STOP VIVISECTION.

Occorre rendere evidente che la Commissione europea potrà muoversi nella sola direzione possibile, quella di un'Europa che adotti la "svolta epocale" della ricerca biomedica e dei metodi di valutazione delle sostanze tossiche. Le sostanze tossiche ci accerchiano sempre più. Determinano la crescita costante dei tumori infantili e dei tumori di ogni altra specie, delle malattie neurodegenerative, delle malformazioni neonatali, delle sterilità e via dicendo.

STOP VIVISECTION non testimonia soltanto una posizione etica voluta dai cittadini per il rispetto delle altre forme di vita ma anche la necessità di una indispensabile svolta scientifica, senza la quale non vi è speranza, al giorno d'oggi, per un adeguamento del progresso scientifico in Europa, non vi è speranza per la tutela della salute umana e dell'ambiente.

Speriamo che, come il 2013 è stato l'anno di STOP VIVISECTION, il 2014 venga ricordato come l'anno in cui l'Unione europea avrà intrapreso una svolta epocale e democratica per la tutela della salute umana e degli animali!