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Dal 2 dicembre e per tutta la settimana andranno in onda su Radio Lifegate - nella rubrica Vivibilità (curata da Chara Boracchi) - “pillole” di intervista al presidente di Gaia, Edgar Meyer. Ecco le 5 pillole. 

Presentiamo il decalogo per un Natale sostenibile, redatto dalla rivista Ecoideare - www.ecoideare.it - in collaborazione con la nostra associazione.

Decorazioni di casa
Perchè spendere soldi per acquistare decorazioni artificiali quando possiamo sfruttare ciò che la natura della nostra zona ha da offrirci? Viviamolo come un piccolo gioco: organizziamo un pomeriggio con figli o amici e partiamo all’esplorazione del nostro quartiere.

Rametti di alberi, pigne ma anche bacche, arance e foglie possono diventare decorazioni perfette. Rallegrate e abbellite con qualche fiocchetto possono diventare composizioni per segnaposto, per centrotavola e altro. Il tutto a costo zero e a totale biodegradabilità: passate le feste, via tutto nel compost!

Alberi 1
Gli alberi veri rappresentano la scelta più sostenibile, ma a condizioni ben precise. Devono essere acquistati con le radici, in modo che, finite le feste, possano essere piantati in terra. Bosso, alloro o arbusti sempreverdi sono essenze locali e facili da trapiantare e curare. Se invece vogliamo proprio un abete, accertiamoci che porti il marchio Fsc: in questo modo potremo essere sicuri che provenga da foreste gestite in modo sostenibile. Molti Comuni ne organizzano il ritiro per sistemarli in luoghi appositi. È il modo più sicuro per essere certi che il nostro abete non morirà.

La produzione di carne è responsabile delle carestie e del cambiamento del clima.
Ecco perché le popolazioni più ricche dovrebbero cambiare dieta.


L'impressionante aumento dei prezzi energetici degli scorsi anni ha determinato un aumento altrettanto impressionante dei prezzi dei generi alimentari in tutto il mondo. La crisi è stata esacerbata dalle ripercussioni 'in tempo reale' che il cambiamento del clima sta avendo sull'agricoltura, in primis siccità, alluvioni e altri cataclismi climatici che hanno pesantemente inciso sulla produzione degli alimenti di base in molte aree del mondo.

Dopo la privatizzazione della gestione dell'acqua, approvata dal Parlamento italiano, pubblichiamo un estratto di "Umano stupidario...Ma per fortuna", la rubrica di Edgar Meyer tratta dalla rivista EcoIdeare (www.ecoideare.it) di cui Meyer è direttore responsabile.

Nella notizia precedente del nostro sito, invece, troviamo una (come sempre) saggia riflessione di Giorgio Nebbia sulla proprietà dell'acqua. Che consigliamo di leggere.

Umano stupidario
Acqua privatizzata
Il Parlamento italiano ha definitivamente approvato, seppur con scarto minimo, il decreto Ronchi. Il testo del ddl, con cui il governo ha incassato la fiducia, prevede, fra le altre cose, la privatizzazione della gestione e dell’erogazione dell’acqua. Dura la contestazione da parte dell'Idv  e delle forze della società civile. Gli esperti concordano: il prezzo dell’acqua aumenterà.
 
Ma per fortuna
C’è chi dice no
La Regione Puglia ha stabilito l’avvio del processo di ripubblicizzazione dell’Acquedotto pugliese. Il presidente Vendola e la Giunta regionale ritengono l’acqua non assoggettabile ai meccanismi di mercato. Il rifiuto della privatizzazione si diffonde: a Palermo, Napoli, Pietra Ligure, Corchiano, Povegliano Veronese, Sommacampagna, Fumane ed altri Comuni piccoli e grandi sono stati inseriti negli Statuti articoli a protezione dell’acqua come bene comune pubblico.