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GAIA ANIMALI ED AMBIENTE VIA DOGANA 2 20123 MILANO 02 86463111
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H O M E
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PAGINA 8
SPIAGGE
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A CURA DELLO STUDIO FRICKER |
Cani
in spiaggia Anche
Fido con noui al mare! Tempo
di mare, finalmente. Eccoci così pronti per creme, ombrelloni, pinne,
asciugamani e castelli di sabbia. Però, come ogni anno, i sei milioni di
proprietari di cani sono assaliti dalla domanda: “il cagnetto dove lo
metto?” Già, perché per Fido la spiaggia è tabù. Vietato
l’accesso, ovunque. O quasi. Qualcosa, infatti, si muove: in Liguria e
in Lazio alcuni stabilimenti balneari privati cominciano ad “aprire”,
con le dovute cautele, ai quattrozampe. Ed è nato un comitato di
“Vip” che si batte per portare i cani in spiaggia. Tutto
nasce in una località turistica, dove alcuni amici degli animali hanno
un’idea originale: nella stagione estiva si intensifica il vergognoso
fenomeno dell’abbandono di animali da parte di proprietari incivili
desiderosi di trascorrere le programmate vacanze. Questi comportamenti
sono favoriti dai troppi divieti alla circolazione degli animali imposti
dalle autorità locali, soprattutto nelle zone turistiche. Così,
ai Bagni Sport di Albisola Marina in provincia di Savona, si corre ai
ripari. La spiaggia è ampia e attrezzata con sdraio e ombrelloni. Ma a
caratterizzarla è altro: separata da una graziosa “siepe” in canna di
bambù, c’è una zona creata apposta per i bagnanti con quattrozampe al
seguito. La parte “riservata” non è piccina: sono 6 metri di
larghezza per una sessantina di metri di lunghezza, arrivando fino al
mare. Un “corridoio” evita che i quattrozampe invadano il territorio
di coloro che non hanno cani. I cagnoloni sono curati e riveriti: hanno
capannine-cuccia per ripararsi dal sole e c’è anche una doccia tutta
per loro. Tutto concordato con la Capitaneria. Risultato? “Abbiamo
ricevuto prenotazioni da tutta Italia e dall’estero”, risponde
Elisabetta Dall’Orto, proprietaria dei Bagni Sport e animalista
convinta. “Quest’anno molti tedeschi e parecchi italiani hanno scelto
Albisola anziché la vicina Francia, dove l’accesso dei cani al litorale
è normalmente consentito”. Ad Albisola Marina si è proceduto con
criterio: insieme all’Usl e alla Capitaneria si è studiato un
regolamento sanitario preciso. Alla reception dei Bagni ai proprietari dei
cani viene consegnato un kit composto da paletta e sacchetto per le
deiezioni e una ciotola per la sete dei quattrozampe. Non solo. I
proprietari sono invitati a portare il cane fuori dai bagni ogni due ore
per una passeggiata. Insomma, la rivoluzione è partita. “Noi abbiamo
voluto dare un segnale”, dice la signora Dall’Orto. “Speriamo ora
che molti altri stabilimenti seguano il nostro esempio”. Detto, fatto.
Sempre in Liguria, a Varazze, è aperto agli scodinzolanti quattrozampe
anche i Bagni Nautilus: pure qui è stato ottenuto l’ok da parte della
Capitaneria di porto di Savona. E
il resto d’Italia? “E’ assurdo che su 3.000 chilometri di costa, in
Italia solo poche decine di metri siano accessibili ai cani durante
l’estate”, si lamenta Cristina Morelli dell’associazione Gaia
Animali & Ambiente. “In Francia e in Corsica la metà dei litorali
è libero anche allo scorrazzare dei quattrozampe”. Il problema, quindi,
rimane. Non è un rompicapo per poche sparute persone: un quarto delle
famiglie italiane ha un cane. E d’estate deve fare i conti con i
divieti. “Invece”, spiega il vicedirettore della rivista “Quattro
Zampe” Saverio Paffumi, che ha creato il “Comitato Quattro Zampe in
Spiaggia”, “rispettando le norme igieniche e assicurando il necessario
comfort agli animali, molti stabilimenti avrebbero i requisiti per
attrezzarsi e chiedere i permessi alle autorità. La domanda che ci
poniamo è semplice: perché non permettere l’accesso dei cani in
stabilimenti che prevedono spazi appositi in linea con le norme
igieniche?” Ecco allora mettersi in moto un vero e proprio movimento di
opinione. “Il
comitato “Quattro Zampe in Spiaggia”, spiega Paffumi, “è nato
proprio allo scopo di diffondere presso i gestori degli stabilimenti
balneari e le istituzioni la consapevolezza di quanto poco, in fondo,
occorre fare per alleviare il disagio di tanti cittadini e dei loro
animali, favorendo con ciò anche l’affermarsi di una più civile e
serena armonia con chi animali non ne ha”. Il comitato fa sul serio:
coordinato dalla rivista “Quattrozampe”, ha come presidente la nota
astrofisica Margherita Hack, coadiuvata da altri personaggi di spicco del
mondo dello spettacolo e della televisione. Qualche nome? Enrica
Bonaccorti, Folco Quilici, il direttore del telegiornale di Rai 2 Clemente
Mimum, la conduttrice del programma radiofonico “L’Arca di Noé”
Fulvia Fazio, il consigliere comunale verde di Roma Monica Cirinnà. Del
comitato fanno parte un folto gruppo di associazioni ambientaliste, da
Legambiente agli Amici della Terra a Gaia Animali & Ambiente. Ma ci
sono anche quelle animaliste, come Diamoci La Zampa, Lega per la Difesa
del Cane, Enpa di Savona, Lav, Ifaw, Oipa e altre ancora. Un piccolo
successo è già arrivato: il 20 giugno è stato inaugurato un’altro
stabilimento balneare. Si tratta dei Bagni Marechiaro al lido di Fregene,
vicino a Roma. Lo stabilimento è stato ribattezzato per l’occasione “Marechiaro-Baubeach”.
