Dossier SMOG. Alcuni dati per riflettere.

GAIA ha raccolto per i lettori dati e cifre utili per riflettere sul problema smog.

 


Il primo provvedimento in Italia delle 'targhe alterne' risale al 1973.

 

Quali interventi strutturali sono stati realizzati nel frattempo, in trent'anni?

 

In questi giorni respiriamo in citta' dosi di PM-10 di circa 90 µg per metro cubo, per una media annua di 50-55 µg/m3. I limiti tollerati dalla legge in Europa sono 40 µg/m3. Secondo l'Associazione ital. d'Epidemiologia sono ancora troppo alti, e dovrebbero esserne permessi solo 25. Intanto negli USA dal 1997 il limite e' di solo 15!

 

Nasce il sospetto che i limiti di legge in Europa siano troppo permissivi per assicurare un'efficace protezione della salute pubblica. L'unica certezza e' che stiamo respirando concentrazioni di PM-10 6 volte superiori a quella considerata accettabile in USA.

 

Ogni giorno entrano nelle nostre citta', da autostrade e tangenziali, decine di migliaia di camion, di tir, di mezzi pesanti (solo a Milano, 55mila al giorno). Ebbene, il 70% dei mezzi pesanti e' anteriore per data d'immatricolazione al 1996: questi mezzi emettono 10 volte tanto il particolato rispetto a quelli nuovi.

 

Si deve impedire l'accesso di camion vecchi e puzzolenti nelle aree cittadine. E' improrogabile incoraggiare il trasporto su rotaia, e l'intermodale (lo scambio di container da gomma a rotaia).

 

Le centraline di controllo rilevano il PM-10, cioe' il particolato e le polveri piu' grosse ("Coarse Particles") di diametro che s'aggira sui 10 µm.

 

Le particelle piu' penetranti, piu' subdole e piu' pericolose sono le PM-2,5 ("Fine Particles"), piu' piccole, le cui quantita' sono pressoche' indipendenti da pioggia e altri fattori meteorologici, e la cui persistenza volatile e' piu' lunga!

 

Il 40% degli spostamenti in automobile nella cerchia urbana e' per tragitti inferiori ai 5 Km.

Non sarebbe meglio prendere la BICI? Non si inquina, non si spendono soldi per la benzina, e' piu' salutare, riduce il traffico.

 

A Monaco di Baviera ci sono 1000 Km. di piste ciclabili. A Milano 40. Le citta' italiane sono le ultime in Europa.

 

Si deve incoraggiare lo spostamento su bicicletta. Invece di progettare piste ciclabili ingombranti che restringano ulteriormente le carreggiate stradali (gia' bloccate da un traffico sempre piu' congestionato), si devono individuare le aree verdi da ampliare che possano ospitare poi le piste ciclabili.

 

I picchi di traffico piu' tremendo si registrano nelle ore di punta, quando coincidono (e si sovrappongono) gli spostamenti degli scolari, dei lavoratori dipendenti, degli impiegati pubblici.

 

E' necessario scaglionare gli orari di lavoro. Per far cio', a livello comunale si devono creare TAVOLI di consultazione tra A.P., imprenditori, commercianti, sindacati. Obiettivo: il PIANO REGOLATORE DEGLI ORARI, la definizione di nuovi flussi di comportamento, l'assunzione di manager del trafico, l'incentivazione del telelavoro - lavoro informatico.

 

Il quadro della situazione tracciato dal Governo (Conferenza del ministro dell'Ambiente, 23 gennaio 2002):
- devono esserci piu' che altro interventi locali ("Gran parte degli interventi va effettuato da sindaci e Comuni" ha affermato il ministro dell'ambiente);
- non ci sono abbastanza parcheggi di corrispondenza;
- mancato rinnovamento dei mezzi pubblici;
- inefficienza degli impianti di riscaldamento ("esistono ancora impianti che vanno a carbone" ha detto il ministro);
- si deve puntare al trasporto su rotaia ("ho molte speranze sul trasporto ferroviario");
- velocizzazione del traffico urbano, fluidificazione; adozione dei semafori intelligenti.

 

Abbiamo registrato le parole del ministro. Che ha quattro anni, a partire da oggi, per realizzare, o per avviare, le proprie politiche.

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