Un'eredita' ai nostri amici a quattrozampe?
di Edgar H. Meyer

ANZIANA SIGNORA, AMANTE DEGLI ANIMALI, LASCIA IN EREDITA VILLA AL PARROCO. LUI UCCIDE I 4 CAGNOLINI DELLA DEFUNTA.  

La storia, ahinoi, accaduta nell'estate 1999, poco edificante. Una anziana signora di Milano, Giuseppina Brambilla, muore e lascia la sua villa in eredit alla vicina parrocchia di San Martino nel popolare quartiere di Niguarda. Nel vasto giardino della villa vivono allegramente quattro cani, 3 maschi e una femmina, ai quali la signora Brambilla era molto affezionata. Da anni facevano compagnia alla signora, rimasta sola da tempo. Fido, Fritz, Tufino e Gilda per oltre una settimana vengono nutriti amorevolmente dai vicini. Poi, improvvisamente, il parroco porta i quattro malcapitati quattrozampe dal veterinario di zona e, dichiarandosi esecutore testamentario, li fa sopprimere. Siamo rimasti esterrefatti dalla mancanza di sensibilit, etica e spirito cristiano dimostrati dal parroco. Eredita una villa e, anzich preoccuparsi di unadeguata sistemazione per gli esseri pi cari della defunta, fa uccidere i cani con cinismo glaciale stato il commento di Stefano Carnazzi dellassociazione Gaia Animali & Ambiente che ha reso pubblico il caso.

La triste vicenda poteva per finire in maniera molto diversa. In primo luogo, il veterinario poteva rifiutarsi di eseguire leutanasia. Anche se, a dir la verit, la legge non tutela la vita dei cani di propriet. Chiunque infatti pu portare il proprio animale domestico a far sopprimere. Anche se sano come un pesce. Un vuoto legislativo che fa  degli animali oggetti di propriet e non soggetti di diritti. Unassurdit. Pensate: una legge vieta, infatti, di maltrattare il proprio animale domestico e di ucciderlo (articolo 727 del Codice penale, che prevede multe fino a 10 milioni di lire). Per poi il nostro ordinamento giuridico consente al proprietario di far sopprimere il proprio pet ad un veterinario. Questo solo obbligato a stilare un certificato che attesta lavvenuta soppressione, che deve essere sottoscritto dal proprietario stesso. Insomma: se asettico, tutto va bene. Ma cՏ un ma. Il veterinario, comunque, pu rifiutarsi di uccidere il quattrozampe, soprattutto se questo in buona salute. Non obbligato, insomma, ad eseguire la sentenza di morte. Purtroppo Fido, Fritz, Tufino e Gilda hanno trovato un veterinario senza molti scrupoli.

La storia dei quattro bastardini di Milano poteva avere un lieto fine anche in unaltra maniera.

La signora avrebbe tutelato i suoi amici quattrozampe se li avesse inseriti nel testamento. Gi, perch anche cani e gatti possono ereditare. O meglio: in Italia gli animali non sono considerati soggetto giuridico. Di conseguenza non possono essere nominati eredi diretti. Possono essere, per, i beneficiari di un testamento. E sufficiente che sia scritto chiaro e tondo che leredit o parte di essa deve essere lasciata per la loro cura. Meglio ancora se si indica una persona di fiducia o unassociazione ambientalista e zoofila che possano diventare esecutori testamentari, specificando esplicitamente che si devono occupare delle bestiole.

Un esempio? Per una curiosa coincidenza sempre a Milano e sempre negli stessi giorni unanziana nobildonna e nota zoofila, la signora Barattieri Sforza, ha infatti lasciato uneredit miliardaria a trecento cani abbandonati. Desidero che tutti i miei beni vengano usati per creare una fondazione o unassociazione o unente morale per la costruzione di un rifugio per i cani abbandonati, a partire da quelli che gi abbiamo, ha scritto a chiare lettere. E cos ha garantita una vita serena a quelle bestiole fino ad allora sfortunate. Due storie diverse con un epilogo diverso per gli amati amici delle due signore. Tutto dipeso dalle volont delle due protagoniste. Non esplicite quelle della sciura Brambilla, che si fidata del prete; chiarissime quelle della nobildonna, che ha scritto nero su bianco ci che pensava.

Cos, per evitare spiacevoli inconvenienti lassociazione GAIA ha deciso di lanciare uniniziativa: si chiama Sos eredit a 4 zampe. Vogliamo aiutare gli amici degli animali a fare testamento inequivocabilmente a favore di cani ed altri animali abbandonati, affinch non debbano mai pi ripetersi episodi come luccisione dei quattro cagnetti della signora Brambilla, spiega ancora Carnazzi. I consigli di un notaio e degli esperti di Gaia (Tel. 02-86463111) sono a disposizione di chi ha deciso di aiutare cani e gatti abbandonati. Per sempre.

Edgar H. Meyer

COSA FARE IN CONCRETO E' sufficiente assegnare un contributo mensile di lire 30.000 da versare sul conto corrente dell'associazione, avendo cura di indicare nella causale di versamento la dicitura "Per adozione a distanza" e inserire il proprio indirizzo. In questo modo chi non potesse raggiungere il rifugio potra' comunque ricevere la fotografia e le notizie relative al quattrozampe che intende aiutare. Il versamento va fatto sul C/C postale n. 32463200 intestato a GAIA - Via Dogana, 2 - 20123 Milano. Tel. 02/86463111.

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