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Cosa c'e' nel cibo dei nostri migliori amici?
L'allarme sulla sicurezza alimentare ha reso ricettivi e sensibili i consumatori ed i lettori sul versante dell'informazione. Quella stessa informazione indipendente e credibile che le istituzioni ed i produttori hanno fatto mancare, o peggio hanno occultato negli anni.

Molti possessori di cani e gatti, in piena emergenza "Mucca pazza", si sono chiesti se non fossero a rischio anche gli alimenti industriali che quotidianamente somministrano ai propri beniamini e se il contagio della fatidica "BSE" non fosse in agguato anche per Fido e Micia.

L'acquirente medio può facilmente porsi il quesito "ma se per gli alimenti ad uso umano stanno scoprendo tutte queste frodi, chissà cosa finisce nelle scatolette per cani e gatti?", o anche "dove sono finite tutte le farine animali vietate e gli scarti di macelleria a rischio Mucca pazza?".

Domande più che legittime, alle quali è doveroso dare delle risposte. Pur senza creare allarmismi è giusto informare correttamente, in maniera limpida ed indipendente, quali sostanze compongono la dieta industriale di cani e gatti.
Pet-food.pdf 65.62 Kb Abbiamo il diritto di sapere e poter scegliere in serenità e consapevolezza. Anche, anzi soprattutto, se non scegliamo solo "per noi", ma per i nostri migliori amici.

Il libro. Scritto in stile giornalistico d'inchiesta ed affronta tutti gli aspetti relativi all'alimentazione di cani e gatti ed alle produzioni industriali di pet-food. Lo spunto è dato dall'attualità dell'emergenza "Mucca pazza" e dai suoi risvolti su cani e gatti (quindi sulle varianti di BSE per le specie non bovine), sulle farine di carne, sui cibi a rischio.

Il libro contiene una documentata premessa sulle colpe, le omissioni e le manipolazioni dell'informazione su "Mucca pazza" da parte di governi, Unione Europea e Produttori, schede sui singoli componenti degli alimenti industriali per i pets, relazioni di indagini e frodi smascherate dai NAS dei Carabinieri, case history americane (il regno del pet-food) ed europee, pareri si esperti veterinari, etologi e ricercatori, normativa vigente, consigli pratici per non correre rischi e leggere con cura le etichette. L'opera si avvale della consulenza di eminenti studiosi e veterinari.

Alcuni dati per riflettere: Gli animali domestici in Italia e nel mondo
- Famiglie con animali d'affezione in Italia: 8.500.000 (circa 25.500.000 persone: il 45% della popolazione italiana)
- Totale animali di affezione in Italia: 30.000.000 (tra cui 12.000.000 di uccelli e 5.500.000 di pesci)
- Totale animali di affezione in Europa: 178.000.000
- Famiglie con cani in Italia: 4.500.000 (circa 13.500.000 persone)
- Cani e gatti nel mondo: 220.000.000 - Cani con proprietario in Italia: presunti 5.800.000, censiti 4.100.000
- Gatti con proprietario in Italia: 6.600.000
- Fatturato dei cibi per animali (petfoods) ogni anno in Italia: 870 miliardi (di cui 358 miliardi per gatti e 292 miliardi per cani).
- Fatturato dei petfoods in Inghilterra: 2.000 miliardi
- Crescita annuale delle vendite di petfoods in Italia: 5 - 8%
- Mercato annuo in Italia per animali d'affezione: 2.000 miliardi l'anno.
- Spesa farmaceutica in Italia per curare animali da compagnia: 203 miliardi, di cui 147 miliardi per farmaci ad uso umano.

Le lettrici ed i lettori.
Il libro intende offrire elementi conoscitivi, di approfondimento e cautela ai consumatori, ma anche suonare la sveglia ai produttori affinchè modifichino in meglio i propri prodotti, garantendo la qualità ed il benessere degli animali domestici.

I dati che seguono offrono una breve panoramica del mercato del pet-food: Nel 1999 il tasso di crescita del mercato del pet-food in Italia è stato del 5,8%, mentre negli anni precedenti si è sempre attestato tra il 5 e l'8%.

I due terzi del mercato sono detenuti dai principali produttori e importatori (Friskies Italia e Purina della Nestlè e Dolma del Gruppo Mars), seguiti da altre multinazionali presenti sul canale della grande distribuzione e su quello specializzato e da alcuni produttori.

Il numero degli animali da compagnia risulta in visibile aumento in tutti i paesi sviluppati, Italia inclusa, raggiungendo tassi di crescita del 10%.

Nel nostro paese domina le classifiche il gatto, grazie anche alle minori esigenze di cure e presenza umana rispetto al cane. Il 20% dei proprietari di gatti usa regolarmente cibi confezionati. I 2/3 del mercato sono coperti dai cibi umidi, mentre la restante quota è coperta dai cibi secchi.

In paesi come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti la penetrazione del pet-food ha raggiunto da tempo il 90-95%. In Italia circa il 50% dei proprietari di animali domestici, cani e gatti, non ha mai consumato cibi confezionati.

Autori. Stefano Apuzzo ed Edgar Meyer. Il primo giornalista, già parlamentare, autore di testi e libri sugli animali, l'ambiente e la sicurezza alimentare (il più recente, scritto con Stefano Carnazzi: "Quattro sberle in padella", Stampa Alternativa, 4.000 copie già vendute) promotore di importanti leggi di tutela degli animali, R&D manager dell'ENCI, Ente Nazionale della Cinofilia, consulente ambientale e Portavoce di Gaia. Il secondo giornalista, scrittore, collaboratore di testate del settore animali domestici, tra cui "Quattrozampe", storico dell'ambiente, Presidente di Gaia e Portavoce di Diamoci la Zampa, divulgatore storico-ambientalista.à Entrambi autori, con Stefano Carnazzi, del sito web www.gaiaitalia.it e collaboratori di Bau.it.