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canePer il bene dei nostri cuccioloni è necessario qualche accorgimento per essere certi di lasciarli in buone mani. Troppe persone si “inventano” infatti il mestiere di “pensione” senza nulla sapere di etologia e di gestione degli animali, approfittando della necessità di decine di migliaia di cittadini che durante le vacanze non possono portare con sé l’amato compagno. La vita dei nostri quattro zampe non può essere lasciata al caso, in mano a improvvisati imprenditori. Il settore è peraltro senza regole precise. Le pensioni per animali sono inquadrate professionalmente con l’espressione “prestazioni di servizio”, come un noleggiatore di auto. Ma si occupano di esseri viventi. Non solo. L’iscrizione alla Camera di Commercio avviene sotto la dicitura “altri”. Insomma: il settore è poco regolamentato, nonostante stiano nascendo pensioni come funghi.

Per partire tranquilli e non rischiare di abbandonare il proprio animale in pensioni-lager le associazioni Gaia Animali & Ambiente e Diamoci La Zampa hanno predisposto un decalogo per la scelta del posto giusto, garantito da obiettivi “parametri animalisti”.

 

caneColpisce anche i nostri amici a quattro zampe e può essere molto pericoloso.
Piccoli accorgimenti per fargli sopportare meglio la bella stagione.

Ogni anno, con l’arrivo del caldo, per sbadataggine, distrazione o anche solo per mancanza di conoscenza dei rischi reali, qualche amico a quattro zampe rimane chiuso in macchina e, anche a finestrini parzialmente aperti, rischia di morire o muore per l’eccessivo caldo.

Il cane ed il gatto hanno una temperatura corporea che è stabile, indipendentemente dalla temperatura dell’ambiente nel quale si trovano: sono animali omeotermi.
Se si trovano in un ambiente molto freddo, scattano dei meccanismi di termoregolazione che stimolano l’organismo animale a produrre più calore e a ridurre le perdite riducendone la dispersione.

Se si trovano in un ambiente caldo e la temperatura corporea aumenta, questi meccanismi di termoregolazione cercheranno di dissipare calore corporeo riportando la temperatura corporea dell’animale nel range di temperatura proprio della specie.

Questi meccanismi di termoregolazione, purtroppo, funzionano solo entro certi limiti di temperatura ed in assenza di alcuni fattori che possono predisporre ancora di più ad un inadeguato controllo della dispersione di calore.

Fattori predisponenti possono essere:

green hillQuesta è la notizia che tutti volevamo e per cui abbiamo lottato a lungo, grazie soprattutto al Cordinamento Fermare Green Hill:
non è ancora scritta la parola fine sul capitolo Green Hill, ma adesso 2.500 prigionieri possono varcare la soglia del lager e costruirsi una nuova vita! Aiutaci a liberarli da quelle gabbie!

Per i beagle di Green Hill è stata infatti firmata la "scarcerazione" dalla Procura. La custodia passa in mano alle associazioni firmatarie dell'ultimo esposto in ordine di tempo che ha portato al sequestro. Per il momento si tratta solo di "affidi temporanei" in quanto l'allevamento non è ancora sottoposto a sequestro definitivo, ma è importante fare uscire il prima possibile il maggior numero di cani da quel posto e dare loro la possibilità di dormire sonni tranquilli!

Si tratta di cani che hanno vissuto sempre in gabbia, con luce artificiale, senza un serio contatto umano. Per cui sono cani da gestire con particolare attenzione. A tutti coloro che si offriranno verrà fornito un "protocollo" di gestione di animali recuperati da laboratori di vivisezione, stilato e distribuito dall'associazione con più esperienza nel campo: VitaDaCani Onlus * www.vitadacani.org *, associazione con la quale Gaia Animali & Ambiente ha un rapporto di particolare affetto: proprio con Vita da Cani e Diamoci La Zampa, Gaia ha dato l'avvio a quello straordinario progetto "Salviamo i cani di Bucarest" che poi è diventato -grazie a Sara Turetta- Save The Dogs.

COSA FARE DUNQUE?

scoiattolo grigioL’Unione Europea e il Ministero dell’Ambiente hanno chiesto a Regione Lombardia, Liguria e Piemonte di eradicare gli scoiattoli grigi. Eradicare significa eliminare. Eliminare alla radice. Con metodi cruenti, che richiamano il Medioevo e altri periodi bui. Eccone alcuni: cattura e soppressione tramite dislocazione cervicale (cioè gli tirano il collo), cattura e soppressione per inalazione di CO2 (cioè con camere a gas).

La Provincia di Milano, chiamata a pronunciarsi, grazie a un intervento del consigliere provinciale Pietro Mezzi di SEL ha per ora rimandato la decisione.

“La questione è complessa e merita di essere ulteriormente analizzata – afferma Pietro Mezzi. Ho quindi proposto al Consiglio provinciale di rinviare la decisione per avviare un approfondimento nella competente Commissione provinciale che preveda incontri con le associazioni ambientaliste e animaliste e le direzioni dei parchi regionali e locali, che sono i luoghi della cosiddetta ‘sperimentazione’.

L'eradicazione dello scoiattolo grigio così come prospettata ora da Unione Europea, Ministero dell’Ambiente e Regioni Lombardia, Piemonte e Liguria è mortificante dal punto di vista etico ma clamorosamente errata anche dal punto di vista "scientifico", così come è congegnata ora”, attacca il presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer. “Si spendono quasi 2 milioni di euro x l'eradicazione ma NON SI VIETA ancora la commercializzazione e l'allevamento dello scoiattolo grigio! Lo scoiattolo grigio è in Europa perché qualcuno l'ha comprato, portato in Italia e rilasciato sul territorio. Ora si pensa di sterminarlo ma si permette l'importazione, l'allevamento e la commercializzazione. I classici soldi buttati nel cesso”.

Ringraziamo Mezzi per aver chiesto uno stop di approfondimento.

“La richiesta che potrebbe arrivare dalla Provincia di Milano, visto che non è arrivata dalla Regione e dal Ministero, è di investire i tanti soldi previsti NON in piani di sterminio MA in piani di studio per il controllo demografico non cruento della popolazione di scoiattolo grigio. Si provi a cercare delle soluzioni alternative non cruente. Sarebbe grandioso se la Provincia di Milano desse per prima un segnale in questa direzione. Prima o poi ci dovrà essere un ente che mette in dubbio l'eradicazione mediante uccisione-sterminio”, conclude Meyer.

“Siamo per la biodiversità, ma nel rispetto della vita di tutti”, è il motto dell’associazione Gaia.