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loghinoPer il bene dei nostri cuccioloni è necessario qualche accorgimento per essere certi di lasciarli in buone mani. Troppe persone si “inventano” infatti il mestiere di “pensione” senza nulla sapere di etologia e di gestione degli animali, approfittando della necessità di decine di migliaia di cittadini che durante le vacanze non possono portare con sé l’amato compagno. La vita dei nostri quattro zampe non può essere lasciata al caso.

Per partire tranquilli l’Assessorato al Benessere Animale del Comune di Genova, in collaborazione con l’Ufficio Diritti Animali del Comune e l’associazione Gaia Animali & Ambiente, ha predisposto un decalogo per la scelta del posto giusto.

Eccolo.

  1. prima dell’affido, visitare personalmente la struttura: se il titolare rifiuta la visita, è meglio cercarne subito un’altra
  2. verificare che i box siano spaziosi, con una parte all’aperto e una coperta al riparo da sole e pioggia
  3. accertarsi che la pensione disponga di un veterinario
  4. portare l’animale in pensione per periodi brevi prima della vacanza: si potrà abituare e si potrà verificare come reagisce e come viene curato
  5. prima della consegna vaccinare l’animale e farlo visitare dal veterinario che ci  rilascerà un attestato di buona salute
  6. sottoporre la bestiola a un trattamento antiparassitario preventivo
  7. diffidare delle pensioni che non chiedono copia del libretto di vaccinazione: è probabile che vengano ricoverati anche animali privi di copertura immunitaria
  8. lasciare sempre un recapito telefonico, per essere raggiunti in caso di complicazioni
  9. farsi rilasciare una ricevuta che attesti che avete lasciato la bestiola in custodia presso la pensione
  10. incaricare un amico di recarsi saltuariamente a fare visita a sorpresa all’animale, per verificare le condizioni di mantenimento
  11. Edgar Meyer, Assessorato Benessere animale Comune di Genova - Gaia Animali & Ambiente Onlus

apuzzoguardiecontrolovenatoriorozzanolightUn altro scandalo di corruzione e tangenti a Milano. Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare per Piergianni Prosperini e un imprenditore della Valtellina. Le Fiamme Gialle stanno effettuando anche sequestri di disponibilità finanziarie nei confronti di due emittenti televisive locali coinvolte.

Prosperini, ex assessore regionale della passata Giunta Formigoni e grande amico della lobby dei cacciatori, sarebbe finito in un giro di corruzione legato ad appalti per la costruzione di stand fieristici durante la Borsa Internazionale del Turismo. L'ipotesi è emersa dalle indagini condotte dai pm Alfredo Robledo e Paolo Storari. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip Andrea Ghinetti e per Prosperini prevedono gli arresti domiciliari: il Gip, nell'ordinanza, aggiunge che l'accusato avrebbe dimostrato una elevata capacità a delinquere, continuando a commettere reati anche quando sapeva già di essere indagato.

Sarebbe coinvolto anche l'ex assessore di centrodestra a Sondrio Luca Spagnolatti, già coinvolto in un indagine della procura di Sondrio per reati contro la pubblica amministrazione e raggiunto anche lui da un'ordinanza di arresti domiciliari. Sarebbero indagate anche altre due persone, in passato collaboratori dell'esponente leghista. 

Tra gli altri guai giudiziari ci sarebbe anche un traffico di materiale di armamento, reato commesso fino al 2006 e quindi non attuale. La vendita di visori notturni a infrarossi per fucili da caccia sarebbe avvenuta con l'Eritrea, paese nel quale Prosperini avrebbe ricoperto il ruolo di fiduciario del governo. Questo però, precisano gli inquirenti, è un reato tentato ma non consumato per il quale l'accusato risulta sì indagato ma per reati fiscali: ci sarebbero delle percentuali d'intermediazione percepite in nero.

Prosperini era già stato arrestato nel 2010 per turbativa d'asta e truffa. Patteggiò una pena di 3 anni e 5 mesi. In quell'occasione l'assessore seppe dell'arresto in diretta tv.

 

giorgionebbiadi Giorgio Nebbia Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.

Il medico islamico al-Asuli, vissuto a Bokhara nove secoli fa, aveva diviso la sua farmacologia in due parti: "Malattie dei ricchi" e "Malattie dei poveri". Lo ha dissepolto dall'oblio il premio Nobel pakistano Abdus Salam (1926-1997) in un articolo pubblicato nell'aprile 1963, all'alba dell'attenzione per l'ecologia, per ricordare che anche oggi i paesi ricchi e i paesi poveri sono entrambi affetti da malattie fisiologiche ed economiche che, passando da una parte all'altra, rendono malato il grande, unico corpo della comunità umana.

Il tema è stato ripreso dal Papa nel discorso del 3 luglio 2011, quando ha detto che "moltitudini sfinite si trovano nei paesi più poveri, provate dall'indigenza; e anche nei paesi più ricchi sono tanti gli uomini e le donne insoddisfatti, addirittura malati di depressione. Pensiamo poi ai numerosi sfollati e rifugiati, a quanti emigrano mettendo a rischio la propria vita.". Il "ristoro" annunciato dal Vangelo, "il vero rimedio alle ferite dell'umanità, sia quelle materiali, come la fame e le ingiustizie, sia quelle psicologiche e morali causate da un falso benessere", presuppone l'abbandono della "via dell'arroganza, della violenza utilizzata per procurarsi posizioni di sempre maggiore potere, per assicurarsi il successo ad ogni costo. Anche verso l'ambiente bisogna rinunciare allo stile aggressivo che ha dominato negli ultimi secoli e adottare una ragionevole `mitezza', la regola del rispetto e della non violenza".

