La caccia non si arresta.
di Stefano Carnazzi

Scandinavia, Groenlandia, Canada, Labrador e Russia, nei Mari del Nord, in Islanda, nelle isole Faer Oer (che sono un possedimento danese), nelle Shetland (britanniche). La caccia prosegue. Quest'anno, in tutto il Circolo Polare Artico, si stima una cifra esorbitante di foche cacciate: 600mila;IL DOPPIO, rispetto all'anno scorso.

Ufficialmente, solo i governi di Canada e Norvegia ammettono di autorizzare annualmente l'uccisione di centianaia di migliaia di foche. Ma tra cifre ufficiali e uccisioni praticate ci sara' sempre un forte divario.

In Canada il piano di uccisioni programmato dal governo canadese era di 275.000 foche, solo per l'anno 2000. Foche uccise per scopi commerciali, per pellame e carne. Quando dicono che la caccia e' necessaria per la sopravvivenza delle popolazioni indigene, dicono una menzogna. Non e' cosi'. Delle 274.000 foche uccise in Canada, quelle cacciate per scopi di "sopravvivenza" ammontano solo a 2.000.

In Norvegia, che non appartiene all'UE ma rientra nell'EFTA, un trattato economico commerciale europeo, la caccia alle foche e' in continuo aumento. I cacciatori norvegesi uccisero nel '96 27.000 foche. Nel '97 il numero sali' a 38.000. I due terzi di queste hanno meno di un anno di eta'. Sono cuccioli. Piu' facili da uccidere: sono praticamente dei "sacchetti di pelliccia" che si muovono impacciati. Basta solo trovarli e "raccoglierli" con la piccozza tra le nevi. Bell'e pronti. L'unico inconveniente e' che la madre (le foche adulte possono raggiungere i due metri di lunghezza) puo' essere nei dintorni, e aggredire, lanciando urla disperate, il cacciatore umano. Che rischia qualche morso. Le testimonianze fotografiche sono eloquenti.

Per esempio, l'ultimo piano norvegese consente ai cacciatori di uccidere solo nella zona dell'isola di Jan Mayen 15mila foche di Groenlandia (Phoca groenlandica, harp seal, i cui cuccioli sono proprio quelli bianchi ritratti in queste foto) e 11.000 foche dal Cappuccio (Cystophora cristata, Hooded Seal). Poi possono spostarsi nel mare di Barents, autorizzati a prendere 53.000 foche adulte e 133.000 cuccioli. In totale, in tutto il Nord Est Atlantico, l'Oceano Artico, tra Russia e Norvegia quest'anno muoiono 200.000 foche.

Dal 1995 il governo norvegese giustifica queste stragi con la scusa IPOCRITA della ricerca scientifica. I "test" sarebbero volti a sperimentare quale metodo di uccisione e' piu' efficace ed "umano", i colpi in testa, di piccone, o di arma da fuoco.

C'e' una Risoluzione del Parlamento Europeo (B4-0053/96) che dice: i cacciatori "usano metodi d'uccisione particolarmente crudeli", e sono colpevoli di "spellare i cuccioli di foca - spesso mentre sono ancora vivi".

Il governo norvegese ribatte: "la caccia alle foche e' necessaria per la costante diminuzione degli stock di pescato". Ma e' la massiccia iper-pescagione a causare il depauperamento delle risorse ittiche nei mari del Nord! Se l'attenzione non si puntera' sull'eccesso di pesca, il problema non si risolvera' mai, anzi peggiorera'.

Cosi' magari ci sara' un'altra SCUSA, ancora piu' ipocrita: essendoci meno pesce, bisognera' uccidere sempre piu' foche.

Stefano Carnazzi

| Vai alla pagina 2: le azioni, le campagne.

| Approfondisci.

| Lo spot TV.

| Per dare una mano.

| Updates a novembre 2001.

Torna alla 1a pagina - foche.

| Back


Nonostante una direttiva europea dell'83 e varie risoluzioni di condanna, la caccia e il commercio di foche non si arrestano. In tutta la calotta boreale, ne saranno cacciate 600mila. Solo nelle coste russo-europee, almeno 200mila.

I due terzi di queste, cuccioli.


Un cucciolo separato dalla madre a colpi di piccozza.


Le sequenze di una battuta di caccia.

 

FAQ | About us | Contact Us | Comunicati stampa
Editorial policy | Statuto | Credit

Copyright © 2001 GAIA - Gaiaitalia.it