La "carta d'identita' della fettina" di carne.

2 dicembre 2002. Da oggi la fettina di carne senza carta d'identita' non potra' piu' essere esposta e venduta. Ogni pezzo di carne, anche in tranci, dovra' essere accompagnato da un numero di codice, dai dati riguardanti il luogo di nascita, d'allevamento, di uccisione dell'animale e di sezionamento - secondo un Regolamento comunitario entrato in vigore oggi.

In Italia c'e' fame. Non solo di carne (ne mangiamo troppa, si sa). C'e' fame di sapere che la carne che mangiamo e' pulita. Che non ci sia rischio, dobbiamo stare sicuri mentre spolpiamo la nostra braciola.

Cosi', in ossequio a questa esigenza che accomuna le lobby di MacDonald e la psiche dei consumatori, quest'oggi, data di entrata in vigore dell'obbligo per i macellai di esporre cartelli o stampare scontrini con su scritto donde proviene la carne che vendono, i mass media hanno dato la notizia.

L'hanno data con toni d'epinicio quasi ridicoli. Siamo salvi, la carne che mangiamo e' etichettata. Ah, be', allora... Ha dato il via alle celebrazioni "Studio Aperto" (Italia 1) di mezzodi', secondo il cui reportage "d'ora in poi la carne e' sicura, sapremo da dove proviene, come e' stato alimentato l'animale'" e cosi' via, con le solite rassicuranti (e false) immagini di bovini al pascolo su prati verdi. Ha fatto eco il TG4 (Rete 4) che ha intervistato l'immancabile macellaio che espone fiero ed orgoglioso i suoi scontrini, e la vecchietta che dice con saggezza popolana "eh, be, la migliore GARANZIA e' conoscere il macellaio da cui si compra da anni, questa' si' che e' la migliore GARANZIA"... e cosi' discorrendo, tra le parole "sicurezza", "fiducia", "garanzia", in un crescendo encomiastico martellante che sarebbe stato in grado di rassicurare il piu' scettico filosofo greco. Il finale 'coi botti'? Il Giornale Radio RAI di mezzanotte: la conduttrice dichiara che "la misura delle etichette e' stata presa a luglio dal Consiglio dei ministri agricoli europei PER DEBELLARE IL MORBO DELLA MUCCA PAZZA". Addirittura! Ove non arriva la scienza, arrivano i ministri agricoli che con la magica etichetta, piu' potente di un vaccino, "debellano" la mucca pazza.

Inaudito. Ritornano in mente i servizi dell'inverno scorso del TG5 i cui intrepidi giornalisti, nell'occhio del ciclone 'mucca pazza', andavano a investigare sulla sicurezza delle carni italiane. E a chi chiedevano se la carne era "buona"? Ai macellai nelle loro botteghe! che dietro il bancone protestavano sorridenti e infervorati la propria innocenza.

Per non parlare di quando nel novembre '2000 il Commissario straordinario per l'emergenza BSE, Guido Alborghetti, dichiaro' che i dadi da brodo potevano essere a rischio: il solerte inviato del TG di Mentana ando' a chiedere ragguagli a... al direttore generale della STAR Italia!

Questo modo inverecondo di fare informazione e' stato, per fortuna nostra, interrotto dal TG3 Leonardo, rubrica quotidiana scientifica in onda su Rai3 alle 14, 50, dopo il Tg3, curata da Battista Gardoncini, presso il CPTV Rai di Torino.

Riportiamo testo del servizio d'apertura, di Maura Fassio. Ecco come si fa informazione.

E' davvero piť sicura la carne che troveremo in macelleria? Da oggi, con l'arrivo della carta d'identita' che accompagna gli animali, e che dev'essere ben visibile all'interno dei negozi, sapremo dove sono nati manzi e vitelli, il loro luogo di allevamento e quello di macellazione.Ma le informazioni sulla razza e le tecniche di allevamento, compreso il tipo di alimentazione, restano facoltative. Del resto nessuna documentazione, per quanto dettagliata, puo' garantire il consumatore sulla qualita' delle carni quanto la certificazione sanitaria dei veterinari. Ma il sistema dei controlli, nel nostro paese come negli altri, e' ancora troppo debole per fronteggiare le insidie del mercato. Se l'allarme per "mucca pazza" e' praticamente rientrato (47 casi e nessuno di razza italiana su 450mila controlli) continua invece l'abuso di acceleratori della crescita per ridurre i costi di produzione. E' come il doping nello sport, dicono i servizi sanitari. Oggi e' diffuso il boldenone, un anabolizzante derivato dal testosterone di difficile rintracciabilita'. Domani, pur di sfuggire ai controlli, i laboratori dell'ingrasso artificiale studieranno qualcos'altro.

(dal Tg3Leonardo, Rai3, 2/1/'02, 14,50). Bello il paragone col doping. Jacques Rogge, presidente del CIO, massima autorita' dello sport mondiale, ha appena finito di dichiarare alla Suddeutsche Zeitung: "Contro il doping non possiamo vincere. Potremmo vincere qualche battaglia. Non la guerra".

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CARNE CON CARTA D'IDENTITA'.

E' davvero piť sicura la carne che troveremo da oggi in macelleria?

Da oggi, con un pannello cartaceo che accompagna gli animali e che deve essere ben visibile all'interno dei negozi, sapremo dove sono nati manzi e vitelli, il loro luogo di allevamento e quello di macellazione.

Ma le informazioni sono complete? Le indicazioni sulla razza e le tecniche di allevamento, compreso il tipo di alimentazione, restano facoltative?

Puo' essere garantita la qualita' delle carni?

Il sistema dei controlli, nel nostro paese come negli altri, e' attrezzato per fronteggiare le insidie del mercato?

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