"Parole sante", si potrebbe dire, dal momento che davvero i paesi ricchi e i paesi poveri sono entrambi malati. Le malattie fisiologiche dei ricchi provengono dalla insoddisfazione, dall'inquinamento, dalla necessità di rapinare le risorse naturali altrui, specialmente dei paesi poveri, per sopravvivere, dalla necessità di stare sempre in una situazione di pre-guerra per evitare che i poveri si ribellino, e dallo stare in una situazione di continua tensione in vista di tale ribellione. Gli ultimi cinquanta anni sono stati solo apparentemente anni di pace: centinaia di conflitti sono esplosi nei paesi poveri, alimentati anche dai paesi ricchi, interessati a continuare lo sfruttamento degli stessi paesi poveri e a vendergli armi.

Le malattie fisiologiche dei paesi poveri derivano dalla scarsità di cibo, di acqua, di energia, dalle abitazioni malsane, dall'analfabetismo, dalla distruzione della fertilità del suolo e delle foreste, dall'aumento della popolazione. Le giovani generazioni dei paesi poveri migrano verso le grandi città che crescono con i loro grattacieli, circondate da grandi estensioni di baracche miserabili in cui dilagano le malattie e la prostituzione, accanto alle colline di discariche dei rifiuti dell'opulenza delle classi ricche all'interno dei paesi poveri. Da qui un senso di ribellione e la ricerca di una cura nella conquista, anche violenta, dell'indipendenza e della giustizia. I giovani dei paesi poveri, se appena possono, cercano di alleviare la loro miseria bussando alle porte dei paesi ricchi che, spaventati, li respingono senza pietà.

E infine il malessere degli anziani, il cui numero aumenta sempre, nei paesi ricchi spesso abbandonati e privi di affetti e solidarietà e poverissimi nei paesi poveri. La situazione peggiorerà sempre fino a quando le classi dirigenti non si accorgeranno che la cura delle malattie dei poveri è essenziale anche per guarire le malattie dei ricchi. Ma i paesi ricchi possono guarire soltanto con una cura dolorosa e traumatica che richiederà la revisione radicale dei modi di produzione e di consumo, degli stili di vita, del comportamento nei confronti delle risorse naturali e ambientali.

Il cambiamento per forza deve passare attraverso nuovi criteri di giustizia planetaria, basata sulla equa distribuzione dei beni comuni della Terra, come premessa per una qualche forma di pace o almeno di minore violenza nei rapporti internazionali. "Mitezza" verso l'ambiente, ha detto il Papa; mitezza verso l'ambiente e verso il prossimo è stato il messaggio "verde" di Alex Langer (1946-1995) un profeta inascoltato nella nonviolenza. La cura delle malattie dei ricchi e di quelle dei poveri richiede coraggio, diffusione dell'istruzione e delle conoscenze, soprattutto solidarietà che assicuri ai poveri alimenti, assistenza medica, acqua, posti di lavoro, pratiche agricole compatibili con i terreni, accoglienza e integrazione fra popoli ed etnie.

Compiti giganteschi, ma anche entusiasmanti, che richiedono un gran numero di specialisti nel campo delle scienze della natura, nelle tecniche di lotta agli inquinamenti, nei metodi per economizzare le risorse naturali e per riutilizzare le merci usate, nei processi di fabbricazione dei macchinari, degli oggetti, degli alimenti, ma anche governanti capaci di imprimere un orientamento morale ai processi economici. Un grande progetto di speranza.
altE’ uscito il nuovo numero di Ecoideare, il bimestrale di cultura, stili di vita e progetti sulla sostenibilità ambientale con cui la ns. associazione collabora intensamente e il cui direttore è il nostro presidente, Edgar Meyer.

Il recupero e il riciclo dei materiali rappresentano una necessità sociale che evidenzia il grado di sensibilità e di civiltà di un Paese. L’economia del recupero è l’economia del futuro: crea competitività, produce know how e sviluppa esperienze virtuose. Questo numero è l’occasione per far conoscere le eccellenze italiane e straniere nel recupero e nel riciclo dei materiali. Per conoscere processi industriali innovativi e nuovi materiali che permettono di recuperare energia e materia, senza sprechi e con indubbi vantaggi ambientali, economici, sociali.

Certo, poi c’è anche altro in questo numero: Pierluigi Mutti, ad esempio, ci parla di “fine dello spreco”, Paolo Ricotti ci spiega l’importanza dell’”effetto selva” in contrapposizione all’effetto serra, e infine con il direttore Meyer ci permettiamo anche un breve excursus sulla storia del movimento ambientalista italiano, un’avventura lunga un secolo tutta da conoscere…

Info: www.ecoideare.it – tel. 02.36642800 – email: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.