Acqua.

Acqua di rubinetto: un'indagine di Greenpeace del settembre 2000 ha denunciato che i campioni di acqua raccolti in 70 citta' italiane fanno registrare limiti di composti alogenati superiori alla soglia prevista per legge.

Nemmeno le acque minerali vendute in bottiglia (il 70-80% dell'acqua bevuta dagli italiani) danno, purtroppo nemmeno all'origine, garanzie di massima qualita'.

Controllando le acque minerali e le bevande a base di acqua minerale, si registrano infrazioni dal 20 al 30 per cento dei controlli NAS. Non e' dunque raro che le acque minerali contengano piu' contaminanti del lecito (possono esserci troppo piombo o tracce di nitrati tali da renderne sconsigliabile il consumo per donne in gravidanza e lattanti).

L'UE nell'ottobre '99 ha rimproverato l'Italia per avere le acque minerali in bottiglia piu' inquinate d'Europa. Il Corriere della sera ha pubblicato nel febbraio 2000 un'inchiesta confermando che i valori di inquinanti sono intollerabilmente alti.

Bisogna optare per le acque minerali imbottigliate da sorgenti d'alta quota. Hanno quasi sempre una quantita' di nitrati contaminanti piu' bassa. Una marca d'acqua minerale ha addirittura impostato un'intera campagna promozionale sull'assenza di inquinanti: difatti, sull'etichetta, leggiamo "Ammoniaca e nitriti: non rilevati".

Ma il pericolo maggiore non e' alla fonte, ma nell'imbottigliamento: le bottiglie di plastica rilasciano lentamente nell'acqua contenuta sostanze tossiche. Ideali, dunque, le acque nelle bottiglie di vetro. Se di plastica, verificare che la data dell'imbottigliamento (sempre indicata, sull'etichetta, da quei piccoli taglietti) non sia molto indietro nel tempo. O, viceversa, che la data di scadenza sia piu' lontana possibile.

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