Un nome che è già un programma. “Ma non ci fermiamo qui”, promette
Paffumi. “L’anno prossimo ci piacerebbe vedere decine di luoghi dove
quattrozampe e bipedi trascorrono le vacanze sotto l’ombrellone. In
perfetta sintonia gli uni con gli altri”. E allora si potrà proprio
dire: buone vacanze a tutti. Spiagge
roventi per cagnetti e... parenti di
Edgar Meyer Una
multa da sei milioni di lire. L’hanno presa una bagnante genovese con
cagnetto al seguito, una coppia su un tratto isolato di costa sarda, un
signore che in Liguria aveva trovato un cane sul bagnasciuga e gli stava
prestando soccorso e un giovane turista milanese sorpreso con il proprio
cagnolino sulla spiaggia di Paraggi, tra Portofino e Santa Margherita.
Multe talmente salate che se ne sono occupati i giornali. Ma non sono
stati i soli. Le sanzioni per chi porta Fido in spiaggia, quest’anno,
fioccano. Già, perché per i cani il mare è tabù. Vietato l’accesso,
ovunque. O quasi. Il problema è reale. Non è un rompicapo per poche
persone: un quarto delle famiglie italiane ha un cane. “E’
assurdo che su 3.000 chilometri di costa, in Italia solo poche decine di
metri siano accessibili ai cani durante l’estate”, lamenta
l’associazione Gaia Animali & Ambiente. “In Francia e in Corsica
la metà dei litorali è libero anche allo scorrazzare dei quattrozampe”.
Se
soprattutto in Liguria fioccano le multe, dalla Liguria arriva però pure
una controproposta: un breve tratto di spiaggia libera riservato ai
proprietari di cani in ogni Comune della regione. E’ quanto ha chiesto
l’Enpa di Savona. “Troppi divieti e mai, o quasi mai, servizi e
facilitazioni”, spiegano. Il Comune di Ospedaletti è stato il primo a
rispondere: per tutta la stagione è attiva una spiaggia attrezzata anche
per i quattrozampe. L’area, autorizzata da Asl e Capitaneria di Porto,
è ricavata in una zona adiacente lo stabilimento balneare “Baiaverde”.
In
Italia, per la verità, non esiste una norma nazionale che regola la
materia in maniera ferrea. Sono le Capitanerie di Porto a decidere divieti
o possibilità di accesso. E’ bene quindi informarsi, prima di
frequentare una spiaggia, sul regolamento locale. Come comportarsi quando
ci si accosta alla riva? Intanto, gli orari: evitare le ore di
affollamento. E’ chiaro che più gli spazi sono stretti più Fido
rischia di dare fastidio. E poi il solleone per lui è una pena. Meglio,
per una bella sgambata, la mattina presto e le ore del tramonto.
Obbligatori, sempre, paletta e sacchetto per la raccolta delle deiezioni.
Solo così si evitano lamentele e discussioni. E ci si garantisce il
rispetto. E’ bene, poi, avere sempre a portata di mano guinzaglio e
museruola. Sennò si corrono grossi rischi. “Rispetto
a un’ordinanza della Capitaneria, del Comune o dell’Ufficio
Circondariale Marittimo”, fa sapere l’associazione Gaia Animali &
Ambiente, “dovrebbe comunque avere più peso un decreto del Presidente
della Repubblica (il n.320 del 1954) che prevede l’obbligo di museruola
o guinzaglio ma non il divieto di passeggio”. Per non rischiare multe,
ci si può rivolgere ai privati. Gli stabilimenti balneari che consentono
l’accesso agli animali, in Italia, sono pochi ma buoni: in Abruzzo il
Lido “Ripari di Giobbe” a Ortona a mare (Ch), in Liguria i “Bagni
Sport” di Albisola Marina (Sv) e in Lazio il “Bau Beach” del Lido di
Fregene. Fanno affari d’oro. E, aggiungiamo noi, se lo meritano.
News Appello
per otto trovatelli. Lo lancia l’associazione
GAIA e Diamoci La Zampa (Tel. 02-98282639) per il dobermann
Stefano, il mastino napoletano Arcibaldo, l’alano femmina Kim, il
maremmano Poldo e i meticci Pippo, Benny, Mascherino e Mascherina, tutti
sfrattati dalla pensione dove erano accuditi. E ora alla ricerca di brave
famiglie che li accolgano. News L’associazione
Gaia Animali & Ambiente ha istituito il centralino “Bau Drin”, il
telefono amico degli animali. Al numero 0333-6103936 si possono chiedere
informazioni sugli alberghi che ospitano cani e gatti, gli indirizzi delle
pensioni per animali in tutta Italia, come si viaggia con le bestiole al
seguito, le leggi che tutelano gli animali e tutto ciò che serve per
passare una vacanza con il proprio beniamino. Le
leggi Abbandonare
un animale è un reato da codice penale. Lo dicono la legge n. 281 del
1991, la legge n. 473 del 1993 e il Codice Penale all’articolo 727. Chi
compie questo gesto, oltre a macchiarsi di un peccato etico, diventa
dunque un
fuorilegge. Le sanzioni sono pesanti: vanno fino a 10 milioni di
lire. Compito di un cittadino modello è di denunciare chi ha infranto la
legge. Come? Semplice: recandosi dai Carabinieri o presso la stazione di
Polizia più vicina e raccontando il fatto di cui si è testimoni. Saranno
poi le autorità ad indagare ed, eventualmente, punire i colpevoli. |