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Mille speranze per i cuccioli di foca. Novembre 2001: Solo in pochi giorni di campagna TV, GAIA ha ricevuto: - 1200 telefonate in Sede. - 750 e-mail. - L'adesione e il sostegno di Giorgio Celli, europarlamentare ambientalista. Questo significa che il primo obiettivo e' stato raggiunto. Restituire visibilita' al problema.
Ora abbiamo compiuto il primo passo. Ma i nuovi reportage e le nostre ricerche indicano che e' ancora lungo il cammino da affrontare. Innanzitutto, i DATI presentati a pag. 2 del nostro Dossier devono essere purtroppo aggiornati. In peggio. La quota di circa 35mila foche destinate ad essere abbattute l'anno scorso si riferisce alla sola zona territoriale della Norvegia. Se calcoliamo le attivita' di pesca in acque extraterritoriali ed estendiamo il computo a tutta l'area del Nord Est Atlantico, considerando cioe' tutta l'area polare sopra di noi, dal Mare di Norvegia al Mare di Barents, arriviamo a un numero di foche uccise di 200mila. In un anno. Nel 2000 nell'intera area del Circolo Polare Artico (quindi anche dalla parte del Canada e della Russia) sono morte, secondo le stime, 300mila foche. Quest'anno potrebbero arrivare a essere 600mila. Ogni anno i cacciatori norvegesi giungono, con potenti navi rompighiaccio, nell'Isola di Jan Mayen, un possedimento norvegese, e catturano almeno 5mila foche, in un'unica battuta di caccia. Il controllo sui loro "metodi" non e' possibile: l'unico mezzo per arrivarci sono le stesse navi rompighiaccio. Le due novita' di quest'anno: 1) I norvegesi hanno avuto il permesso di cacciare foche anche in territorio britannico (le Isole Shetland sono territorio del Regno Unito). 2) Il governo di Oslo ha destinato un finanziamento pubblico di 17 milioni di Nok (circa sei miliardi di lire) all'armamento di tre navi di oltre 13 metri destinati all'impiego per caccia alle foche. Il sussidio pubblico a questo scempio e' inaccettabile. COSA FARE. - Restare connessi a GAIA. Da marzo '02 saremo i partner italiani della nuova campagna europea contro lo sterminio delle foche. Una barbarie che deve cessare. - Pressione politica. Attraverso il Governo dell'Europa faremo sentire la nostra voce. Il regno di Norvegia non appartiene all'UE. Tuttavia, e' un Paese che aderisce all'EFTA (European Free Trade Association), . Sono dunque possibili pressioni politiche su questa organizzazione con sede a Ginevra, e i cui delegati spesso partecipano a comitati di consultazione nel Parlamento Europeo. - Proporremo un MARCHIO per i prodotti di pelletteria grezzi di provenienza norvegese. - E' necessario istituire un OSSERVATORIO sull'importazione di pelli e pellicce in Italia, per monitorare l'arrivo non solo di pelli di foca, ma anche di pellame di provenienza orientale sul quale, per esempio, pende a volte il dubbio possa trattarsi di cani e di gatti (GAIA e Ifaw Italia denunciarono nell'aprile 2000 un traffico di pelli di cane e gatto da Filippine e Thailandia). - GAIA supporta e promuove NOAH, un gruppo di reporter norvegesi che da anni segue il problema sul posto. I fondi raccolti in Italia sartanno devoluti alla loro associazione. Invia ORA il Tuo indirizzo a GAIA: sarai inserito nella mailing list, riceverai aggiornamenti e il numero speciale del Notiziario di GAIA (in progress). In pochi giorni GAIA ha ricevuto piu' di mille adesioni alla campagna contro lo sterminio dei cuccioli di foca. Ogni adesione e' una speranza in piu'. Staff | GAIA, l'impegno a difesa della natura: le campagne di sensibilizzazione; lo spot TV. | Torna alla 1a pagina - foche. | Back |
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