A
passeggio con Fido
Guinzaglio
e museruola
Le
nostre città non sono a misura d’uomo e ben più raramente riescono a essere
a misura di cane o, più in generale, di animale.
Il
verde, i parchi e i giardini sono pochi e gli scarsi spazi vengono contesi tra
anziani, bambini, cani in cerca del mucchietto d’erba dove fare il bisognino.
I
centri storici di molte città italiane non posseggono neanche uno sprazzo di
verde e per Fido riuscire a fare i bisogni diventa un serio problema. Strade e
marciapiedi vengono così disseminate di non piacevoli “regalini” che
provocano l’astio, il risentimento e talvolta l’intolleranza di molti
cittadini. È necessario quindi richiamare i proprietari di cani a un maggior
senso civico e al rispetto della convivenza con gli altri cittadini.
È
sempre bene fare il giretto con Fido in compagnia di una bustina, di un
sacchetto o di qualsiasi strumento atto a raccogliere le feci del proprio amico
a quattro zampe. I comuni dovrebbero a loro volta stimolare i proprietari di
cani all’uso della cosiddetta paletta, installando all’ingresso di parchi e
giardini distributori automatici e gratuiti di sacchetti per le feci di Fido.
Una
maggior pulizia e attenzione per il verde e i parchi da parte degli
amministratori non guasterebbe. Così come i responsabili della nettezza urbana
raccolgono i rifiuti urbani, le cartacce nei giardini e le siringhe sporche,
dovrebbero provvedere anche alla rimozione delle feci dei cani laddove non ci
abbiano pensato i proprietari. Spesso sono proprio le feci canine la causa
dell’intolleranza nei confronti dei cani cittadini e dei provvedimenti
restrittivi nei loro confronti.
Tali
provvedimenti (delibere di giunta, regolamenti di uso del verde, eccetera)
traggono spunto dalla legge, che offre validi appigli per imporre limitazioni ai
cani ed ai loro proprietari.
Il
Regolamento di polizia veterinaria contenuto nel decreto del Presidente della
Repubblica n. 320 dell’8 febbraio 1954, Regolamento
di polizia veterinaria (cfr. Appendice, p. 187), recita tra l’altro: “Il
Sindaco deve provvedere alla profilassi della rabbia prescrivendo: (...) c-
l’obbligo di idonea museruola per i cani non condotti al guinzaglio quando si
trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico; d- l’obbligo di idonea
museruola e del guinzaglio per cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici
mezzi di trasporto.
Possono
essere tenuti senza guinzaglio e senza museruola i cani da guardia, soltanto
entro i limiti dei luoghi da sorvegliare purché non aperti al pubblico; i cani
da pastore e quelli da caccia, quando vengono rispettivamente utilizzati per la
guardia delle greggi e per la caccia, nonché i cani delle forze armate e delle
forze di polizia quando sono utilizzati per servizio”.
Molti comuni hanno predisposto o si accingono a farlo, la ghettizzazione dei cani e dei loro proprietari, destinando a Fido solo microscopici fazzoletti di verde nei giardini e vietando tutte le restanti aree. Questa logica è da respingere nettamente. Quando ci sono ampi spazi verdi è accettabile la divisione secondo la destinazione d’uso delle aree (per il gioco, per il riposo, per gli anziani, per i cani liberi...). Dove i giardini hanno spazi ridotti è utile educare i proprietari di cani alla raccolta delle feci e vietare a Fido solo gli spazi attrezzati per il gioco dei bambini. Il cane ha bisogno di girare, di annusare e non farà mai i suoi bisogni a comando (anche per questo falliscono le “toilette per cani”). La convivenza è difficile, ma possibile: basta un po’ di comprensione reciproca e di buona volontà.