Art&Concept Alessandro Petrini

Nati per vivere. O per morire.
a cura di Daniela Bellon e Stefano Carnazzi

Continua in Norvegia, in Groenlandia e in Canada il massacro di piccoli di foca e di foche adulte (pelli importate anche dall'Italia, principale acquirente di pelli di foca adulta). Non si ferma neanche la strage di balene e balenottere. Anzi s'intensifica. E il disprezzo per la natura e gli animali si sposa con quello ai danni delle popolazioni indigene.

-La campagna d'informazione di GAIA.
-Oggi: cuccioli di foca.
-Pagina 2: il problema, i dati.

-Pagina 3: la campagna di GAIA, e il futuro.
-Balene.
-Il Giappone si riarma.


Approfondisci
La campagna di GAIA
Fin dal 1995 GAIA si e' impegnata sulla questione.

Dati e fatti.
Il problema della caccia alle foche in Norvegia.

Comunicato stampa
In onda gli spot TV.

Updates
al 19 novembre '01

Link
La Direttiva europea sull'importazione di pelli

Diritto Ambiente
Sul sito di un grande giurista verde, Maurizio Santoloci, una velina sul caso.

Studi internazionali
Il sito, in inglese, offre una panoramica di casi giuridici internazionali sulla caccia agli animali marini.

Wetlands
Un'Associazione newyorkese che offre alcune news sul tema.

International Wildlife Conservation
Un'utile panoramica delle stragi in corso in Norvegia, ma anche in Canada e in Russia.

Seal Conservation Society
Con i pericoli sempre crescenti derivanti da inquinamento, pesca eccessiva, guerre commerciali e stragi intenzionali, le foche hanno sempre piu' bisogno di protezione.

Aiuto
Come aiutarci

NOAH
Gli attivisti norvegesi, partner di GAIA.

Su informazioni di fonte internazionale (IFAW, NOAH) GAIA da anni segnala che non si e' arrestato il traffico di specie polari e marine a rischio.

Su queste basi e' stata impostata una campagna d'informazione: GAIA ha prodotto uno spot TV che VA IN ONDA IN QUESTI GIORNI sulle reti Mediaset (si ringrazia Publitalia '80!).

L'azione pubblicitaria, orchestrata dalla nostra PR Daniela Bellon,ha previsto anche moduli per la raccolta firme e dicartoline (la cui grafica ha meritato di essere posta qui sopra in copertina) gia' inviate, a migliaia e migliaia, al Commissario Ue all'ambiente.

Ma non finisce qui.

Il Canada e', con la Norvegia e la Groenlandia, il paese che continua impunemente la strage di cuccioli di foca a scopo commerciale, spacciato per "scopo scientifico". Si uccidono i piccoli a colpi di piccone in testa per la loro pelle e pelliccia.

L'Italia e' tra i principali importatori di pelli di foca, destinati ai calzaturifici e all'abbigliamento, alle industrie di retail. Nel mirino, in particolare, il pellame interstiziale usato da diversi stilisti.

Cio' nonostante al Canada piace vendersi nei depliant turistici come paese "amico della natura". E' un paese di grandi contraddizioni, che mentre riconosce il diritto di proprieta' del suolo ad una nazione indiana indigena nega ad altri le basilari condizioni di vita. Il civilissimo Canada, che ancora uccide foche baby e taglia foreste spettacolari, con una mano compie il nobilissimo gesto di regalare agli Inuit che abitano da sempre il vero grande Nord del mondo le terre dove hanno sempre vissuto e con l'altra mano mette gli Innu, un popolo di cacciatori di caribu' e pescatori di salmoni del Quebec orientale, nelle condizioni di sopravvivenza piu' disperate. A Goose Bay quelle che erano le terre degli Innu sono ora un'enorme base di addestramento per supercaccia bombardieri, quelli intelligenti delle guerre umanitarie e del Cermys.

Balene.
La stagione '99 di caccia alle balene si e' chiusa il primo agosto. Per i norvegesi che amano sparare alle balene e' stato un anno no. Ci si sono messi di mezzo il tempo, bruttissimo, e Greenpeace, bravissimi, a dar fastidio agli arpionatori. Sta di fatto che, alla data ufficiale di chiusura, con la precisione che distingue gli scandinavi, sono stati resi noti i dati. I circa 200 balenieri, che hanno le loro basi nelle splendide isole Lofoten, erano riusciti a uccidere "appena" 589 minke whales, purtroppo per loro molto lontani dalla quota di 753, assegnata dalle autorita' norvegesi.

L'anno scorso le cose erano andate meglio per i vichinghi e peggio per le balene: 625 uccise su una quota di 671. Questi i dati ufficiali che le autorita' hanno divulgato senza alcuna paura di reazioni da parte degli ambientalisti. Il tempo e' stato favorevole alle balene hanno titolato i giornali delle Lofoten, Gli avvistamenti sono stati difficili, quasi impossibili. Cosi' il disastro per i balenieri e' stato il mare sempre mosso, la nebbia, la pioggia, il vento. Tutto e' andato per il verso giusto a favore delle balene, al punto che nel mese di maggio, il migliore per sparare con il cannoncino di prua a questi inoffensivi cetacei, le balene uccise sono state 77, rispetto alle 274 del 1998. Le fredde cifre e le statistiche rese note non parlano delle sofferenze dei cetacei che hanno un cuore, polmoni e cervello come noi, perche' sono mammiferi come noi, ma in piu' sono perfette macchine navali, in grado di mantenere rotte anche in piena tempesta, di muoversi con estrema facilita' e fuggire dai pericoli a 30 chilometri all'ora. Finendo poi per nuotare per migliaia di chilometri, dai luoghi di svernamento a quelli di riproduzione.

