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GAIA ANIMALI ED AMBIENTE VIA DOGANA 2 20123 MILANO 02 86463111
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PAGINA 10
TESTAMENTO
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MALTRATTARE GLI ANIMALI E' UN DELITTO PENALE
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A CURA DELLO STUDIO FRICKER |
ANZIANA
ZOOFILA LASCIA IN EREDITA’ VILLA AL PARROCO E LUI UCCIDE I 4 CAGNOLINI
DELLA DEFUNTA. La
storia, ahinoi, è poco edificante. Una anziana signora di Milano,
Giuseppina Brambilla, muore e lascia la sua villa in eredità alla vicina
parrocchia di San Martino nel popolare quartiere di Niguarda. Nel vasto
giardino della villa vivono allegramente quattro cani, 3 maschi e una
femmina, ai quali la signora Brambilla era molto affezionata. Da anni
facevano compagnia alla signora, rimasta sola da tempo. Fido, Fritz,
Tufino e Gilda per oltre una settimana vengono nutriti amorevolmente dai
vicini. Poi, improvvisamente, il parroco porta i quattro malcapitati
quattrozampe dal veterinario di zona e, dichiarandosi “esecutore
testamentario”, li fa sopprimere. “Siamo rimasti esterrefatti dalla
mancanza di sensibilità, etica e spirito cristiano dimostrati dal
parroco. Eredita una villa e, anziché preoccuparsi di un’adeguata
sistemazione per gli esseri più cari della defunta, fa uccidere i cani
con cinismo glaciale” è stato il commento di Stefano Carnazzi
dell’associazione Gaia Animali & Ambiente che ha reso pubblico il
caso. La
triste vicenda poteva però finire in maniera molto diversa. In primo
luogo, il veterinario poteva rifiutarsi di eseguire l’eutanasia. Anche
se, a dir la verità, la legge non tutela la vita dei cani di proprietà.
Chiunque infatti può portare il proprio animale domestico a far
sopprimere. Anche se è sano come un pesce. Un vuoto legislativo che fa
degli animali oggetti di proprietà e non soggetti di diritti.
Un’assurdità. Pensate: una legge vieta, infatti, di maltrattare il
proprio animale domestico e di ucciderlo (articolo 727 del Codice penale,
che prevede multe fino a 10 milioni di lire). Però poi il nostro
ordinamento giuridico consente al proprietario di far sopprimere il
proprio “pet” ad un veterinario. Questo è solo obbligato a stilare un
certificato che attesta l’avvenuta soppressione, che deve essere
sottoscritto dal proprietario stesso. Insomma: se è asettico, tutto va
bene. Ma c’è un ma. Il veterinario, comunque, può rifiutarsi di
uccidere il quattrozampe, soprattutto se questo è in buona salute. Non è
obbligato, insomma, ad eseguire la sentenza di morte. Purtroppo Fido,
Fritz, Tufino e Gilda hanno trovato un veterinario senza molti scrupoli. La
storia dei quattro bastardini di Milano poteva avere un lieto fine anche
in un’altra maniera. La signora Brambilla avrebbe tutelato i suoi amici
quattrozampe se li avesse inseriti nel testamento. Già, perché anche
cani e gatti possono ereditare. O meglio: in Italia gli animali non sono
considerati “soggetto giuridico”. Di conseguenza non possono essere
nominati eredi diretti. Possono essere, però, i beneficiari di un
testamento. E’ sufficiente che sia scritto chiaro e tondo che l’eredità
o parte di essa deve essere lasciata per la loro cura. Meglio ancora se si
indica una persona di fiducia o un’associazione ambientalista e zoofila
che possano diventare esecutori testamentari, specificando esplicitamente
che si devono occupare delle bestiole. Un esempio? Per una curiosa
coincidenza sempre a Milano e sempre negli stessi giorni un’anziana
nobildonna e nota zoofila, la signora Barattieri Sforza, ha infatti
lasciato un’eredità miliardaria a trecento cani abbandonati.
“Desidero che tutti i miei beni vengano usati per creare una fondazione
o un’associazione o un’ente morale per la costruzione di un rifugio
per i cani abbandonati, a partire da quelli che già abbiamo”, ha
scritto a chiare lettere. E così ha garantita una vita serena a quelle
bestiole fino ad allora sfortunate. Due storie diverse con un epilogo
diverso per gli amati amici delle due signore. Tutto è dipeso dalle
volontà delle due protagoniste. Non esplicite quelle della sciura
Brambilla, che si è fidata del prete; chiarissime quelle della
nobildonna, che ha scritto nero su bianco ciò che pensava. Così,
per evitare spiacevoli inconvenienti l’associazione Gaia ha deciso di
lanciare un’iniziativa: si chiama “Sos eredità a 4 zampe”.
“Vogliamo aiutare gli amici degli animali a fare testamento
inequivocabilmente a favore di cani ed altri animali abbandonati, affinché
non debbano mai più ripetersi episodi come l’uccisione dei quattro
cagnetti della signora Brambilla”, spiega ancora Carnazzi. I consigli di
un notaio e degli esperti di Gaia (Tel. 02-86463111) sono a disposizione
di chi ha deciso di aiutare cani e gatti abbandonati. Per sempre. Edgar
Meyer
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