Per una scelta consapevole La parola boicottaggio evoca scenari bellici e conflittuali. In realta', nel terzo millennio dovremmo parlare di informazione libera e scelte consapevoli - quella che una volta veniva definita la "controinformazione". I mezzi di comunicazioni e le grandi case editrici, quindi la cultura, sono per lo piu' di proprieta' di grossi gruppi economici e finanziari o vengono condizionati dalle commesse pubblicitarie di imprese e multinazionali. E' evidente che in un panorama di assenza, pressoche' totale, di liberta' a varieta' culturale e di informazione qualsiasi campagna che miri a "scelte libere e consapevoli" diventa difficile se non impossibile. Nessuno se la sente di passare le giornate inseguendo nostalgici ricordi del "ciclostile" e dei volantinaggi di una stagione di impegno e passione politica che evidentemente non esistono piu'. La piazza virtuale ha sostituito quella reale o perlomeno la affianca con prepotenza. Emblematica, in tal senso, e' stata la protesta anti-globalizzazione di Seattle, citta' periferica degli Stati Uniti, dove si e' svolto il summit WTO (World Trade Organization- Organizzazione Mondiale del Commercio) sotto l'assedio di migliaia di manifestanti convocati ed organizzati tramite Internet, la piazza virtuale appunto.
Gli organizzatori della riunione del WTO avevano scelto Seattle proprio perche' difficilmente raggiungibile e non proprio alla portata di "manifestazioni oceaniche" da parte dei "dannati della Terra" (come definiva Franz Fanon gli "esclusi"). Ma i "Dannati" hanno dimostrato al mondo intero di non essere poi cosi' "esclusi" dalla modernita' e di avere anzi gli strumenti (tecnici e culturali) per mettere se non in crisi perlomeno seriamente in discussione le decisioni dei "Grandi". Ripensare le strategie di comunicazione, informazione indipendente ed azione contro chi devasta l'ambiente, tortura gli animali, mette a repentaglio la salute del pianeta e degli uomini con frodi e sofisticazioni che fruttano miliardi. Questo e' oggi l'imperativo. Se il "boicottaggio" dichiarato come intento di arrecare danno ad un'attivita' e' reato sanzionato dal nostro codice penale e civile (vedere la scheda sugli aspetti legali), non e' cosi' per l'informazione volta ad un consumo libero e consapevole. |
Esclusivo - Una attenta analisi degli aspetti legali del boicottaggio. Clicca qui. Manifestazione davanti a un fast-food.
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