I biologi marini calcolano che i norvegesi dai primi anni '20 al 1975 hanno ucciso oltre 66.000 balenottere minori. La Balaenoptera acutorostrata, che in Italia si chiama balenottera minore viene uccisa per preparare disgustosi piatti di sushi, pesce crudo, che nei ristoranti giapponesi raggiungono cifre astronomiche, a portata. Si calcola che, al netto, la carne di balena costi al cliente di un buon locale giapponese piu' di un milione di lire al chilo (5 centoni d'euro).

Il Giappone, come la Norvegia, e' tra i paesi che, in seno alla Commissione Internazionale Baleniera, ha sempre giocato un ruolo di pressing eccezionale per dare il via libera agli arpioni ed alle baleniere.

E il Giappone si riarma.
Il Giappone ha re-equipaggiato la flotta di navi con cannoni per arpioni a granata e uncini piu' potenti. Cento di questi armamenti sono stati montati su altrettante navi che a maggio hanno lasciato le coste giapponesi per fare rotta verso il nord del Pacifico per la piu' grande battuta di sterminio fin da quando nel 1984 era stata messa al bando la caccia commerciale.

Si', perche' fino a oggi le armi impiegate sulle navi per braccare le balene erano simili a quelle in uso dal 19esimo secolo. Alcune balene, colpite, riuscivano a strattonare la carne lacerata e a liberarsi. ma il nuovo arpione a testa affilata non dara' loro una seconda chance: vengono sparati al doppio della velocita' di quelli vecchi, e il loro peso, 90 libbre, garantisce un affondo sicuro nel corpo dell'animale.

"Non era piu' accettabile continuare con gli stessi arpioni per tanti anni - dichiarava orgoglioso Hajime Ishikawa, capo veterinario dell'Istituto di Ricerche sui Cetacei. "Questi nuovi arpioni sono costruiti con una granata sulla testata, piu' potenza, e un timer ritardato che consente all'arpione di penetrare piu' a fondo nel corpo della balena prima di detonare".

L'avallo scientifico e' giunto a giugno. Gli scienziati e i biologi dell'Istituto giapponese per la pesca diramano l'allarmante comunicato: "le balene sono troppo ingorde". Mangiano mezzo miliardo di tonnellate di pesce all'anno (ma non si nutrivano di plancton?). E "rischiano di esaurire le risorse degli oceani". Sono un pericolo. Bisognerebbe abbatterle.

Nel luglio 2001, nel corso della riunione dell IWC, la Commissione Baleniera internazionale, il Giappone tento' di acquistare - con pressioni grettamente pecuniarie - i voti di alcuni paesi membri, i cui rappresentanti parevano piu' facilmente corruttibili.

La scusa e' sempre la stessa. Ricerca scientifica. Quest'anno stanno massacrando centinaia di balene. Ricerca scientifica. I gommoni di Greenpeace rincorrono queste corazzate tritacarne dei mari, le affiancano, le ostacolano, e dagli alti tientibene spunta un marinaio che espone alle telecamere il cartello "stiamo prelevando campioni per la ricerca scientifica". Lasciando scie di sangue e brandelli di carne.

Sarebbe a dire: "La popolazione giapponese sta aumentando. Anch'io vorrei condurre una ricerca a lungo termine. Posso iniziare a far fuori alcuni giapponesi? Per 'ricerca scientifica'. Per 'assicurare la sopravvivenza della razza giapponese' "?
Da: LA REPUBBLICA, 4 aprile 2000.
Nel frattempo il governo nipponico ha patrocinato il manuale sacro Tokuya di Cucina della Carne di balena, il cui autore, il celebre chef Mutsuko Onishi, e' il titolare del ristorante Tokuya di Osaka: specialita' a base di balena. Un lieve antipasto di pancetta di balena (strisce di carne della gola, salate e servie crude - un piatto comune nei ristoranti chic di Tokyo). C'e' l'Hari Hari Nabe, fatta con muscoli, lingua, pelle e interiora. C'e' anche il dessert, e i bambini ne sono ghiotti: gelato di grasso di balena.

Daniela Bellon, Stefano Carnazzi

| Il problema foche: le dimensioni; dati e fatti.

| Lo spot TV: obiettivi e risultati.

| Vai alla pagina 2: le azioni, le campagne.

Updates: al novembre 2001!

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Ogni anno i cacciatori norvegesi uccidono 35mila foche, di cui la maggior parte non raggiunge neanche l'anno di eta'.

I cacciatori si lamentano che le foche mangiano troppo del "loro" pesce.

Risibile la loro scusa. Ipocrita la scusa della ricerca scientifica accampata dal governo norvegese dal 1995 per giustificare una strage continua e inaccettabile.

LE CIFRE.

Nel 1983 - 80 pelli di foca importate in Italia.

Nel 1998 - 2.500 pelli.

(fonte: DirittoAmbiente)

LA STRAGE

Nel 1996 furono uccise 27.000 foche.

Nel 1997 furono uccise 38.000 foche.

Di queste, 25.000 avevano meno di un anno.

Le foche sono state uccise a bastonate o a fucilate.

Tali metodi hanno spesso rovinato la pelliccia delle foche, da renderla inutilizzabile.

Le pelli, che non possono essere importate negli USA per divieto (per tutelare i cacciatori canadesi), finiscono sul mercato europeo.

Cina, Corea e Giappone oltre ad acquistare le pelli di foca per farne indumenti alla moda, usano il loro apparato genitale: e' ritenuto afrodisiaco. (fonte: Animal Rights Campaign - NOAH)

Quest'anno, le foche uccise saranno almeno 35.000.

 

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