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 TESTAMENTO

 

 

cani uccisi per fare pellicce in cina , cani torturati  nelle filippine

S.O.S.

 

ADOZIONI A DISTANZA PERSI E TROVATI

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PENALE

 

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A CURA DELLO STUDIO FRICKER

 

ANZIANA ZOOFILA LASCIA IN EREDITA’ VILLA AL PARROCO E LUI UCCIDE I 4 CAGNOLINI DELLA DEFUNTA.  

La storia, ahinoi, è poco edificante. Una anziana signora di Milano, Giuseppina Brambilla, muore e lascia la sua villa in eredità alla vicina parrocchia di San Martino nel popolare quartiere di Niguarda. Nel vasto giardino della villa vivono allegramente quattro cani, 3 maschi e una femmina, ai quali la signora Brambilla era molto affezionata. Da anni facevano compagnia alla signora, rimasta sola da tempo. Fido, Fritz, Tufino e Gilda per oltre una settimana vengono nutriti amorevolmente dai vicini. Poi, improvvisamente, il parroco porta i quattro malcapitati quattrozampe dal veterinario di zona e, dichiarandosi “esecutore testamentario”, li fa sopprimere. “Siamo rimasti esterrefatti dalla mancanza di sensibilità, etica e spirito cristiano dimostrati dal parroco. Eredita una villa e, anziché preoccuparsi di un’adeguata sistemazione per gli esseri più cari della defunta, fa uccidere i cani con cinismo glaciale” è stato il commento di Stefano Carnazzi dell’associazione Gaia Animali & Ambiente che ha reso pubblico il caso.

La triste vicenda poteva però finire in maniera molto diversa. In primo luogo, il veterinario poteva rifiutarsi di eseguire l’eutanasia. Anche se, a dir la verità, la legge non tutela la vita dei cani di proprietà. Chiunque infatti può portare il proprio animale domestico a far sopprimere. Anche se è sano come un pesce. Un vuoto legislativo che fa  degli animali oggetti di proprietà e non soggetti di diritti. Un’assurdità. Pensate: una legge vieta, infatti, di maltrattare il proprio animale domestico e di ucciderlo (articolo 727 del Codice penale, che prevede multe fino a 10 milioni di lire). Però poi il nostro ordinamento giuridico consente al proprietario di far sopprimere il proprio “pet” ad un veterinario. Questo è solo obbligato a stilare un certificato che attesta l’avvenuta soppressione, che deve essere sottoscritto dal proprietario stesso. Insomma: se è asettico, tutto va bene. Ma c’è un ma. Il veterinario, comunque, può rifiutarsi di uccidere il quattrozampe, soprattutto se questo è in buona salute. Non è obbligato, insomma, ad eseguire la sentenza di morte. Purtroppo Fido, Fritz, Tufino e Gilda hanno trovato un veterinario senza molti scrupoli.

La storia dei quattro bastardini di Milano poteva avere un lieto fine anche in un’altra maniera. La signora Brambilla avrebbe tutelato i suoi amici quattrozampe se li avesse inseriti nel testamento. Già, perché anche cani e gatti possono ereditare. O meglio: in Italia gli animali non sono considerati “soggetto giuridico”. Di conseguenza non possono essere nominati eredi diretti. Possono essere, però, i beneficiari di un testamento. E’ sufficiente che sia scritto chiaro e tondo che l’eredità o parte di essa deve essere lasciata per la loro cura. Meglio ancora se si indica una persona di fiducia o un’associazione ambientalista e zoofila che possano diventare esecutori testamentari, specificando esplicitamente che si devono occupare delle bestiole. Un esempio? Per una curiosa coincidenza sempre a Milano e sempre negli stessi giorni un’anziana nobildonna e nota zoofila, la signora Barattieri Sforza, ha infatti lasciato un’eredità miliardaria a trecento cani abbandonati. “Desidero che tutti i miei beni vengano usati per creare una fondazione o un’associazione o un’ente morale per la costruzione di un rifugio per i cani abbandonati, a partire da quelli che già abbiamo”, ha scritto a chiare lettere. E così ha garantita una vita serena a quelle bestiole fino ad allora sfortunate. Due storie diverse con un epilogo diverso per gli amati amici delle due signore. Tutto è dipeso dalle volontà delle due protagoniste. Non esplicite quelle della sciura Brambilla, che si è fidata del prete; chiarissime quelle della nobildonna, che ha scritto nero su bianco ciò che pensava.

Così, per evitare spiacevoli inconvenienti l’associazione Gaia ha deciso di lanciare un’iniziativa: si chiama “Sos eredità a 4 zampe”. “Vogliamo aiutare gli amici degli animali a fare testamento inequivocabilmente a favore di cani ed altri animali abbandonati, affinché non debbano mai più ripetersi episodi come l’uccisione dei quattro cagnetti della signora Brambilla”, spiega ancora Carnazzi. I consigli di un notaio e degli esperti di Gaia (Tel. 02-86463111) sono a disposizione di chi ha deciso di aiutare cani e gatti abbandonati. Per sempre.

Edgar Meyer

 

progetto web Eric Fricker