Latte e latticini. In tutti i paesi europei le organizzazioni ambientaliste e di consumatori si sono mobilitate contro l'impiego sempre piu' diffuso di ormoni, naturali e sintetici, usati per aumentare la produttivita' delle mucche, che poi si riversano immancabilmente nella bottiglia di latte. Qualche risultato si ottiene, dato che almeno la somatotropina bovina (BST), ricavata da batteri geneticamente modificati, e' stata vietata in ambito UE. Dobbiamo sempre tenere presente che il latte e' un prodotto di una secrezione ghiandolare di un animale. Qualunque contaminante, ambientale, farmacologico, esogeno, virale, xenobiotico che coinvolge l'animale si riversa immancabilmente nel suo latte. BURRO. "Avrete notato - scrive Jacopo Fo in un recente e gustoso libro - che il burro italiano ha proprio un altro sapore rispetto al burro tedesco o danese. Non e' che la' le mucche fanno un latte migliore. Il nostro latte e' super. e' il burro italiano che fa schifo perche' non e' burro". Questo perche' quello che viene venduto come burro e', in realta', "burro da latte gia' sfruttato". Il burro si dovrebbe ricavare dalla panna del latte prima dell'uso di quest'ultimo per i formaggi. Invece viene fatto con la panna avanzata, si trascina con se' tutte le impurita' della lavorazione (polvere, batteri, anche grumi di sterco) e deve poi essere "ripulito" e nuovamente fuso. Poi viene pastorizzato per uccidere i batteri: cosi' svaniscono pero' anche gli aromi e i profumi naturali. Per restituirgli un po' di colore si aggiunge siero, polvere di latte e fermenti. Si sono avute notizie di sofisticazioni quali l'uso di olio di cocco, di delfino idrogenato, di cotone e di sego e, per abbassarne l'acidita', acido borico e salicilico, l'uso di coloranti (proibiti per il burro) come la tartrazina (E102) e il paradiamminoazobenzene. Optiamo per il burro di alta qualita', oppure per il burro estero. LATTICINI. Latte verde? Il 22 marzo 2000 la Camera dei deputati ha finalmente licenziato un disegno di legge che rende obbligatorio un colorante verde per latte e latticello destinati alla zootecnia, rendendoli cosi' inutilizzabili per il consumo umano. Ma questo che significa? Evidentemente, ci sono fondati timori che una parte di questi scarti di lavorazione, sottoprodotti e derivati del latte vadano a finire, ridotti in polvere, in creme, latticini e altri alimenti destinati ai nostri supermarket (col nome generico di "proteine del latte", magari). Dobbiamo sperare in un rapido iter della legge. CREME DI FORMAGGIO. Il formaggio fuso e' una miscela di formaggi non fermentati a sufficienza, o invendibili o avariati, che devono essere resi morbidi e spalmabili. Alcuni produttori usano percio' i pericolosi polifosfati, presenti fino all'1,5%. Evitarli. Mettetevi in preallarme se scorgete la sigla E331. e' il citrato di sodio: la sua presenza come ingrediente indica che e' stato usato per comporre chimicamente prodotti ottenuti da scarti di lavorazione. In una marca di formaggini ce n'era fino al 3%. Fino a qualche anno fa, un antibiotico, la nisina, era onnipresente in questo genere di prodotti: ora non dovrebbe piu' esserci. NEXT: Manipolazione genetica: OGM e transgenico.
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