25 ottobre 2001. "Non ha senso vietare la clonazione animale". La dichiarazione ufficiale e' stata rilasciata dal Ministro della Salute Gerolamo Sirchia. Dal 1° gennaio 2002 non ci sara' piu' alcun divieto ministeriale alla clonazione di animali in laboratorio, una decisione annunciata da tempo (vedi il Dossier di GAIA sulla clonazione umana) e accolta con gioia da molti istituti di ricerca. In America s'e' discusso di questi temi per sei mesi. In Italia e' apparsa una agenzia, una notizia sul Televideo Rai, e ne hanno fatto cenno la rubrica Leonardo del Tg3, poi il GT ragazzi su Rai3. Si tratta tecnicamente di un atto negativo. Nel senso che dal 1998 un'ordinanza del Ministero della Sanita' era ogni sei mesi reiterata: conteneva il divieto di effettuare sul suolo italiano esperimenti in tal senso. Sirchia ha detto che si asterra' dal ripresentarla, lasciandola cosi' scadere alla fine del dicembre 2001. E' un atto negativo, secondo tutte le organizzazioni ambientaliste, anche per altri versi. Allo scadere dell'ordinanza, firmata dallo stesso Sirchia (poco convintamente, ma era all'inizio del mandato) nel giugno 2001, anche gli isituti italiani potranno procedere con esperimenti che non si possono non definire mostruosi, come quello in Missouri di un mese fa che ha portato alla nascita di sei maialini clonati nel cui DNA era impiantato il gene della medusa tropicale; sei maialini con il naso e la sommita' delle zampe giallognoli. Inoltre, la clonazione si effettua con processi (ce ne sono svariati) ancora tutti imperfetti, che conducono ad aborti, deformita', parti abnormi, sofferenze degli animali. Ancora, cio' dara' nuovo impulso a una ricerca dissennata. Si potrenno creare anche in Italia decine e decine di topini identici: secondo alcuni ricercatori per la vivisezione, una manna. Secondo altri, cio' porta a un appiattimento dei risultati degli esperimenti su animali, riducendo la variabilita' dei responsi e rendendo ancora piu' inaffidabili i test condotti su animali. Infine, e questo sara' per molti il lato piu' inquietante, CHI e' deputato a controllare che nelle banche cellulari degli istituti di ricerca ci siano SOLO CELLULE DI TOPI, MAIALI, MUCCHE e CAVIE? Chi verifichera', uno ad uno, le centinaia di migliaia di campioni biologici gia' in loro possesso? Chi controllera' che non ci siano parti di tessuto di feti umani in uscita dalle cliniche ginecologiche, pubbliche e private? Quale differenza c'e' tra un bambino e un animale, quando i suoi tessuti vengono messi su un vetrino al microscopio? Chi contera' uno ad uno gli embrioni cellulri umani creati nei centri di fecondazione assistita, per essere certi che non cadano nelle grinfie di ricercatori affamati di cellule staminali da embrioni? La deregulation su questi temi e' inaccettabile. Ci auguriamo che il Ministro Sirchia provveda all'emanazione di regole perentorie, prima di cancellare le poche che ci sono, prima di annullare i gia' evanescenti controlli previsti. S.C. |
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